Hockey - 22 febbraio 2025, 22:11

Il vecchio cuore giallonero batte il Caldaro (4-3) nella notte in cui la Kronenbourg si prese il primo scudetto: questa vittoria è per gli eroi dell'87

La vecchia guardia, le parate di Ohandzanian, un Perino letale e lo spirito di un gruppo che non può che risplendere grazie ai suoi uomini-bandiera vincono all'overtime l'ultima gara contro i rivali di sempre prima dei playoff. L'impresa di Da Rin, che porta a casa la partita che conta, e la clamorosa Valpe che centra i playoff. La fotogallery della partita di Emanuele Scordo

Gli eroi del primo scudetto targato Kronenbourg dell'87. Sotto la fotogallery della partita di Emanuele Scordo

Gli eroi del primo scudetto targato Kronenbourg dell'87. Sotto la fotogallery della partita di Emanuele Scordo

Un piccola scheggia d'anima o, semplicemente, i pianeti di nuovo allineati su via Albani, ma qualcosa deve essere rimasto della Kronenbourg che in questa stessa notte di trentotto anni fa compiva l'impresa del primo scudetto andando a vincere tutte le otto partite nei playoff con Bill Purcell assurto in panca prima della fase decisiva (2-0 all'Asiago, 3-0 al Merano, 3-0 al Bolzano con due blitz nel vecchio Palafiera dove era difficile vedere o sentire qualcosa che non fosse il rumore del cuore giallonero lasciato in balaustra e sul ghiaccio). «Era incredibile, volevano vincere tutte le partite» disse un indimenticabile avversario come Gino Pasqualotto.

Forse è solo il vecchio cuore giallonero, impossibile da estirpare, a battere il Caldaro all'overtime e a proiettarsi sull'Alleghe nei playoff dopo una partita a tratti bellissima, non solo perché giocata in scioltezza dalle due grandi rivali (ci sono penalità, pali, occasioni, contestazioni, gol irregolari). Decisiva la vecchia guarda, a partire da Piroso e capitan Vanetti, continuando con Erik Mazzacane, Franchini a cui è mancato solo il gol e tutti gli altri, una prima linea apparsa ben assortita (Piroso-Marcello Borghi-Perino con quest'ultimo assolutamente decisivo sugli assist di Pizzo e, poi, del capitano nell'overtime), così come seconda e terza - i gialloneri avevano gli uomini contati - e gli interventi di Ohandzhanian, strepitoso a tu per tu con l'asso Siiki nella parata della serata, e non solo in quell'occasione, seppur imperfetto sulla rete del 3-2 ospite con il disco alzato in pallonetto e poi scivolato in gabbia. 

Il Varese è apparso più indomabile che mai e, al netto di qualche consolidato errore difensivo, in particolare di Raskin sul primo gol del Caldaro, ha ritrovato il veleno da fare circolare nelle vene grazie a un vero mastino come Alessio Piroso, finito chissà perché dalla quarta linea alla prima, così come era accaduto nelle stagioni scorse quando Piroso-Borghi-Vanetti erano fortezze e certezze inattaccabili.

Allargando lo sguardo, Da Rin si conferma immortale: seppellendo il Bressanone con più di tre gol di scarto lascia con il Como l'ultimo posto all'ultima giornata. Applausi. E il Fassa resta fuori clamorosamente dai playoff per un solo punto (gli sarebbe bastato andare all'overtime, invece ha perso 3-2 a Pergine), mentre vi entra l'orgogliosissima e radicatissima Valpe, che merita altrettanti applausi.

Terzo tempo pieno di tutto 
Virtala in power play su un errore di Ohandzhanian, l'unico della serata - il disco parato s'innalza a campanile e ricade in gabbia - timbra il vantaggio ospite (3-2), ma è qui, e nei lunghi minuti in inferiorità (alcune penalità inflitte ai gialloneri gridano vendetta) quando sembrano essere sul punto di crollare che, spalle al muro, i Mastini tira fuori la testa e sferrano le zampate decisive: dopo un palo di Raskin e un'occasione di Franchini, Erik Mazzacane festeggia davvero le 400 presenze con un gol da recordman facendo tutto da solo per il 3-3. Ohandzhanian salva con la parata che gli vale evidentemente l'Mvp stabilito dal pubblico su Siiki, ed è overtime per la terza volta nelle ultime tre gare.  

