Rocco Perla, la saracinesca giallonera delle finali che valsero Coppa e campionato contro il Caldaro, torna in Finlandia per svolgere il servizio militare e il Varese lo sostituisce immediatamente con Artur Ogandzhanyan, portiere ucraino ventiquattrenne in arrivo da esperienze in Svezia e Danimarca.
L'addio per cause di forza maggiore del numero 2 giallonero arriva come un fulmine a ciel sereno (tutti avremmo voluto salutarlo almeno in un'ultima partita), ma il Varese prova a trasformare una perdita così lampante in un'opportunità, chiamando l'estremo ucraino dagli Aalborg Pirates danesi dopo due stagioni in Svezia, tra Kiruna e Boro/Vetlanda.
Perla finora aveva dovuto fare i conti, sicuramente soffrendone e subendo la concorrenza e il ruolo di "secondo", con l'esplosione di Filippo Matonti e con un sergente della panchina come Glavic, che non guarda in faccia nessuno e che nelle partite clou (Aosta a parte) ha sempre scelto - evidentemente sentendosi più sicuro, o vedendo in lui qualcosa in più - il diciassettenne portiere originario di Feltre.
Rocco è ora chiamato a un impegno obbligato che lo tratterrà in Finlandia per parecchi mesi, prima di potersi rimettere in gioco con i Mastini, club che lo avrà sotto contratto anche per la prossima stagione, o con chicchessia.
Rocco Perla è stato un Mastino ma soprattutto un vincente, segnando perfino un indimenticabile gol, facendosi volere bene dal pubblico e conquistando anche nei cori, un attestato riservato da questa tifoseria solo ai grandi, il ruolo di "saracinesca" nella storica doppietta di due stagioni fa: l'età, il feeling con l'ambiente in cui ha sempre trovato un'empatia e quasi una protezione naturale, il volto tenero da eterno fanciullo hanno fatto innamorare di lui e, quindi, dei Mastini soprattutto le nuove generazioni.
A Perla auguriamo di ritrovare prima o poi quelle stesse emozioni uniche vissute a Varese e, ai Mastini, di riavere in porta un giocatore come questo, capace di fare la differenza e unirsi in una sola cosa con la gente.
In tanti sono passati da quei pali stretti sotto il popolo giallonero, pochissimi l'hanno fatto lasciando una traccia indelebile, anzi abbagliante. Come Perla.
IL COMUNICATO DEL CLUB
Tutto è successo nel giro di pochissimo tempo. Rocco Perla, portiere di duplice nazionalità, riceve una chiamata alle armi dalla Finlandia e ha solo qualche ora per organizzare il trasferimento, praticamente immediato. La società si trova quindi a dover intervenire immediatamente per trovare un sostituto e individua in Artur Ohandzhanyan il nome giusto.
Ma andiamo con ordine.
Rocco Perla è dotato di passaporto italiano e finlandese. In virtù di ciò, dalla nazione finnica arriva una lettera che obbliga il portiere a presentarsi al servizio militare nel tempo più breve possibile. La società viene informata dallo stesso giocatore e, con grande rammarico per la notizia, ricorre subito ai ripari cercando un portiere a pochi giorni dal termine dei tesseramenti.
Rocco, dunque, inizierà una nuova avventura che però non modifica il contratto in essere con HCMV Varese Hockey.
A Rocco va il nostro grande ringraziamento per l’impegno profuso in questi anni e per quanto ha fatto con la maglia giallonera dei Mastini, facendosi amare dal pubblico e facendosi apprezzare per le sue doti tecniche, il suo talento e per le sue parate. Uno dei principali artefici del “double” di un paio di stagioni fa è stato sicuramente lui e il suo nome stampato sulla maglia numero 2 rimarrà sempre nella storia dei Mastini. A lui auguriamo il meglio per questa nuova sfida, in attesa di sviluppi futuri.
La società varesina ha quindi dovuto “mettere insieme” alcuni tasselli e rituffarsi sul mercato per scegliere un sostituto e completare così il trittico dei portieri in un momento in cui la stagione entra nel vivo.
Il profilo individuato è Artur Ohandzhanyan portiere di 24 anni di nazionalità ucraina e quindi, per le normative vigenti, paragonabile in tutto per tutto a giocatori italiani. Prenderà la maglia numero 30 e chissà che il suo soprannome “Oggy” possa diventare sempre più famigliare tra compagni e pubblico.
Nato a Kharkov nel 2000, il portiere incarna, almeno fisicamente, le caratteristiche del goalie moderno. Sui pattini arriva quasi a 2 metri di altezza, riuscendo così a chiudere bene la porta. Già nel giro della nazionale ucraina, “Oggy” ha disputato le ultime due stagioni tra le varie leghe svedesi e nelle prossime ore arriverà a Varese, pronto per essere a disposizione di coach Glavic e della squadra.
Artur, benvenuto tra i Mastini!