Nella prima puntata del celebre reality di cucina, il giovane bustocco Ludovico Brazzelli (che indossa il simbolo del Magistero) conquista il grembiule grigio, quello che gli varrà una seconda chance per provare a far parte dei partecipanti alla quattordicesima edizione, quest'anno ancora presentata da Giorgio Locatelli, Bruno Barbieri e Antonino Cannavacciuolo. Ad accompagnarlo il padre Michelangelo, componente del consiglio della confraternita bustocca. È Cannavacciuolo a fornire l'assist per raccontare un po' della tradizione bustocca, chiedendo a Ludovico lumi sul suo grembiule.
«C'è scritto Magistero dei Bruscitti – specifica il diciannovenne – , è un piatto tipico della mia città, Busto Arsizio. È una carne battuta al coltello, sono quattro parti del manzo: il tampetto, il reale, il fustello, il cappello del prete». E subito dopo chiede conferma al padre, inizialmente vestito in giacca e camicia.
Il padre specifica: «L'anno prossimo facciamo 50 anni dalla nascita del Magistero dei Bruscitti», e poi sfoggia il suo collare e il mantello, indossandoli. «Lui gira sempre con quello, è il suo kit d'ordinanza» sottolinea Ludovico, mentre in sottofondo la regia di Sky passa un jingle in stile SuperMan.
Il concorrente bustocco ha poi presentato ai tre giudici il piatto che ha cucinato nei 40' previsti da regolamento: trota con crema di patate, sedano rapa e asparagi bianchi di Cantello. In studio c'è anche Chiara Pavan, la chef che lavora al Venissa, ristorante stellato di Venezia. Dopo il “sì” di Locatelli e il “no” di Cannavacciuolo, sta a Barbieri scegliere se Ludovico potrà indossare almeno il grembiule grigio, quello che concede un'altra possibilità. Lo chef bolognese, dopo essersi consultato con Pavan, dà risposta affermativa e permette al giovane bustocco di avere una seconda chance.
Il vincitore della trasmissione si aggiudicherà un assegno di 100.000 euro, la pubblicazione di un libro di ricette e l'opportunità di frequentare un corso di cucina all'Alma.
Qui il VIDEO relativo alla partecipazione di Ludovico.
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