Si è tenuto nella mattinata di oggi, sabato 22 marzo, il Consiglio Comunale di Varese per una seduta straordinaria incentrata sull’iscrizione dei cittadini varesini illustri e benemeriti nel Famedio, il luogo monumentale che renderà omaggio a coloro che hanno dato un contributo significativo alla città.
Presentata dalla consigliera e presidente della Commissione consiliare sul Famedio Francesca Strazzi, la seduta ha visto la votazione dei primi 34 nomi da inserire, proposti dai cittadini, dalle associazioni, dai consiglieri comunali, dal sindaco e dalla giunta.
«Contiamo entro fine anno di convocare di nuovo un consiglio comunale con altri nomi - ha dichiarato Strazzi - La nostra città è ricca di figure che hanno reso grande Varese e contribuito alla sua crescita. È importante, quindi, ricordarli».
«Grazie a tutti per essere intervenuti così numerosi per questa convocazione comunale - ha detto Davide Galimberti, sindaco di Varese, riferendosi ai parenti dei benemeriti presenti in sala - Dopo diversi decenni si è istituito il Famedio, che rappresenta il futuro della nostra città e permette di ricordare coloro che hanno contribuito al suo sviluppo. Questo è un modo per dire grazie ai loro familiari e sarà un esempio per chi ci sarà in futuro. Il Famedio si troverà all'interno del cimitero del quartiere di Giubiano e sarà un lavoro che proseguirà nei prossimi mesi e anni, perché dobbiamo recuperare tutti i nomi dei cittadini illustri. Speriamo di ritrovarci annualmente per l'iscrizione delle nuove figure da inserire».
«È una di quelle occasioni dove dare memoria è un onore» ha aggiunto il prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello.
Tra i familiari presenti dei benemeriti, anche Fabrizio, figlio di Roberto Maroni, ex vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica italiana il cui nome andrà nel Famedio: «Il ricordo di mio papà è di una persona nota che vedevo speso in televisione e condiviso un po’ con tutti, con chi lo conosceva, con i giornalisti, con i suoi sostenitori e anche con chi invece era politicamente un avversario. Mi piaceva discutere di politica e passeggiare in città con lui - ha dichiarato Fabrizio - Era sempre bello, poi, vedere la gratitudine e l’affetto che i varesini dimostravano per lui. Se sarebbe stato un buon sindaco? Io penso di sì».
In conclusione, il consiglio intero si è espresso all’unanimità: 25 i voti a favore su 25 presenti. La lastra del Famedio, invece, si troverà al cimitero di Giubiano e sarà inaugurata già entro la fine del 2025.
I NOMI DEI PRIMI 34 NOMI ILLUSTRI APPROVATI PER IL FAMEDIO
- Edoardo Flumiani, ingegnere e progettista che realizzò la palestra di via XXV Aprile e il quartiere Belfiore;
- Lanciotto Gigli, ragioniere e titolare di uno studio a Varese, si distingue per le sue capacità e venne chiamato nei Consigli di Amministrazione delle industrie più conosciute;
- Ermenegildo Trolli, imprenditore che lanciò il marchio del Calzaturificio di Varese;
- Luigi Ganna, ciclista che vinse il primo giro d’Italia della storia;
- Achille Cattaneo, industriale e benefattore, a lui si deve la fondazione della Conceria Valle Olona;
- Amalia Negretti Odescalchi in arte Liala, scrittrice;
- Antonio Bareggi, medico e politico, fu direttore del consorzio antitubercolare di Varese;
- Alfredo Binda, campione di ciclismo e vincitore di numerosi Giri d’Italia;
- Flaminio Bertoni, designer di alcune delle più iconiche auto Citroen;
- Lino Oldrini, avvocato e sindaco di Varese;
- Giovanni Borghi, imprenditore e fondatore del marchio Ignis;
- Mario Bertolone, storico e archeologo che studiò a lungo l’isolino Virginia;
- Renato Guttuso, artista considerato tra i più importanti pittori del XX Secolo;
- Guido Morselli, scrittore e critico letterario;
- Piero Chiara, scrittore a cui è dedicato il famoso premio letterario;
- Ermanno Bazzocchi, progettista di velivoli;
- Monsignor Tarciso Pigionatti, fondatore del collegio De Filippi;
- Vittorio Tavernari, scultore e pittore;
- Ottavio Missoni, stilista e fondatore del celebre marchio di moda;
- Sergio Brusa Pasqué, ingegnere che ha realizzato a Varese la piscina e il palazzetto dello sport;
- Monsignor Pasquale Macchi, segretario privato di Paolo VI;
- Paolo Mantegazza farmacologo e rettore dell’università degli studi di Milano;
- Salvatore Furia, fondatore del Centro Geofisico Prealpino e dell’Osservatorio Schiaparelli;
- Gianfranco Maffina, ultimo artista futurista;
- Giovanni ValcaviG, presidente per molti anni della banca popolare di Luino e di Varese che per primo promosse l’università dell’Insubria;
- Ambrogio Vaghi, politico e presidente di Unicoop Lombardia e di Iper Lombardia;
- Franca Rame, attrice, artista e attivista;
- Angelo Monti, sindaco di Varese per 13 giorni, vicesegretario della Camera di Commercio e presidente della storica associazione "I Monelli della Motta";
- Giuseppe Zamberletti, politico e primo ministro della Protezione Civile.
- Alfredo e Angelo Castiglioni, archeologi che fecero grandi scoperte in Africa;
- Attilio Nicora, sacerdote;
- Luigi "Cicci" Ossola, sportivo e campione in due discipline sportive: la pallacanestro e il calcio;
- Pier Gianni Biancheri, avvocato, politico e vicesindaco degli anni ’90;
- Roberto "Bobo" Maroni, politico e presidente di Regione Lombardia e Ministro dell’Interno;