Il Gruppo San Carlo ha ottenuto la certificazione di Parità di genere. Rilasciata da un organismo accreditato presso Accredia, la certificazione riconosce l’impegno di San Carlo ad agire in conformità ai principi di parità di genere, in seguito ad analisi su specifici indicatori di prestazione in aree quali cultura e strategia, governance (l’insieme dei principi, delle regole e delle procedure che riguardano la gestione aziendale), processi relativi alle risorse umane, opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda, equità remunerativa, tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.
Comprensibile la soddisfazione per un attestato che, rimarcano dalle tre componenti del Gruppo (San Carlo Istituto Clinico srl, San Carlo Diagnostic CDTT srl e San Carlo Services scarl), formalizza come l’azienda operi garantendo equità e crescita professionale di ogni individuo, indipendentemente dal genere di appartenenza. Si afferma, inoltre, l’assoluto rigetto di ogni forma di abuso fisico, verbale, digitale sul luogo di lavoro (nel file allegato in fondo, il comunicato stampa integrale).
Sara Tosi, amministratore delegato, chiarisce: «La parità è sempre stata nel nostro agire e nei nostri ambienti di lavoro. La certificazione, che arriva a coronamento di una verifica rigorosa, durata mesi, sancisce come il nostro prendersi cura non si rivolga solo ai pazienti ma anche a noi stessi. Non finisce qui, ovviamente: tensione all’uguaglianza e risultati sul campo saranno valutati anche in futuro, la certificazione deve essere confermata nel tempo».La soddisfazione per il conseguimento è condivisa, non limitata al vertice del Gruppo. Sofia Besseghini, da pochi mesi al reparto Risorse umane, ha “bruciato le tappe”: appena entrata nel nuovo contesto lavorativo, ha contribuito con un ruolo di rilievo alla raccolta di informazioni e dati per ottenere il riconoscimento. «Una fatica ripagata dal risultato – sorride – devo ringraziare chi mi ha dato una mano. Credo che questo riconoscimento sia davvero una garanzia, uno di quei fattori da tenere in considerazione quando si cerca lavoro e si valuta un nuovo contesto in cui inserirsi. Ora, ottenuta la certificazione, il successo diventa il suo mantenimento».
Luca Giudici, responsabile dei sistemi informativi, è componente del Comitato interno che ha seguito il percorso: «C’era bisogno di tutele per noi uomini – scherza – visto che al San Carlo siamo in netta minoranza». Poi: «Dalla certificazione, quindi dalla parità di fatto, possono derivare solo vantaggi. È importante non solo quello che si è ottenuto ma il come si è raggiunto l'obiettivo. I questionari, anonimi, che sono stati distribuiti ai dipendenti per conoscere la loro percezione degli ambienti e delle prassi contenevano anche domande forti. E le risposte sono state ragionate, si è percepito che le persone si sono interrogate per fornire riscontri puntuali».
«Questo risultato – l’opinione di Emilia Restaino, responsabile dell’Accettazione – accresce il valore dell’azienda, dunque ha una ricaduta concreta. C’è stata una preparazione, i processi migliorativi non si possono improvvisare. Ci aspettavamo di farcela? Ammettiamolo, sì. Alla fine ce la facciamo sempre».