«È necessario osservare che innanzitutto la recente classifica sulla qualità della vita riguarda la provincia di Varese (al 22° posto in Italia rispetto al 33° dell'anno precedente secondo l'analisi del Sole24Ore) e non la città di Varese; quest'ultima oggi è, purtroppo, sempre più avviata al destino di città-dormitorio dalla giunta di sinistra» osserva Marco Bordonaro, segretario della Lega di Varese.
«In Lombardia le province di Bergamo, Monza e Brianza, Cremona, Como, Milano, Lecco, Brescia si sono piazzate meglio della provincia di Varese. Secondo questa classifica - continua il coordinatore della Lega - la nostra provincia è in coda e non in testa se consideriamo il contesto lombardo. Non capiamo, infatti, di cosa il sindaco gioisca dopo la "sberla" del luglio scorso, in cui lui stesso è calato nella classifica di gradimento dei sindaci de ilSole24Ore collocandosi 67esimo su 80».
«Oltretutto, se Varese fosse una città con una così alta qualità della vita, grazie al formidabile operato della giunta di sinistra, dovrebbe esserci un costante aumento di abitanti, mentre invece i nostri residenti sono in calo e le famiglie ormai disperate scappano manco fosse Berlino Est durante la guerra fredda - continua Bordonaro - con la differenza che nei regimi sovietici si poteva almeno bere una birra per strada».
«Se il sindaco impiegasse la metà del tempo che usa per la propaganda per una serena autocritica sulle tante mancanze della sua amministrazione, forse Varese sarebbe un posto migliore dove vivere: più sicuro, più vivo, più vivibile e tanti cittadini non progetterebbero la loro quotidianità altrove» conclude il segretario varesino della Lega.