Valceresio - 08 aprile 2025, 12:56

La pensione della bibliotecaria Anna Paola: «Grazie arcisatesi. Quante cose belle in questi anni, mi avete scaldato il cuore»

Dopo quasi ventotto anni di onorato servizio, per la conosciutissima impiegata della biblioteca comunale è arrivato il momento di godersi un meritato riposo: «Un pellegrinaggio di persone che sono venute a salutarmi, a esprimermi stima, a portarmi piccoli doni e lettere e a dirmi belle parole. Ho sentito l’affetto di tutti». Dall’arrivo ad Arcisate, al trasloco del 2002 e al lavoro con le scuole: «La biblioteca è il centro culturale del paese ed è un patrimonio di tutti». Nel frattempo, il commissario Ciarcià ha già formalizzato la procedura tramite la quale verrà nominato il sostituto

Anna Paola Montanari, bibliotecaria di Arcisate per quasi trent'anni

Anna Paola Montanari, bibliotecaria di Arcisate per quasi trent'anni

Quasi ventotto anni dietro alla scrivania della biblioteca comunale di Arcisate. Un tempo lungo, ma anche caratterizzato da grande passione e vissuto con un’empatia verso l’utenza tutta che non poteva non essere riconosciuta ora, al momento dell’uscita di scena.

Anna Paola Montanari, conosciutissima impiegata della biblioteca di Arcisate, ha svolto il 29 marzo il suo ultimo giorno di lavoro, prima di iniziare a godersi una meritata pensione. L’affetto e i messaggi ricevuti non si contano: «Insieme abbiamo lavorato tanto per la biblioteca e in tutti questi anni, oltre ad accompagnarmi nel lavoro, mi hanno sempre dimostrato stima e affetto».

Anna Paola aveva mandato un messaggio via e-mail a tutti gli utenti della biblioteca, avvisando che sabato 29 marzo sarebbe stato il suo ultimo giorno di lavoro e che ci sarebbe stato un piccolo momento conviviale per celebrare il traguardo: «Ho dato l’appuntamento, ma in realtà si è diluito, perché da martedì fino a sabato è stato veramente un pellegrinaggio di persone che sono venute a salutarmi, a esprimermi stima, a portarmi piccoli doni e lettere e a dirmi belle parole. Mi hanno scaldato il cuore, ho sentito l’affetto degli arcisatesi».

Anna Paola ricorda esattamente il giorno in cui è iniziato il suo impiego ad Arcisate: il 15 ottobre 1997. Dopo la laurea in Lettere Moderne e in Storia, vinse un dottorato di ricerca all’Università di Torino, e poi altri due all’Università di Milano, prima di un’esperienza alla Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, come archivista e bibliotecaria, in una biblioteca storica di conservazione, diversa da una pubblica come quella di Arcisate. Quando la Fondazione si è trasferita, nello stesso momento ecco aprirsi il concorso per la biblioteca di Arcisate, a cui ha partecipato con successo.

Cinque anni dopo, nell’ottobre 2002, il doppio trasloco: quello della biblioteca, da via Verdi a piazza De Gasperi, dove ha tuttora sede, e quello personale, che l’ha resa un’arcisatese a tutti gli effetti.

«E da lì la biblioteca è cresciuta sempre di più, con così tanti volumi da doverli sistemare in parte anche nell’adiacente sala consiliare. I libri sono tanti, bisognerebbe trovare un’altra sede, magari un capannone in cui ci sarebbe la possibilità di organizzare lo spazio in base all’esigenze dell’utenza».

Una crescita, quella della biblioteca, che è andata di pari passo con quella di Anna Paola e della sua dedizione verso gli utenti: «Io ho cercato sempre, in tutte le cose che ho fatto e nel pensare a tutte le azioni possibili, anche nel rinnovo, a soddisfare le esigenze dell’utenza. La biblioteca la sento un po' mia nel senso che è cresciuta con me, quindi abbiamo pensato a rivoluzionare lo spazio a mano a mano che i libri crescevano, a disporli in modo corretto e soddisfacente. Il bello della biblioteca è che i libri sono a vista, l’utente può girare, guardare, sfogliare… È un patrimonio di tutti».

