Il 29 dicembre, la popolare trasmissione “Unomattina in famiglia” su RaiUno ha dedicato un servizio speciale alla Cascina dei Poveri di Busto Arsizio, all'interno dello spazio dedicato a “Il bello a rischio”. Nel corso della trasmissione, Alice Fiorillo, membro dell’associazione Riabitare, ha lanciato un accorato appello al pubblico, invitando tutti a votare la Cascina dei Poveri come uno dei “Luoghi del cuore” del FAI (Fondo Ambiente Italiano), concorso che ha l’obiettivo di sensibilizzare e raccogliere fondi per il restauro di luoghi a rischio di scomparire. La cascina si trova attualmente al 31° posto nella classifica nazionale, ma ha bisogno di un maggiore impegno collettivo per garantirne la salvaguardia.
La Cascina dei Poveri è un antico complesso che risale ai secoli passati ed è legata alla memoria storica della Beata Giuliana. Un tempo, le cascine erano aziende agricole che ospitavano vere e proprie comunità di persone, un modello di vita particolarmente diffuso nel Nord Italia. Alcune di queste, come la cascina di Busto, sono particolarmente affascinanti, con un'architettura che ha resistito alla prova del tempo.
Al termine del servizio, lo storico dell’arte Costantino d’Orazio, in studio con la conduttrice Ingrid Muccitelli, ha ricordato come alcuni cittadini, mossi da grande spirito di comunità, abbiano raccolto fondi per il restauro della Chiesa di San Bernardino, un elemento fondamentale all’interno della cascina che rischiava di crollare. L'intervento, che ha visto la partecipazione diretta delle persone attraverso l'acquisto di buoni comunali, è stato definito «un esempio virtuoso da cui prendere spunto». Tuttavia, nonostante questi sforzi, il resto della cascina non ha avuto la stessa fortuna e oggi l'edificio è ancora a rischio.
L'invito che arriva dalla trasmissione a Riabitare è chiaro: non smettere mai di denunciare la situazione e continuare a fare pressione per ottenere un intervento pubblico e/o privato. Ora, con il concorso del Fai, la Cascina dei Poveri ha una possibilità concreta di essere salvata e restituita alla collettività, come simbolo di un passato che non vogliamo dimenticare e che merita di essere tutelato.
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