Cronaca - 18 dicembre 2024, 14:16

L'iraniano arrestato a Malpensa trasportava componenti per la costruzione di droni letali

Il 38enne proveniente con un volo di linea da Instabul e ricercato dalla giustizia degli Stati Uniti, è stato fermato dalla polizia nello scalo varesino e sottoposto a perquisizione personale e del bagaglio. Sequestrati componenti elettroniche, documenti vari e tre devices telefonici e informatici: non rilevati al momento aspetti di interesse per la sicurezza nazionale

(foto d'archivio)

(foto d'archivio)

La Polizia di Stato ha eseguito nel pomeriggio del 16 dicembre, un arresto ai fini estradizionali a carico di un trentottenne cittadino iraniano responsabile, secondo l’Autorità Giudiziaria Statunitense, di associazione per delinquere finalizzata alla violazione dell’International Emergency Economic Power Act e per la fornitura di supporto materiale ad un’organizzazione terroristica straniera (IRCG – Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche), tramite la fornitura di componenti elettroniche per la costruzione di armi letali tipo droni.

L’uomo, a bordo di un volo di linea proveniente da Istanbul giunto alle ore 17.45 all’aeroporto di Malpensa, in transito sul territorio nazionale, è stato fermato da personale della D.I.G.O.S. di Milano – Sezione Antiterrorismo, in collaborazione con personale dell’Ufficio di Polizia di Frontiera presso lo scalo Aereo di Milano – Malpensa e con il coordinamento della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione – Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Esterno e dell’Interpol – Servizio per la Collaborazione Internazionale di Polizia.

Nello stesso contesto la Polizia ha eseguito la perquisizione personale e dei bagagli che aveva al seguito sequestrando componentistica elettronica compatibile con i reati contestati dalla Corte di Giustizia Statunitense, materiale documentale cartaceo, bancario/commerciale, di interesse investigativo e tre devices telefonici/informatici.

Dopo gli adempimenti di rito, l’uomo è stato condotto in stato di arresto presso la Casa Circondariale di Busto Arsizio a disposizione della Corte d’Appello di Milano che ha poi convalidato l’arresto disponendo la custodia cautelare in carcere.

L’attività, svolta in collaborazione con le Autorità americane, non ha, allo stato, rilevato aspetti di interesse per la sicurezza del territorio nazionale.

Redazione

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