Le parole di Walter Andriolo, presidente dell'associazione delle società di IHL, l'AIHG, che interviene dopo il comunicato del presidente dei Rittner Buam e della LIHG in seguito all'addio dell'Unterlands dall'AlpsHL per scegliere l'IHL, non fanno una grinza e racchiudono il sentimento di migliaia di tifosi che meriterebbero proprio ciò che Andriolo riassume così: «Siamo dell'opinione che il Campione d'Italia di Serie A dovrebbe essere attribuito al campionato italiano di massima categoria che si gioca esclusivamente sul territorio nazionale». E ancora: «Quello che ci risulta di difficile comprensione, già espressa nelle sedi istituzionali, non è che squadre italiane partecipino legittimamente ad un Campionato transfrontaliero come l'Alps Hockey League (campionato frutto di un accordo tra le Federazioni partecipanti, ma gestito dalla società organizzatrice dell'ICE Hockey League), ma che a dette società venga concesso di giocarsi il titolo italiano, con un numero di partite, tra le stesse, del tutto insignificante».
Il terremoto dell'Unterland fa dunque capire anche da questo comunicato come sia impossibile svuotare il mare dalla volontà e dal sentimento della maggioranza dei club e dei tifosi italiani, ICE Hockey League - dove militano Bolzano, Val Pusteria e Asiago - a parte, come sottolinea lo stesso Andriolo («È un campionato privato a cui le società italiane partecipano con autorizzazione della FISG»). Le presenze nei palaghiacci della IHL, da Varese a Feltre, da Alleghe - dove nelle ultime settimane la crescita di pubblico è stata enorme - a Torre Pellice, da Cavalese ad Alba di Canazei (i numeri fatti circolare da qualcuno evidentemente non tengono conto dei derby con il Fiemme, cioè la partita delle partite, piena di storia, rivalità e cuore), dovrebbero parlare da sole. Sempre che ci sia ancora spazio per la base e per la gente, come dall'alto riconosce proprio Walter Andriolo.
Il comunicato del presidente della AIHG, che raduna le società di IHL
L'AIHG ritiene doveroso esprimere la propria opinione e posizione in ordine alle dichiarazioni rese da Roberto Rampoldi, presidente dei Rittner Buam SkyAlps e della LIHG, con riferimento a quanto di competenza ed interesse dell'Associazione Italiana Hockey Ghiaccio.
L'AIHG ha appreso con soddisfazione la decisione dell'Hockey Unterland Cavaliers, società tra le cofondatrici dell'AIHG, di iscriversi nuovamente al Campionato IHL nella stagione 2025/2026.
Ringraziamo per il riconoscimento dato, da Roberto Rampoldi, al nostro Campionato di essere una realtà che "funziona molto bene".
Non mettiamo in dubbio che la differenza tra l'ICE Hockey League (campionato privato a cui le società italiane partecipano con autorizzazione della FISG) e l'IHL sia molto grande ma non comprendiamo perché questa considerazione viene ritenuta quasi ostativa ad un Campionato italiano di Serie A.
Quello che ci risulta di difficile comprensione, già espressa nelle sedi istituzionali, non è che squadre italiane partecipino legittimamente ad un Campionato transfrontaliero come l'Alps Hockey League (campionato frutto di un accordo tra le Federazioni partecipanti, ma gestito dalla società organizzatrice dell'ICE Hockey League), ma che a dette società venga concesso di giocarsi il titolo italiano, con un numero di partite, tra le stesse, del tutto insignificante.
Siamo dell'opinione che il Campione d'Italia di Serie A dovrebbe essere attribuito al campionato italiano di massima categoria che si gioca esclusivamente sul territorio nazionale. Chi desidera legittimamente giocare il campionato transfrontaliero dell'Alps Hockey League deve ambire a vincere solo ed esclusivamente quel trofeo, come d'altra parte fanno le società italiane in ICE Hockey League (pur essendo questo un campionato privato).
Ci stupisce non poco l'affermazione secondo la quale "Secondo me, e non sono il solo a pensarlo, in Italia continuano a non esserci i presupposti per una Serie A perché mancano la sicurezza nella pianificazione, un numero di squadre affini e un'organizzazione comune", dato che l'IHL e l'AIHG incarnano la sicurezza della pianificazione e dell'organizzazione di un Campionato Senior con i risultati che credo siano sotto gli occhi di tutti.
Walter Andriolo
Presidente AIHG
Il comunicato dell'Unterland
Dalla prossima stagione ci sarà un grande cambiamento: non parteciperemo più alla Alps Hockey League. È stata una decisione difficile, ma l’evoluzione della lega non rispecchia più i nostri obiettivi.
Con i club di Austria e Italia che lasciano la lega e nuove squadre di Slovenia e Croazia, la dinamica sta cambiando. Anche se stiamo assistendo ad un bellissimo campionato, la lega sta diventando meno interessante per sponsor e tifosi, mentre crescono le esigenze organizzative e finanziarie.
