Territorio - 28 gennaio 2025, 17:54

Un tuffo nel gusto e nella tradizione gastronomica. Al Circolo di Cerro di Laveno si mette in tavola la cucina bosina

Fabio, Alessandra e Giuliano sono i tre soci che gestiscono da qualche anno, con stile famigliare, il locale inserito in un contesto paesaggistico da favola: «Prodotti a chilometro zero, stagionalità alla base dei nostri piatti come le polente, il bollito, il pesce di lago e alla fine non può mai mancare un assaggio di formaggi delle nostre valli»

Un tuffo nel gusto e nella tradizione gastronomica. Al Circolo di Cerro di Laveno si mette in tavola la cucina bosina

A due passi dallo storico Museo della Ceramica di Cerro di Laveno, a ridosso del suggestivo Itinerario delle Camelie si trova un Circolo, di quelli di una volta, dove fare della buona cucina, riscoprendo gli antichi sapori è una missione che va avanti dal 1976, sempre con la stessa gestione famigliare. 

Un luogo magico, dove il tempo pare sembra essersi fermato a 50 anni fa quando furono i genitori di Fabio ad aprire il locale, dove competenza, passione e professionalità sono rimaste inalterate anche con la seconda generazione di gestori 

Fabio è uno dei soci del circolo di Cerro assieme ad Alessandra e al grande chef Giuliano, che riesce a far collimare i sapori di un tempo con i gusti e i palati di oggi. Ciascuno di loro, dal 2009, anno di fondazione della società, ha un preciso compito. Alessandra con il suo tocco magico realizza i dolci casalinghi seguendo la tradizione tramandata da sua mamma, oltre che occuparsi degli acquisti dei vini e servire ai tavoli, con empatia facendoti rivivere il profumo della cucina delle nonne di un tempo.

Fabio si occupa dell’approvvigionamento, della qualità dei prodotti e della logistica, oltre che al servizio ai tavoli e al bar, mentre Giuliano prepara le pietanze utilizzando soprattutto prodotti a chilometro zero, utilizzando durante la stagione i prodotti del proprio orto. 

A rispondere alle domande di VareseNoi è Alessandra. 

Cosa vi ha spinto a intraprendere questa esperienza al Circolo di Cerro?

E' stato Fabio che ci ha coinvolto, personalmente ho sempre avuto sin da bambina la passione per la cucina e per i prodotti dolciari casalinghi e così ci siamo messi in gioco, sapendo benissimo i sacrifici e le rinunce cui andavamo incontro. Ma quando c’è la passione non si contano le ore e i giorni di riposo, perché per fare una ristorazione come la intendiamo noi devi avere una vocazione interiore.

Qual è il segreto per lavorare in armonia in un ristorante e far sentire a proprio agio i clienti?

Ripeto la grande passione, poi l’ironia, il prendere tutto con leggerezza, arrabbiandosi ma poi tornare a sorridere subito. E' quello che facciamo con i nostri amici clienti che vengono da noi, per passare un momento di serenità seduti al tavolo, per ritrovare la convivialità che spesso in questi momenti viene abbandonata. Siamo fieri di questo, d’altra parte credo che nella nostra zona dei laghi siamo l'ultimo circolo che ha quasi cinquant’ anni di storia, tramandata dai genitori ai figli.

Quali sono i piatti principali che proponete nel menù del Circolo di Cerro?

Tutti i piatti legati alla storia  bosina, dalle polente con i vari umidi, alla selvaggina, al pesce di lago, ai bolliti e ai vari tipi di risotto per poi finire con un assaggio di formaggi delle nostre valli. Utilizzando soprattutto prodotti locali, i vari menù sono legati alla stagionalità. 

Piatti gustosi che vengono gustati in un contesto naturalistico da favola. 

Se si viene a mangiare a mezzogiorno, qui intorno ci sono delle bellissime passeggiate, che vanno dal sentiero della Torbiera, allo dello stupendo golfo di Cerro sino alla chiesa di San Defendente, per non parlare del maestoso Eremo di Santa Caterina del Sasso. Vi assicuro che facendo tutti gli scalini si ritorna in forma facilmente e non ci si sente in colpa con la bilancia. 

Claudio Ferretti

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