Patrimonio di tutti e «centro culturale del paese» secondo Anna Paola: «Io ho sempre cercato di renderla il più possibile accogliente, proprio perché deve essere un bene che tutti i cittadini sentano come proprio e lo vivano attivamente. Questo è il ruolo fondamentale, oltre ad ascoltare le esigenze degli utenti, perché così tu dirigi una politica di acquisti corretta e sei pronta, nei limiti del possibile, a soddisfare i bisogni. Direi che è il centro culturale, tanto che comunichiamo quasi istintivamente con gli altri istituti, partendo ovviamente dalle scuole».

Scuole in cui Anna Paola ha, nel corso degli anni, ampliato il lavoro, collaborando con gli insegnanti a stabilire un programma di attività, dalle materne alle medie. Laboratori e attività didattiche che hanno sempre dato un ottimo riscontro e a cui è legato un piccolo aneddoto della sua carriera: «In un asilo nido avevo fatto una lettura: era una storia di tre gufetti  spaventati perché rimasti soli, visto che la mamma era volata a procacciare il cibo. A mano a mano che leggevo i bimbi si avvicinavano sempre più alle loro di mamme, forse per paura. Alla fine della storia, poi, con il rientro di mamma gufo dai suoi piccoli, i piccoli sono tornati tutti vicino a me. Significa che quella storia era arrivata anche a loro: una bella soddisfazione e un esempio di come queste attività funzionino».

Discorso leggermente diverso per quanto riguarda gli adolescenti, sempre ostici da coinvolgere in un certo ambiente: «È una fascia che noi bibliotecari definiamo più difficile da coinvolgere, e non perché non ci siano proposte valide, anzi, ma perché molto spesso è difficile avvicinarli, bisogna trovare sempre strategie diverse, sono scettici quando una proposta viene da un adulto. Bisogna quindi trovare sempre alternative, come quella dei laboratori o delle letture ad alta voce, magari con mezzi diversi come immagini e suoni, che per me sono sempre state un’esperienza positiva. Quando poi gli adolescenti riescono a essere coinvolti la risposta c’è, ed è anche sorprendente. Adesso poi i ragazzi hanno gli smartphone e i computer, e perciò hanno anche altre fonti».

Ma alla fine, che cosa leggono gli arcisatesi? Nessuno meglio di Anna Paola può provare a rispondere: «Leggono tantissimo la narrativa. E all’interno della narrativa, di qualsiasi nazionalità, quello che va di più sono i gialli e i thriller, in tutte le loro articolazioni. Poi, siccome il grosso dei lettori sono signore e donne, c’è una bella fetta che predilige il romanzo d’amore. Abbiamo tantissima utenza di bambini piccoli: ho curato in modo particolare questo aspetto della biblioteca che è importantissimo, perché questo vuol dire portare qui tutta la famiglia».

Un lungo viaggio giunto quindi alla fine, ma solo da dietro la scrivania, visto che Anna Paola è già passata da bibliotecaria a utente.

«Sono state tante le persone che mi hanno riempito di cose belle negli anni, ma soprattutto in questi ultimi giorni, anche a distanza di tempo e da chi non vedevo continuamente, che ha sentito comunque l’esigenza di venirmi a salutare. Non posso che ringraziare tutti ed essere contenta e grata. Mi hanno davvero riempito il cuore».

E ora? L’erede di Anna Paola è ancora in attesa di essere nominato, ma il commissario dottor Salvatore Ciarcià ha già formalizzato il PIAO (Piano Integrato Attività e Organizzazione) nell’ambito del quale è prevista la nomina del sostituto in tempi adeguati.

Nel frattempo, buona pensione Anna Paola.

Lorenzo D'Angelo

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