Sabato 23 novembre, la Nuova Compagnia Anni Verdi ha presentato in prima assoluta "Un trapezio per Lisistrata", riadattamento brillante firmato Garinei e Giovannini del celebre testo di Aristofane. La messa in scena, curata dalla regista Patrizia Comolli, ha saputo equilibrare la leggerezza di una commedia dal ritmo serrato con una riflessione pungente e, mai come oggi, attuale sui conflitti di potere e il ruolo del femminile nella società.
Drammaturgia tra classico e contemporaneo
Il testo, rivisitato in chiave moderna, mantiene l’essenza della Lisistrata originale, trasformandola in una commedia che dialoga con i nostri tempi. Le dinamiche tra uomini, ossessionati dal potere e dalla guerra, e donne, portatrici di un ideale di pace e armonia, emergono con un linguaggio vivace, arricchito da trovate sceniche e dialoghi spassosi. Tuttavia, dietro l’ironia si cela un sottotesto denso, che mette in discussione il valore stesso del compromesso tra amore e ambizione. La scelta di adottare un registro brillante non svuota il testo della sua potenza critica, anzi, le risate scaturite dalle situazioni paradossali amplificano il messaggio, rendendolo accessibile e incisivo.
Un cast coeso e di grande energia
La performance del cast è uno dei punti di forza della produzione. Carla Galletta, nel ruolo di Lisistrata, ha dimostrato una padronanza scenica impeccabile, capace di alternare momenti di autorità quasi epica a intermezzi di sottile comicità. Franco Zanuso (Euro), Antonello Comparato (Samio) e Roberto Gessaroli (Dimitrione) hanno incarnato con efficacia le debolezze e le contraddizioni del maschile, offrendo interpretazioni calibrate tra la farsa e il realismo. Cristina Casolo (Tatianide) e Patrizia Fontana (Bettide) hanno dato vivacità e spessore ai loro personaggi, con una resa che ha esaltato il contrasto tra l’unione delle donne e la goffaggine degli uomini. Merita una menzione il coro, interpretato da Anna Chierichetti e Beatrice Fiocco, che ha saputo conferire al tutto una struttura quasi lirica, evocando l’eco delle tragedie greche.
Una regia funzionale, scenografie evocative e costumi straordinari
Patrizia Comolli si conferma una regista capace di tradurre il potenziale drammaturgico in una messa in scena dinamica e coinvolgente. L’uso dello spazio è stato particolarmente interessante: le transizioni tra i momenti corali e le interazioni intime sono state fluide, garantendo un ritmo serrato che non ha mai lasciato calare l’attenzione. Le scenografie di Antonio Pappagallo, con la loro essenzialità, hanno evocato un’atmosfera sospesa nel tempo, lasciando spazio all’immaginazione dello spettatore. Le scelte cromatiche e l’illuminazione curata da Mauro Clivio hanno creato suggestioni visive che hanno valorizzato il dualismo tra conflitto e armonia.
I costumi realizzati da Anna Chierichetti, hanno giocato un ruolo fondamentale nel trasportare il pubblico nell’antica Grecia, senza rinunciare a un tocco di modernità. Le vesti femminili, dai colori vivaci e dalle linee fluide, hanno sottolineato l’energia e l’unione delle protagoniste, mentre gli abiti maschili, più rigidi e sobri, hanno evidenziato l’ossessione per il potere e la guerra. Questa scelta cromatica e stilistica ha contribuito a rendere ancora più marcato il contrasto tra i due mondi, enfatizzando i temi centrali della commedia.
Una riflessione senza tempo
Nonostante la sua natura dichiaratamente comica, "Un trapezio per Lisistrata" è uno spettacolo che parla al presente, sollevando interrogativi universali. La capacità delle donne di opporsi alla logica distruttiva della guerra non è solo una trovata narrativa, ma un appello a riconsiderare le priorità della società moderna.
La Nuova Compagnia Anni Verdi: una tradizione di eccellenza
Attiva dal 1968, la Nuova Compagnia Anni Verdi si dimostra ancora una volta capace di coniugare tradizione e innovazione, portando sul palcoscenico produzioni che non solo divertono, ma offrono spunti di riflessione. Questa prima assoluta ha riaffermato il ruolo della compagnia come punto di riferimento nel panorama teatrale amatoriale lombardo. Tra applausi calorosi e una standing ovation finale, la serata si è conclusa con il meritato trionfo di una produzione che riesce a essere al tempo stesso leggera e densa di significato. Un debutto che fa ben sperare per il futuro della stagione teatrale.
XXIII Cipresso d’Argento- I premi
Alla conclusione la regista Patrizia Comolli ha chiamato sul palco il primo cittadino di Somma Lombardo, Stefano Bellaria, e l’assessore alla cultura, Donata Valenti per le premiazioni del XIII concorso teatrale “Cipresso d’Argento”. Bellaria: «Ci avete fatto divertire e riflettere nel modo giusto», l’assessore ha continuato: «Il teatro è il paese del vero perché dietro a tutto questo ci sono persone di cuore e di talento».
Migliore attore non protagonista, Marco Porretta per la sua abilità nel trasformare lunghi momenti di silenzio in strumenti di grande intensità scenica.
Migliore attrice non protagonista, Anna De Filippo per l’abilità nel dare vita ad un personaggio particolarmente complesso.
Miglior attore protagonista Oscar Palumbo per l’eccezionale capacità di trasformismo con cui ha costruito un personaggio ricco di sfaccettature.
Miglior Attrice protagonista Roberta Dalolio per un’interpretazione pulita, naturale e di grande coinvolgimento emotivo.
Infine la giuria popolare, tra tutte le compagnie teatrali che hanno partecipato alla competizione, ha fatto salire sul podio “Follia” come terzo classificato, “Pompieri in tacchi a spillo” come secondo classificato e “Coppia aperta” come primo classificato. L’Associazione Amici del musical è stata decretata vincitrice assoluta della XXIII edizione del “Cipresso d’Argento” come Migliore Rappresentazione Teatrale per la scelta di affrontare con originalità e rilevanza, tematiche attuali quali l’inclusione, l’identità e il cambiamento sociale.