Riceviamo e pubblichiamo la lettera dell'ex consigliere regionale Giovanni Martina sul tema della sanità sul nostro territorio:
Egregio Direttore, il giorno 9/12 u.s. armato di tanta pazienza, chiamo il centro unico di prenotazione di Regione Lombardia. Ho bisogno di prenotare alcune prestazioni sanitarie per i miei famigliari.
Naturalmente convinto che sarò indirizzato presso strutture sanitarie pubbliche di cui è ancora dotato il nostro territorio. Inizio così ad elencare le prestazioni: esame audiometrico, appuntamento il 12/12/2024 presso Centro Radiologico dei Laghi di Comabbio (struttura privata), visita Otorino appuntamento 16/01/2025 presso Centro Radiologico dei Laghi di Comabbio (struttura privata), Ecocardiografia Color Doppler a riposo, appuntamento il 19/04/25 presso Studio Radiologico Diagnostica per immagini a Varese (struttura privata), Ecografia linfonodi collo, appuntamento il 19/03/2025 presso Centro Diagnostico San Nicola a Tradate (struttura privata).
A conclusione della telefonata mi è sorto il dubbio se davvero avessi parlato con gli incaricati del CUP di Regione Lombardia o con un centro di prenotazione esclusivamente privato. Mi sono poi chiesto se per caso non fossero come d’incanto sparite le strutture pubbliche del territorio o fossero sull’orlo del fallimento oppure se le organizzazioni sindacali avessero proclamato lo sciopero ad oltranza delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità pubblica e nessun “ministro” (vedi Salvini) avesse ravvisato la necessità della precettazione. Precettazione non pervenuta forse perché forte della certezza che tanto ci sono le strutture private.
Inoltre da informazioni assunte ho appreso che anche i CUP territoriali pubblici sono asserviti alle strutture private e che gli operatori sono tenuti a prenotare per i privati in assenza tra l’altro di reciprocità. In ultimo una considerazione rivolta a coloro i quali chiedono al Governo di aumentare le risorse destinate alla Sanità Pubblica per l’abbattimento delle liste d’attesa.
Se questa descritta sopra è la destinazione finale del denaro pubblico non le pare egregio direttore che così facendo si dà un’ulteriore grande spinta al processo di privatizzazione e quindi un colpo mortale al diritto alla salute come diritto universalistico sancito dalla Carta Costituzionale?
Cordiali Saluti
Giovanni Martina ex consigliere regionale della Lombardia