Secondo tempo con gol irregolare
Nessuno se ne accorge né protesta, ma vedendo e rivedendo le immagini il gol del 2-2 del Caldaro è irregolare, anzi ci stava anche penalità contro gli ospiti. Moritz Selva entra sul ghiaccio al cambio di linee in maniera irregolare, molto prima che i compagni fossero a un metro e mezzo dalla panchina come impone il regolamento, quindi avrebbe dovuto essere fischiata una penalità per troppi uomini in pista al Caldaro, che invece si trova con il gol del 2-2 di Jonas Oberrauch servito dallo stesso Selva. C'è anche una penalità contro Marco Matonti "a chiamata" degli ospiti, ma in un clima non troppo acceso tutto viene concesso. Da segnalare una gara veloce ed equilibrata, un'azione slalomeggiante da mago di Franchini che, partendo dal suo terzo, sfiora il gol rischiando di fare venire giù il palazzo, il power play giocato senza schemi dal Varese, quindi male, e un parata decisiva di Ohandhanian. Insomma, pari giusto alla fine del secondo periodo. 

Primo tempo da vecchio Varese
Contro la quarta linea più forte di sempre del Caldaro, che schiera proprio lì i mostri Siiki e Marko Virtala, il Varese che di linee ne ha solo 3 (assenti Kuronen, Bertin, Tilaro e Fornasetti, mentre agli altoatesini mancano Moritz Soelva, Oberhuber, Vinatzer, Cappuccio e Max Oberrauch) gioca da vecchio, immortale Varese e con una prima linea finalmente ficcante - Piroso, Marcello Borghi, Perino - passa due volte, prima con Makinen che mette un diagonale nell'angolo basso posizionato poco oltre la blu (1-0) e poi con un grande Pizzo, che ruba il disco come Lupin e serve Perino, abilissimo nel suo numero preferito sparando dentro di prima intenzione il siluro ravvicinato del raddoppio. Riaprono tutti gli ospiti quando Raskin, che forse curava il niente, si dimentica di Selva: 2-1.

Poi sarebbe successo ancora di tutto: speriamo di rivedere in semifinale un nuovo atto della saga infinita tra Varese e Caldaro. 

Varese-Caldaro 0-0 (2-1, 0-1, 1-1, 1-0)
Reti: 15’30” Makinen (Crivellari, Marcello Borghi) 1-0, 15’54” Perino (Piroso) 2-0, 18’55” Selva (Siiki, Wieser) in sup.; 21’55” Oberrauch (Selva) 2-2 in inf.; 43’30’ Virtala (Siiki, Wieser) in sup. 2-3; 50’43” Erik Mazzacane 3-3; 62'12" Perino 4-3
Varese: Ohandzhanyan (Filippo Matonti); Makinen, Crivellari, Piroso, Marcello Borghi, Perino; Raskin, Marco Matonti, Ghiglione, Vanetti, Raimondi; Schina, Erik Mazzacane, Allevato, Michael Mazzacane, Franchini; Fanelli, Pietro Borghi. Coach: Gaber Glavic
Caldaro: Rohregger (Alex Andergassen); Massar, Schoepfer, Selva, Soelva, Oberrauch; Reffo, Bianco, De Donà, Wieser, Felderer; Clericuzio, Pillon, Todesco, Bastian Andergassen, Anderlan; Erschbamer, Marko Virtala, Siiki. Coach: Teemu Virtala
Arbitri: Fabio Lottaroli, Jeremy Bassani (Davide Magliano, Riccardo Pignatti)
Note - Penalità Va 12', Cal 12'. Tiri Va 35, Cal 30. Spettatori: 917.

Master Round - Ultima giornata
Varese-Caldaro 4-3 all'overtime, Appiano-Aosta 1-6, Alleghe-Feltre 7-2.
Classifica finale
Caldaro 46 punti. Aosta 40. Feltre 34. Varese 30. Alleghe 23. Appiano 16.

Qualification Round - Ultima giornata
(le prime due ai playoff)
Como-Bressanone 7-1, Pergine-Fassa 3-2, Dobbiaco-Valpellice 1-4. Riposo: Fiemme.
Classifica finale
Fiemme 37 punti. Valpellice 35. Fassa, Pergine 34. Dobbiaco 25. Como, Bressanone 7.

Sabato 1° marzo - Gara 1 dei quarti playoff (al meglio delle cinque)
Caldaro-Valpellice, Aosta-Fiemme, Feltre-Appiano, Varese-Alleghe
Gara 2 a campo invertiti
: martedì 4 marzo
Gara 3: giovedì 6 marzo
Eventuale gara 4: sabato 8 marzo
Eventuale gara 5: martedì 11 marzo

 

Andrea Confalonieri


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