- 05 gennaio 2025, 08:19

L'OPINIONE. Ora più che mai fortissimamente presepe: il vero spirito insegnato dai bambini (e nessuno può guastarlo)

Questo periodo ha visto tantissime Natività, anche messe in scena dai piccoli che hanno mostrato la bellezza di aiutarsi. Botti o vandalismi non possono cancellare tutto questo

L'OPINIONE. Ora più che mai fortissimamente presepe: il vero spirito insegnato dai bambini (e nessuno può guastarlo)

Tanti, tantissimi presepi sono stati realizzati a Busto Arsizio e in Valle Olona in queste settimane. E parecchi sono stati i presepi portati in scena, spesso dai bambini, nelle recite, o quelli rievocati con i canti e con la musica.

Le grandi statue in gesso della Sacra Famiglia e dei pastori con le loro pecore, rappresentazione della nascita di Gesù a Betlemme ideata da Quelli del ’37 e il cui testimone è passato agli Amici di Alessandro ed attualmente alla Croce Rossa, sono tornate quest’anno “a casa”, in piazza Santa Maria, dopo il breve soggiorno in via Cardinal Tosi.

I bustocchi hanno salutato favorevolmente il ritorno dello storico bianco presepe davanti al santuario di Santa Maria, uno dei simboli della città, che custodisce la venerata statua della Madonna dell’Aiuto.

Tanti altri presepi hanno occupato gli spazi della città, allestiti al chiuso e all’aperto, nelle case, nelle chiese, nelle scuole, nei parchi, nelle piazze, nelle strade. Grandi, piccoli, affollati o ristretti a poche figure essenziali, di carta, di cartone, colorati o monocromatici, con l’aggiunta di disegni o di attrezzature provenienti da situazioni particolari, come la tenda del presepe degli alpini in via Milano, utilizzata durante i soccorsi per il terremoto del Friuli del 1976.

Il 19 gennaio si conoscerà il vincitore del concorso presepi indetto dal Lions club Busto Arsizio Europa Cisalpino, giunto alla 32esima edizione. Esposti nel battistero di San Giovanni i lavori sono 38 realizzati in maniera tradizionale o molto fantasiosa, segno che a Busto al presepe non si rinuncia.

Fra poco le sacre rappresentazioni accoglieranno l’ingresso di tre nuove statuine, quelle dei Re Magi (per non parlare dei cammelli) che all’epifania arriveranno davanti a Gesù Bambino appena prima che capanne, angeli e stelle comete vengano riposte in attesa del prossimo dicembre.

In questo periodo di feste la nascita di Gesù è stata portata in scena soprattutto dai bambini che si sono impegnati nelle recite.

Ed è nei piccoli che tanti avranno colto maggiormente il vero spirito natalizio, quello che non si esaurisce con il 25 dicembre, ma che da esso si irradia.

Lo si è visto bene, come fosse una cartina di tornasole, nelle difficoltà.

Dove un compagno sul palco non riusciva a camminare bene, là c’erano, a scortarlo, due amici.

Dove un ragazzino non sapeva che cosa fare nel corso del balletto preparato nelle settimane precedenti, là c’era un compagno pronto a dargli la mano e ad accompagnarlo dove era necessario.

Dove c’era un bimbo sulla carrozzina, là si percepiva forte l’amore: della maestra che lo spingeva, dei compagni che gli saltavano intorno, di chi gli aveva addobbato la sedia a rotelle per dare anche ad essa i giusti costumi di scena.

Ognuno, con le proprie caratteristiche e la propria unicità, ha contribuito a rendere belle le rappresentazioni a cui ha preso parte.

E chi pensa di rovinare il Natale con botti, chiasso e danneggiamenti non sa che cosa si perde.

Mariagiulia Porrello

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