Vinciamo per mettere a sicuro il discorso salvezza o vincere per iniziare a guardare più in alto? Herman Mandole ha una “terza via”: «Vincere punto. Perché vincere fa bene. Vedremo alla fine dove saremo».
La Varese delle tre vittorie consecutive sta preparando al Campus il viaggio a Pistoia (si gioca domenica sera alle 19), in quello che sarà il primo impegno del girone di ritorno. Di fronte un’avversaria ferita, con quell’acqua alla gola che solo 9 sconfitte di fila e un via vai di ben quattro allenatori (ora in sella c’è lo sloveno Gasper Okorn) sanno far salire.
Ne approfitterà la Openjobmetis? «Noi lo abbiamo dimostrato con i nostri alti e bassi, ma anche le altre squadre lo hanno fatto: la Serie A è difficile, chiunque può vincere contro chiunque. Se non saremo concentrati non avremo alcuna possibilità, mentre in caso contrario potremo vincere sempre» dice categorico il coach argentino. Che si gode un’atmosfera più rilassata dopo il filotto che ha portato il sodalizio prealpino a +6 dalle sabbie mobili del penultimo posto, ora occupato proprio dai toscani insieme a Cremona, ma non abbassa la guardia: «Quello che mi ha fatto piacere è aver portato a casa partite incerte (a differenza di ciò che accadeva all’inizio ndr…). È vero che spesso abbiamo dilapidato buoni vantaggi, ma è altrettanto vero che alla fine abbiamo vinto. E metterci nelle condizioni di vincere quasi ogni partita, che poi succeda o meno, è un qualcosa di positivo. Cosa dobbiamo ancora migliorare? Se giochiamo da Pallacanestro Varese 25 minuti, possiamo farlo anche per 40. Contro Treviso abbiamo iniziato il terzo quarto molto bene, con tiri segnati e alley oop, e mi sono detto: finalmente questa squadra inizia a giocare da sola e non ha bisogno di qualcuno da fuori che deve gridare per dire cosa fare… Sono passati 5 minuti e siamo ritornati i “soliti”… Significa che la strada da fare è ancora tanta, a partire da ciò che facciamo durante la settimana».
Che match sarà quello del PalaCarrara? «La classifica non dice che squadra è Pistoia - avverte Mandole - Una squadra sicuramente diversa dall’andata. Dovranno fare il turnover e questo può cambiare la loro fisionomia, soprattutto nel ballottaggio tra Silins e Paschall. Hanno fame, devono vincere, il loro campo è difficilissimo: dovremo andare a rubare una partita in più se vogliamo alzarci in classifica e guadagnare ulteriore tranquillità rispetto a quella che abbiamo ora».
Ultima nelle percentuali di tiro da 2 punti, seconda per pace ma ultima nell’offensive rating: anche le cifre dei biancorossi toscani esprimono chiaramente la confusione tecnica del qui e ora e le difficoltà incontrate sul campo. Pochi i punti fermi di un roster che nell’ultimo mese e mezzo ha imbarcato i nuovi acquisti Maurice Kemp (ala) e soprattutto Derek Cooke, centro ex Trento che dovrebbe essere in grado di aumentare sensibilmente lo spessore sotto le plance: da citare Michael Forrest (16 punti di media), sesto marcatore del campionato, Karlis Silins, ala con licenza di colpire da fuori, colui che due anni fa fu in lizza con Colbey Ross come MVP del campionato, Semaj Chrinston, sesto negli assist, e Maverick Rowan, figlio del presidente Ron che - stante i risultati, la precarietà delle mosse e alcune “stranezze” che hanno fatto discutere l’intero campionato italiano - ha ormai contro la quasi totalità dei tifosi pistoiesi.
Ma torniamo a Varese. Nella conferenza stampa di oggi coach Mandole si è soffermato anche su alcuni singoli: «Tyus sta aiutando molto la squadra, ma se guardo il Kao della prima partita contro Bilan e quello di oggi vedo un giocatore diverso e con ancora enormi margini di crescita. Ciò vale anche per altri, visto che il nostro sistema di lavoro prevede allenamenti individuali tutti i giorni. Penso a Hands, per esempio: fino a quattro partite fa segnava tanto ma non era utile al collettivo, ora lo è, anche a rimbalzo, con gli assist e in difesa, oltre a prendersi sempre grandi responsabilità. È giovane ed è la prima volta in carriera che gioca da titolare: ha bisogno ancora di tempo».
E poi sul futuro, possibile ballottaggio tra Desonta Bradford e Keifer Sykes, quando quest’ultimo tornerà disponibile (già contro Brescia?) dopo l’infortunio: «Non mi ci fate pensare - sorride l’entrenador - Nella testa in questo momento ho Pistoia e solo Pistoia. Poi vedremo: l’abbondanza non è mai un problema…».