Busto Arsizio - 17 dicembre 2024, 19:12

VIDEO. Quasi un tentativo di truffa per due abitanti su tre: «Busto, insieme non ci caschiamo più»

L’incontro finale del progetto anti raggiri della Polizia locale ha permesso di fare il punto ma anche di lanciare nuove azioni: «C’è più consapevolezza. Ecco i comportamenti corretti e come segnalare»

VIDEO. Quasi un tentativo di truffa per due abitanti su tre: «Busto, insieme non ci caschiamo più»

Un bilancio, ma anche un inizio: l’impegno è infatti di continuare, a grande richiesta degli anziani (un quarto degli abitanti di Busto) e non solo. L’incontro finale sul progetto prevenzione truffe alla terza età “Io non ci casco” si è rivestito di questo significato, come ha spiegato il comandante della Polizia locale Stefano Lanna. Progetto realizzato con il patrocinio della Regione e con le associazioni di carabinieri, polizia, finanza, gruppi di controllo di vicinato, Era Security Consulting and Training.

Un aiuto concreto dato alle persone fragili, questa campagna. L’assessore Matteo Sabba ha osservato: «Sono i nostri genitori, nonni, vicini. Abbiamo visto negli incontri (ce ne hanno chiesto anche uno in più) quanti tipi di truffe. Dobbiamo istruire i nostri cari a denunciare, parlare tra di loro e non avere vergogna».

Busto ha 21.089 abitanti con più di 65 anni, ovvero il 25% dei residenti, come si accennava. Fretta e urgenza, grosso vantaggio economico o soluzione grosso problema, destinatari privilegiati appunto le persone vulnerabili a cominciare dagli anziani, persone che si trovano in momenti di difficoltà, persino i giovani. Indispensabile è essere vittime meno appetibili, capire le tecniche e saper chiedere aiuto

Minimo rischio (perché le pene sono veramente basse) e potenzialmente alti guadagni: ecco il meccanismo che ingolosisce i delinquenti e anche le organizzazioni criminali. Le vittime subiscono danni psicologici, oltre che economici: «Abbiamo avuto casi – dice il comandante– in cui anche dopo mesi la persona anziana aveva paura di dormire in casa». Per il progetto che vede coinvolto con tutta la Polizia locale l’ufficio Comunicazione del Comune di Busto, Lanna ha ringraziato tutti i colleghi cominciando dalla vice Maria Cristina Fossati e da Alessandro Morelli, vice commissario polizia locale addetto ai servizi di presidio del territorio

Cinque gli incontri di prevenzione nei quartieri (e presto si ripartirà), «frequentati in maniera attiva, i partecipanti erano curiosi di capire come non cascare», e sono stati eseguiti anche incontri con i gazebo al mercato, ancora più presidiati. Conforto in questo senso è stato espresso anche dai presidenti delle associazioni, Ferruccio Graziani (carabinieri) Lorenzo Oliviero (polizia) e Domenico Pirri (finanza).

Ferruccio Graziani ha ringraziato i suoi associati per l’impegno, in particolare il suo vice Massimo Gallazzi e il consigliere Davide Mandelli: «Un progetto da ripetere». Oliviero ha parlato di tante «persone che si fermavano incuriosite, magari alcune prima scettiche, ma poi hanno accettato di essere intervistate con grandi risultati». Infine, Pirri che ha sottolineato come questa iniziativa abbia fatto presa anche sui giovani. Distribuiti opuscoli, realizzati tre cortometraggi, una pagina web: un lavoro capillare.

Erano presenti anche la presidente del consiglio Laura Rogora, gli assessori Alessandro Albani e Chiara Colombo, i consiglieri Orazio Tallarida e Vincenzo Marra.

Sono stati raccolti in 20 giorni 239 questionari con 28 domande. L’avvocato Davide Mantovan: « Il 69% della popolazione ha subìto una truffa o almeno un tentativo. Tra i quesiti più interessanti quello sui luoghi: casa, strada o internet sotto attacco. Primi bersagli sono ritenute le persone sole e prive di consiglio (89%), minori le quote “benestanti” (7%) e “più connesse digitalmente” (4%).

Ma come viene riconosciuto il tentativo di truffa? La maggior parte delle persone si è sentita insospettita da un comportamento eccessivamente gentile o si è rivolta a qualcun altro per comprendere meglio. Dopo aver subito una truffa solo il 34% ha denunciato, poco meno si è confidato con un parente o amico, il 12% non ne ha parlato con nessuno. Chi si è confrontato nel progetto, ora però è più propenso a non tenere tutto per sé.

Tra le figure classiche dei raggiri, i falsi operatori di gas e altri servizi, funzionari Inps, assistenti sociali, funzionari del catasto, suore e preti, forze dell’ordine e finto amico dei figli. La truffa – si è ribadito – ha tre fattori chiave: un grande affare o un grosso pericolo, urgenza e poco tempo per decidere, essere spesso soli a decidere.

GUARDA IL VIDEO

Ha ribadito il comandante: «Non fidatevi mai di nessuno, soprattutto di chi offre grossi vantaggi. Non aprite la porta e chiamateci». Anche il controllo di vicinato è un potente alleato e così sta ottenendo risultati lo sportello digitale per le segnalazioni. Gli incontri si sono svolti dal primo novembre al 31 dicembre.

Nella brochure diffusa, oltre ai consigli, tutti i contatti da chiamare in caso di questi problemi: «Non vergognatevi, denunciate chi approfitta di voi». C’è un indirizzo mail – sportellotruffe@comune.bustoarsizio.va.it) e numeri indicati sotto della polizia locale. Non scordando il numero unico per le emergenze 112.

Ma. Lu.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A DICEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
SU