- 12 gennaio 2025, 12:22

Busto, dopo la notte di follia la Lega attacca: «Remigrazione»

Striscione affisso dai giovani del movimento sotto ai portici di piazza Garibaldi, teatro del grave episodio di ordine pubblico. Con loro anche il segretario provinciale leghista Cassani e il consigliere regionale Monti: «Se non ti vuoi conformare alle norme del nostro Paese, prendi e torni a casa tua»

Busto, dopo la notte di follia la Lega attacca: «Remigrazione»

«Remigrazione unica soluzione». Così recita lo striscione affisso dalla Lega Giovani di Busto Arsizio sotto ai portici di piazza Garibaldi, teatro venerdì notte del grave episodio di ordine pubblico.
Accanto ai ragazzi del movimento, anche il segretario provinciale leghista Andrea Cassani e il consigliere regionale Emanuele Monti.

Gli esponenti del Carroccio hanno ribadito la ferma condanna per quanto accaduto e la solidarietà alle forze dell’ordine, in particolare ai poliziotti che si sono ritrovati accerchiati da una quarantina di giovani, perlopiù stranieri.
Per questo anche a Busto la Lega parla di «remigrazione», chiedendo l’espulsione dei cittadini stranieri autori di episodi analoghi a quello dell’altra notte: «Un segnale forte e chiaro su quello che dovremo fare nei prossimi mesi di governo – dice Thomas Guerini, coordinatori dei giovani leghisti bustocchi –. Episodi simili succedono sempre più spesso. Chiediamo una velocizzazione dei rimpatri, una maggior sicurezza e maggiori tutela e potere per le forze dell’ordine».

Lo striscione è stato affisso davanti all’ingresso principale del McDonald’s, vittima delle intemperanze dei protagonisti dell’altra notte. «I problemi non sono i luoghi, ma questi soggetti», concordano Cassani e Monti, che con i giovani del movimento hanno ascoltato il racconto di chi lavora nel fast food, in cui sono emersi insulti e uno sputo nei confronti dei dipendenti.

«Qui c’è anche un servizio di sicurezza interna che tanti pubblici esercizi non hanno – afferma Cassani –. Se certe persone usano le maniere forti con Polizia e Carabinieri, questi ultimi devono essere legittimati a usare a loro volta le maniere forti. A furia di trattarli con i guanti, pensano che tutto sia possibile. Gli agenti devono poter usare tutta strumentazione a loro disposizione per salvaguardare loro stessi e gli altri». Per il segretario varesino, la «matrice» di questi episodi è «l’immigrazione non controllata che la Lega denuncia da una vita».

«Abbiamo iniziato l’anno parlando di remigrazione – aggiunge Monti –. È un tema forte a livello almeno regionale: se non ti vuoi conformare alle norme del nostro Paese, prendi e torni a casa tua senza grandi sconti o discussioni. Ci possono essere dei passi intermedi su cui ragionare, come il raddoppio delle tasse locali. Di certo è ora di dire basta. La Lega è il sindacato del territorio e difende la gente e chi lavora, come la commessa del McDonald’s che ci hanno detto aver ricevuto insulti e uno sputo».
«I genitori hanno paura di far uscire i figli da casa. Questa mattina ho raccolto la preoccupazione di una signora di sessant’anni che non si sente sicura – osserva il consigliere comunale Vincenzo Marra –. La Lega è al loro fianco».

Sull’episodio è intervenuto con una nota anche il deputato leghista Stefano Candiani, denunciando il «dilagare di situazioni di pericolo che nascono dalla sottovalutazione che la narrazione di certa politica buonista di sinistra ha imposto, per l'incapacità di riconoscere il fallimento di un approccio lassista a un'immigrazione che tutto vuole tranne che inserirsi e accettare le nostre regole di convivenza». Candiani, che nelle scorse ore si è confrontato col prefetto di Varese Salvatore Pasquariello, col sindaco Emanuele Antonelli e col segretario della Lega di Busto Alessandro Albani, si è impegnato a lavorare per «rinforzare il quadro regolatorio per garantire a chi veste una divisa e ai cittadini che a queste divise si appellano, di non trovarsi da difensori dell'ordine della sicurezza ad essere accusati e portati al banco degli imputati al posto dei criminali». 

Di certo, di quanto accaduto a Busto si continuerà a parlare anche oltre i confini cittadini: questa mattina, in piazza Garibaldi c’erano le telecamere di Mediaset.

Riccardo Canetta

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