Attualità - 29 dicembre 2024, 07:00

Alla scoperta delle nostre origini: i siti archeologici tra Piemonte, Lombardia, Liguria e Costa Azzurra

Museo archeologico Balzi Rossi

Museo archeologico Balzi Rossi

La storia dell’umanità è un intricato mosaico di tracce lasciate dal passato, che emergono dal suolo per raccontarci vite, culture e civiltà lontane. Ma vi siete mai chiesti come vivevano i nostri antenati migliaia di anni fa? Tra il Piemonte, la Lombardia, la Liguria e la Costa Azzurra, troviamo alcuni dei siti archeologici più affascinanti d’Europa che ci permettono di intravedere l’esistenza dei nostri antenati, dalle palafitte del Lago di Viverone all’Isolino Virginia sul Lago di Varese, fino ai rifugi preistorici di Terra Amata a Nizza. Ogni luogo narra una storia unica di adattamento, innovazione e connessione con l’ambiente, offrendo uno spaccato delle prime comunità umane che popolavano il nostro territorio.

Un villaggio sommerso sulle rive del Lago di Viverone

Tra Viverone e Azeglio, nel cuore del Piemonte, si nasconde un insediamento risalente all’età del Bronzo (1650-1350 a.C.), oggi sommerso dalle acque del Lago di Viverone. Qui, circa 5000 pali disposti in cerchio sostenevano abitazioni sopraelevate, collegandole a recinti per animali e sentieri protetti da palizzate difensive. Gli scavi hanno rivelato un’ampia varietà di reperti, tra cui spade, asce e ornamenti femminili, testimonianza di una società avanzata, organizzata e probabilmente aperta agli scambi culturali con popolazioni delle regioni alpine e dell’Europa centrale. Questo sito, oggi Patrimonio dell’Umanità UNESCO, riflette la capacità delle antiche comunità di sfruttare le risorse naturali e creare insediamenti stabili in armonia con l’ambiente circostante.

Il rifugio neolitico tra le Alpi della Val di Susa

Nella Val di Susa, il sito della Maddalena a Chiomonte rappresenta uno straordinario esempio di insediamento del tardo neolitico, risalente alla Cultura di Chassey (4000-3500 a.C.). Questo luogo racconta la storia straordinaria di una comunità ben organizzata che viveva qui lungo un percorso strategico verso la Val Clarea e il Colle Clapier. Sigillato da una frana, il sito conserva una necropoli unica nel suo genere, ed è testimonianza di una presenza umana che si estende quasi ininterrottamente fino al 350 a.C. (quando una comunità celtica vi depose una donna con un ricco corredo bronzeo) ed oltre, fino al Medioevo con un piccolo insediamento agricolo. Oggi l’area è parzialmente visitabile ed offre una finestra preziosa sulla vita alpina antica, in attesa di ulteriori scavi per svelare altri segreti.

Isolino Virginia: un microcosmo della vita neolitica

Spostandoci in Lombardia, l’Isolino Virginia al centro del Lago di Varese, ospita uno dei più antichi insediamenti palafitticoli d’Europa, risalente al Neolitico (la datazione al 5300 a.C. lo rende il più antico insediamento palafitticolo dell'Arco Alpino). Questo piccolo isolotto è il risultato della sedimentazione dei detriti accumulatisi nei millenni ed è testimone di un insediamento palafitticolo costruito per sfruttare le risorse del lago e difendersi dai predatori.

Gli scavi hanno riportato alla luce frammenti di vasi in terracotta, lame, strumenti e cuspidi di freccia selce, quarzo e ossidiana, asce in pietra verde, che testimoniano l’ingegnosità e l’organizzazione sociale degli antichi abitanti. Il sito, riconosciuto dall’UNESCO, offre uno spaccato unico della vita quotidiana dei primi agricoltori e allevatori.

La domesticazione del fuoco a Terra Amata, Nizza

Scendendo verso il Mediterraneo, sulle pendici del Monte Boron a Nizza, il sito di Terra Amata ha restituito strumenti risalenti al Paleolitico Inferiore (circa 400.000 anni fa) e tracce delle prime domesticazioni del fuoco in Europa.

Qua gli scavi hanno rivelato un insediamento con abitazioni su una spiaggia fossile, caratterizzate da focolari al centro e strutture in pietra per proteggere il fuoco dal vento: si tratta di una delle prime testimonianze della domesticazione del fuoco in Europa, un passo fondamentale per la civilizzazione dell’umanità. Gli abitanti di questa spiaggia preistorica utilizzavano strumenti in pietra e si dedicavano alla caccia di grandi mammiferi, alla pesca e alla raccolta di molluschi. Terra Amata rappresenta uno dei primi esempi di abitazioni umane in Europa e offre importanti indizi sulla vita dei nostri antenati preistorici.

I Balzi Rossi: testimoni silenziosi del Paleolitico superiore

Il sito archeologico dei Balzi Rossi, situato nei pressi della frazione Grimaldi di Ventimiglia, tra Italia e Francia, è uno dei luoghi più importanti per la preistoria europea. Le grotte, abitate fin dal Paleolitico superiore, circa 40.000 anni fa, sono celebri per le pitture rupestri, le sepolture e i reperti ritrovati, tra cui ossa umane, resti faunistici e oggetti in osso, pietra e avorio. Questi testimoniano la presenza di cacciatori e raccoglitori che avevano una comprensione avanzata delle tecniche di sopravvivenza. Le pitture raffigurano scene di caccia e simboli rituali, mentre le sepolture con corredi funerari segnano l'inizio delle pratiche funerarie complesse. Il sito è fondamentale per comprendere la spiritualità e l'organizzazione sociale delle popolazioni preistoriche della Liguria e d'Europa.

Doppia sepoltura, della grotta dei Fanciulli, formata da una donna anziana e un adolescente, pur se cromagnonoidi, si differenziava per le caratteristiche particolari degli individui, almeno relativamente agli altri Homo sapiens europei

Un patrimonio condiviso

I siti preistorici, che vanno dalle palafitte neolitiche dell'Isolino Virginia e del Lago di Viverone ai rifugi di Terra Amata, raccontano la storia comune delle antiche comunità, trascendendo i confini moderni. Questi luoghi offrono un'esperienza unica per comprendere le radici della nostra civiltà e riflettere sull'evoluzione culturale e ambientale.

Il nostro gruppo editoriale opera nel cuore di queste terre ricche di patrimonio, che spaziano da Torino a Biella e Varese, fino a Nizza e Imperia, luoghi dove la storia e la cultura si intrecciano in modo unico.

Valeria Toscano

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