Territorio - 15 gennaio 2025, 16:13

Gazzada Schianno, ritrovate le statue del presepe rubate

Sono stati recuperati il 14 gennaio i simboli del Natale che erano stati trafugati dalla parrocchia di Santa Croce lo scorso 23 dicembre: individuati i responsabili. Il parroco: «Il perdono è la strada che vogliamo percorrere per trasformare un episodio doloroso in una lezione di umanità e rinascita»

Gazzada Schianno, ritrovate le statue del presepe rubate

È una storia che mescola incredulità, amarezza e speranza quella che ha scosso la comunità di Gazzada Schianno durante le festività natalizie. Lunedì 23 dicembre, proprio a pochi giorni dal Natale, ignoti hanno sottratto le preziose statuette della Natività custodite nella Parrocchia di Santa Croce.

Un furto che non ha privato soltanto l’altare della sua simbologia più intima, ma ha ferito l’intera comunità pastorale, lasciando un vuoto di significato nel periodo dell’anno più carico di spiritualità.

Le statue rubate non erano semplici decorazioni: raffigurazioni in gesso, dipinte a mano e impreziosite da dettagli in oro, risalenti ai primi anni del secolo scorso. Veri e propri tesori artistici e spirituali, che da decenni rappresentano un punto di riferimento per i fedeli durante la tradizione annuale del presepe.

Il parroco Don Stefano Silipigni, insieme ai volontari parrocchiali, ha immediatamente denunciato l’accaduto all’ufficio di Polizia Locale, dando il via a un’attività investigativa intensa e scrupolosa. «Ci siamo sentiti profondamente amareggiati e increduli – ha dichiarato Don Stefano – ma fiduciosi che il bene e la preghiera potessero guidare i responsabili a un pentimento».

L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Stefano Frattini, ha lavorato a stretto contatto con le autorità e con la parrocchia per affrontare l’accaduto con sensibilità e determinazione. «Un gesto di questo tipo non può essere sottovalutato. Abbiamo voluto analizzarne la natura insolita e, parallelamente, sensibilizzare la comunità, invitando i colpevoli a restituire ciò che non gli appartiene» ha affermato il primo cittadino.

Il caso ha trovato una svolta martedì 14 gennaio, quando le forze dell’ordine, grazie a un’indagine approfondita, hanno individuato i responsabili e recuperato le statue. Secondo quanto riferito, i colpevoli, forse spinti da disagio o confusione, non hanno opposto resistenza al recupero dei manufatti. Ora si valuta anche un percorso di supporto psicologico per aiutarli a comprendere la gravità del loro gesto.

Le figure sacre torneranno al loro posto nella Parrocchia di Santa Croce, simbolo di resilienza e fede. «Il perdono è la strada che vogliamo percorrere – ha concluso Don Stefano – per trasformare un episodio doloroso in una lezione di umanità e rinascita».

Un atto che sembrava insignificante si è trasformato in un’occasione per riflettere sul valore del patrimonio storico e spirituale delle comunità.

Alice Mometti

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