«Non condivido i metodi con cui si premia chi si impegna, non mi piacciono certe alleanze a livello provinciale, non sono in sintonia con parte del gruppo che dovrebbe dettare la linea». Così Orazio Tallarida, storico militante (fin dalla discesa in campo di Silvio Berlusconi nel 1994) e ormai ex capogruppo di Forza Italia a Busto, spiega l’addio al partito, comunicato ieri ai vertici azzurri insieme alla presidente del Consiglio Laura Rogora. Una scelta dunque legata a dinamiche territoriali, non nazionali.
Confermando l’approdo in Fratelli d’Italia: «Non si tratta di una scelta di comodo, perché i calcoli elettorali mi avrebbero consigliato di restare dov’ero», dice.
Ho deciso che da oggi, con decisione irrevocabile, non faccio più parte di Forza Italia.
In queste settimane ho pensato a lungo a quale fosse la decisione più giusta da prendere.
Da una parte ci sono i 31 anni di militanza nel partito fondato nel 1994 da Silvio Berlusconi, al quale sono sempre stato fedele. Dall’altra parte ci sono però alcune cose che stanno accadendo all’interno del partito e che mi hanno portato a ritenere che quella non è più la mia casa.
Ho fatto una lunga gavetta con Forza Italia, mettendomi sempre a disposizione per i lavori più umili e necessari.
Ho sacrificato tempo libero e ho rinunciato a tante vacanze per essere attivo tutte le volte che c’era bisogno di me. Ho sempre cercato di coinvolgere persone, specialmente i giovani, nella passione della politica.
Ho resistito anche nei momenti più difficili, quando le inchieste hanno fatto crollare il consenso nel territorio e moltissimi se ne sono andati altrove, lasciando la barca mentre stava per affondare.
Però oggi, proprio mentre Forza Italia è tornata in salute a livello nazionale e ci sono tutte le condizioni per pensare in un futuro di successi, io mi rendo conto che questo non è più lo spazio in cui mi riconosco e in cui mi sento valorizzato.
Non ho intenzione di fare polemiche o lanciare accuse. Dico solo che in questa Forza Italia non mi ritrovo più: non condivido i metodi con cui si premia chi si impegna, non mi piacciono certe alleanze a livello provinciale, non sono in sintonia con parte del gruppo che dovrebbe dettare la linea. Così preferisco andarmene adesso, con la coscienza a posto, lasciando un partito in salute che ho difeso sino all’ultimo, senza paura.
Mi dispiace molto lasciare tanti amici e tante persone di valore che hanno lavorato con me negli ultimi anni.
Però nella mia vita sono sempre stato abituato a distinguere le idee politiche dalle amicizie. Possiamo discutere, avere divergenze sulle scelte amministrative, però dal punto di vista umano continuerò ad essere vicino a tutte quelle persone che mi hanno dimostrato rispetto e affetto.
Da questo momento il mio percorso prosegue sotto il simbolo di Fratelli d’Italia, sia come consigliere comunale, sia – soprattutto – come persona che si mette in gioco per il bene della propria città e territorio.
Ritengo che questa sia per me la collocazione politica più coerente con quello che è stato il mio percorso.
Resto nell’ambito del centrodestra e mi muoverò in un partito che ha fatto proprie anche tante delle battaglie che furono di Silvio Berlusconi. In Fratelli d’Italia troverò tante persone che conosco e stimo, a cominciare dal sindaco Emanuele Antonelli, con il quale mi accomuna il desiderio di lavorare per il bene dei cittadini.
Non si tratta di una scelta di comodo, perché i calcoli elettorali mi avrebbero consigliato di restare dov’ero, dove vantavo un ruolo importante e sarebbe stato più semplice mantenere il consenso, senza mettermi in discussione. Ma nella mia vita sono sempre stato abituato a dire quello che penso e a fare ciò che ritengo giusto.
Così ricomincio da capo, sapendo di essere l’ultimo arrivato e pronto a fare quello che serve.
Voltarsi indietro e lamentarsi non serve a nulla. Da oggi, senza polemiche ma con tanto entusiasmo, mi rimetto a lavorare per cercare di fare una buona politica, vicina al cittadino, come ho sempre fatto nella mia vita.
Orazio Tallarida