In uno scenario politico tumultuoso, è tempo di congressi per Forza Italia, anche a Busto Arsizio. Partiamo dai punti fermi. Domenica 23 marzo, dalle 11 alle 13, si terrà l’assemblea che eleggerà il nuovo segretario cittadino.
Si può dire che, al momento, le certezze finiscono qui.
Poi ci sono gli scenari probabili. Tra questi c’è quello secondo cui il congresso sarà l’ultimo atto da forzisti dell’attuale commissario Laura Rogora e del capogruppo consiliare Orazio Tallarida. Scenario più che probabile, stando alle voci sempre più insistenti sul passaggio dei due in Fratelli d’Italia.
E quello possibile – o, anche in questo caso, più che possibile – della nascita di un nuovo gruppo di Forza Italia in Consiglio comunale.
Il clamoroso addio
Di certo sta maturando una rivoluzione nel panorama del centrodestra cittadino. L’addio di Tallarida e Rogora avrebbe del clamoroso. Il primo è un forzista della prima ora, che ha vissuto tutte le fasi del partito, dagli anni dei trionfi elettorali di Silvio Berlusconi a quelli più complicati, anche a livello locale, come il momento pesantissimo dell’inchiesta Mensa dei Poveri. Sempre fedele alla bandiera, quella storica con le firme dei big del partito – a cominciare ovviamente dal Cavaliere – raccolte nelle varie iniziative politiche nel territorio e in tutta l’Italia.
Rogora ha ricevuto da Tallarida il testimone di commissario cittadino di Forza Italia e ricopre il prestigioso incarico di presidente dell’assise.
L’abbandono degli azzurri alla volta dei meloniani sarebbe un colpo di scena fino a qualche tempo fa difficilmente immaginabile. Anche se, va detto, malumori erano emersi subito dopo il voto per la Provincia, che aveva visto escluso da Villa Recalcati Tallarida. Il quale, insieme a Rogora, aveva lamentato la mancanza di «gioco di squadra» da parte del partito, palesando di fatto una frattura con la segreteria provinciale guidata da Simone Longhini.
Rivoluzione in maggioranza
Con l’approdo di Tallarida e Rogora, Fratelli d’Italia passerebbe dagli attuali quattro a sei consiglieri comunali. E, a quel punto, oltre a esprimere il sindaco con Emanuele Antonelli e il vicesindaco con Luca Folegani, potrebbe annoverare anche il presidente del Consiglio comunale. Anzi, la presidente, Laura Rogora appunto.
Forza Italia, invece, verrebbe azzerata in assise. Un duro colpo per il partito, visto che parliamo della città più popolosa della provincia di Varese. Non è però detto che sia davvero così. In contemporanea, infatti, fervono le discussioni per dare vita a un nuovo gruppo composto da consiglieri in qualche modo legati o vicini alla realtà fondata da Berlusconi.
Il progetto potrebbe riguardare Marco Lanza, attualmente capogruppo della lista Antonelli ed esponente dell’associazione Libertas, riavvicinatasi agli azzurri.
Con lui, esponenti che oggi siedono in minoranza: Gigi Farioli, per dieci anni sindaco della città nonché capogruppo in Regione di Forza Italia all’inizio degli anni Duemila. Un grande ritorno, sebbene Farioli non abbia mai reciso, di fatto, il legame con quello che è stato a lungo il suo partito, al di là dell’allontanamento in occasione delle elezioni amministrative del 2021. L’attuale capogruppo di Popolo, Riforme e Libertà è anche rappresentante del movimento L’Italia c’è di Gianfranco Librandi, entrato nell’orbita forzista. Così come Giuseppina Lanza, che potrebbe quindi essere interessata da questo discorso. Come potrebbe esserlo Emanuele Fiore del gruppo misto.
Il congresso si avvicina
Questi movimenti rischiano di far passare in secondo piano il congresso. A poco più di una settimana dall’appuntamento, non è ancora chi saranno i candidati al ruolo di segretario.
In campo c’è Alberto Riva: già assessore nella prima giunta del sindaco Emanuele Antonelli, nel 2018 aveva lasciato gli azzurri, dando vita al gruppo Idee in Comune, poi “inglobato” nella lista di Forza Italia alle elezioni amministrative del 2021.
Gli altri nomi che circolavano erano quelli di Stefania Natoli – per la corrente Tallarida/Rogora – e dell’ex assessore Alessandro Chiesa come figura di mediazione per cercare di arrivare all’unitarietà.
Ma, a questo punto, chissà che non prenda quota la sola candidatura di Riva.