Torniamo nella IHL!
La IHL sta crescendo rapidamente e affrontiamo questa nuova sfida con grande ambizione e determinazione. Il nostro obiettivo è lo stesso: offrire grande hockey e risultati ai nostri tifosi! Grazie per il vostro supporto – insieme scriviamo il prossimo capitolo.
Le parole del presidente dei Rittner Buam Roberto Rampoldi
…sull’uscita degli Hockey Unterland Cavaliers dalla stagione 2025/26 dell’Alps Hockey League:
“Negli ultimi giorni l’HC Unterland ha comunicato l’uscita dall’AlpsHL. Sebbene questa decisione non sia sorprendente, trovo – anche nella mia veste di presidente della LIHG e di rappresentante della Serie A – che sia un gran peccato. La collaborazione con l’HC Unterland, un’associazione modello non solo nel settore giovanile, è sempre stata buona e costruttiva. Colgo l’occasione per augurare ai nostri amici della Bassa Atesina tanto successo in futuro! Alla fine va rispettata la loro decisione. In linea di principio devo constatare che spesso un addio non può essere ridotto a problemi interni alla lega, che esistono senza ombra di dubbio. In generale può basarsi anche su motivi interni all’associazione, finanziari o personali, spesso però una società ritiene di poter avere una migliore crescita sportiva in un’altra lega, nella quale può realizzare o perseguire le sue ambizioni.”
…sullo sviluppo dell’Alps Hockey League:
“Personalmente e in quanto presidente dei Rittner Buam SkyAlps continuo a essere molto convinto della bontà del progetto AlpsHL, e non solo per mancanza di alternative concrete. Assieme ai collaboratori dell’Alps Board of Governors e ai colleghi degli altri team lavoriamo meticolosamente per migliorare la lega sovranazionale sotto ogni aspetto. L’aumento dei costi è un fatto che va ricondotto anche ai recenti sviluppi globali. Tuttavia, come detto, c’è tanto che può e deve essere ottimizzato. Le trasferte potrebbero essere ancora più raggruppate, forse si potrebbe pensare a un girone preliminare a livello regionale, possiamo crescere ancora nell’ambito della comunicazione e del marketing e si potrebbero azionare delle leve anche nella formula, che quest’anno è stata un po’ improvvisata anche a causa di addii improvvisi. Rimane il fatto che l’Alps Hockey League offre senza dubbio visibilità internazionale ai nostri sponsor e un hockey su ghiaccio di buon livello ai tifosi. Alla fin fine, però, sono soprattutto i nostri giocatori locali a poter crescere ulteriormente attraverso l’alto livello di gioco e il confronto in ambito internazionale. Tutto sommato, secondo me prevalgono gli aspetti positivi, anche se purtroppo è più facile, e si preferisce sempre, enfatizzare i problemi.”
…sulla collaborazione con l’ICE Hockey League:
“Nello sport non si deve sempre inventare tutto, spesso basta guardare oltre il proprio steccato. In Germania e in Svizzera c’è una buona collaborazione tra le due rispettive massime leghe. Naturalmente sono altre realtà, non c’è dubbio, ma penso che sarebbe auspicabile una collaborazione ancora migliore con l’ICE Hockey League. Ritengo che i più recenti sviluppi nell’ICEHL siano positivi, le squadre austriache in particolare hanno ridotto in modo graduale il numero di stranieri e anche la recente tendenza nell’HC Val Pusteria segue questa direzione. Alla lunga ne beneficiano anche le rispettive Nazionali. In AlpsHL i giovani giocatori fanno pratica di gioco e alcuni di loro aspirano al salto in ICEHL. Viceversa l’AlpsHL offre ai giocatori che per ragioni anagrafiche o professionali non possono o vogliono giocare in ICEHL la possibilità di proseguire la propria carriera su un buon livello e di trasmettere la propria esperienza a giocatori più giovani.”
…sulla ripresa della Serie A:
“Ho vissuto gli ultimi anni della Serie A e i motivi che hanno portato alla creazione dell’Alps Hockey League sono noti a tutti. Anche oggi continuo a essere dell’opinione che per l’hockey su ghiaccio italiano sia assolutamente necessaria una lega tra l’ICE Hockey League e l’IHL (Italian Hockey League, N.d.R.), l’ex Serie B. L’IHL funziona molto bene, tuttavia è evidente che la differenza di livello rispetto all’ICEHL, sia dal punto di vista organizzativo sia da quello sportivo, è molto grande. Secondo me, e non sono il solo a pensarlo, in Italia continuano a non esserci i presupposti per una Serie, A perché mancano la sicurezza nella pianificazione, un numero di squadre affini e un’organizzazione comune. Trovo riduttivo discutere di ridurre il numero delle importazioni. Ma non escludo che questo scenario possa cambiare tra alcuni anni. Dipende, però, da tanti fattori che che al momento non sono presenti o non sono prevedibili a breve termine.”