Abbiamo rivisto il Varese che ci piace. Quello che forse non vincerà il titolo, ma che non morirà mai. Quello che in attacco può fare molto male. Quello che ha un portiere che fa la differenza e capitola solo al terzo rigore a oltranza. Quello che va sul 2-0 e poi si trova sotto 2-3, ma torna sul 4-3 e subisce gol solo a 13 secondi dalla sirena (proteste giallonere per un tocco con il pattino). Quello che piega la testa solo davanti a Nimenko dopo una maratona infinita, ma che non si è mai arreso. Quello che, via il dente via il dolore, se solo ritrovasse un segnale di vita dall'attaccante Kuronen, attanagliato da una crisi che sembra non permettergli di chiudere neppure un passaggio, o evitasse giganteschi e improvvisi vuoti difensivi com'è accaduto soprattutto nel primo tempo in cui si è ripartiti con la coppia Raskin-Marco Matonti, poi divisa all'ennesimo svarione (se non si trovano assieme, non si trovano: punto e basta), potrebbe ancora dire qualcosa di bello.
Chi l'avrebbe mai detto?
Nulla da dire a questi Mastini, duri a morire quando li danno per morti e ripresi solo per la coda, proprio come contro l'Appiano, dall'ultimo assalto dell'Aosta quando coach Giovinazzo aveva già tolto il portiere: impossibile capire anche dalle immagini tv se le proteste giallonere per un tocco di pattino galeotto sono legittime. Forse è meglio così, evitiamo di aggiungere altre bile a quella trangugiata (da rivedere anche le situazione di penalty killing del Varese: noi punteremmo sempre sugli stessi giocatori, cioè i migliori, e stop). Sbollito il giudizio di pancia, chi si sarebbe aspettato di ritrovare i Mastini - che nel terzo tempo, beffa finale a parte, danno l'idea di essere padroni della vittoria - a questo livello contro l'Aosta dopo le sette botte dal Caldaro? La riprova, alla vigilia dei playoff, l'avremo sabato nell'ultima di regular season all'Acinque Ice Arena (occhio all'orario, si gioca alle 18.45): solito avversario di sempre, foriero di cadute e trionfi.
Mai morti
Secondo tempo da infarto, con il Varese avanti 2-0 e capace di soffrire in inferiorità per quattro minuti in avvio, poi in crisi difensiva dopo il gol dell'1-2 di Pfoestl che trova un disco vagante e lo scaraventa in porta, seguito dal pari di Mocellin sotto porta e dal 3-2 aostano con deviazione di Berger su tiro da fuori: beccati tre gol in quattro minuti, Crivellari rimette in piedi il match con la complicità del portiere Marinelli che si fa sfuggire il disco (3-3), prima di essere fulminato anche da un fendente di Michael Mazzacane che insacca il nuovo vantaggio varesino in scivolata sullo splendido e lunghissimo assist rasoghiaccio Franchini. Partita-flipper con Marcello Borghi a un passo dal quinto gol e, dall'altra parte, Nardella fermato dal miracolo Ohandzhanian.
Primo tempo di forza e coraggio
Primi venti minuti gialloneri quasi perfetti (in quel "quasi" ci sono alcuni buchi della linea difensiva Raskin-Marco Matonti, incomprensibilmente confermata e poi fortunatamente e finalmente spezzata, oltre a un Kuronen a dir poco in ombra) fatti di coraggio, occasioni, due gol, grandi parate di Ohandzanian, un gol annullato e una penalità contestata fischiata contro Michael Mazzacane a 4 secondi dalla prima sirena. Spaccano la rete prima Ghiglione in superiorità mettendo il bastone vincente sul tiro da fuori Raskin e poi Piroso che, servito da Makinen, prende la mira e buca Marinelli. Per i gialloneri ci sono anche altre nettissime opportunità (Ghiglione, Perino, Makinen, la lista è lunga...), oltre alle assenze di Tilaro, Fanelli, Raimondi e Fornasetti, mentre i padroni di casa sembrano stranamente in ombra.
Alla fine sarà quasi impossibile chiudere occhio dopo tre ore di sofferenza, gioia e crudeltà quasi atroci: quello che ci serviva per tornare a crederci.
Aosta-Varese 5-4 ai tiri di rigore (0-2, 3-2, 1-0, 0-0, 1-0)
Reti: 13'32" Ghiglione (Raskin, Perino) 0-1 in sup., 18'20" Piroso (Makinen) 0-2; 25'55" Pfoestl (Christian Buono) 1-2, 28'12" Mocellin (Christian Buono, Berger) 2-2, 30'54" Berger (Carmine Buono, Christian Buono) 3-2, 33'43" Crivellari (M.Borghi, Piroso) 3-3, 34'45" M.Mazzacane (Franchini) 3-4; 59'47" Christian Buono (Carmine Buono, Nardella) 4-4 senza portiere. Rigore decisivo: Nimenko
Aosta: Marinelli (Montini); Carmine Buono, Lysenko, Christian Buono, Berger, Mocellin; Pfoestl, De Nardin, Luisetti, Nimenko, De Toni; De Santi, Gesumaria, Nardella, Moucka, Garau; Viliotti, Timpone, Mazzocchi. Coach: Giovinazzo.
Varese: Ohandzhanian (Filippo Matonti); Makinen, Crivellari, Piroso, Kuronen, Marcello Borghi; Marco Matonti, Raskin, Ghiglione, Vanetti, Perino; Schina, Erik Mazzacane, Allevato, Michael Mazzacane, Franchini; Bertin, Pietro Borghi. Coach: Glavic.
Arbitri: Jeremy Bassani, Aleksandr Petrov (Toia, Magliano)
Note - Tiri Ao 36, Va 25. Penalità Ao 10', Va 12'. Spettatori: 450.
Master Round - Penultima giornata
Oggi: ore 20 Appiano-Alleghe 5-4 all'overtime, Aosta-Varese 5-4 ai rigori, Feltre-Caldaro 3-2.
Classifica
Caldaro 45 punti. Aosta 37. Feltre 34. Varese 28. Alleghe 20. Appiano 16.
Ultima giornata
Sabato 22: ore 18.45 Varese-Caldaro, 19.30 Appiano-Aosta, 20.30 Alleghe-Feltre.
Qualification Round - Penultima giornata
(le prime due ai playoff)
Ieri: Como-Valpellice 1-6. Oggi: Pergine-Fiemme 5-3, Fassa-Bressanone 4-1. Riposo: Dobbiaco.
Classifica
Fiemme* 37 punti. Fassa 34. Valpellice 32. Pergine 31. Dobbiaco 25. Bressanone 7. Como 4. *una partita in più
Ultima giornata
Sabato 22: ore 18 Como-Bressanone, 18.45 Pergine-Fassa, 20 Dobbiaco-Valpellice. Riposo: Fiemme.
Sabato 1° marzo - Gara 1 dei quarti playoff (al meglio delle cinque)
Caldaro-ottava (seconda qualification round), Aosta-settima (prima qualification round), Feltre-Appiano, Varese-Alleghe