È convocato per domani, mercoledì 20 novembre, il tavolo che – al ministero delle Imprese e del Made in Italy – darà l’avvio al confronto tra sindacato e Beko Europe sul piano industriale.
Del futuro dello stabilimento di Cassinetta si erano già interessati nei giorni scorsi il Comune di Varese e la Provincia. E tornerà a farlo anche il Consiglio regionale.
Dopo la mozione dell’esponente del gruppo misto Luca Ferrazzi discussa al Pirellone lo scorso settembre, il leghista Emanuele Monti ne ha presentata un’altra per chiedere alla giunta lombarda di instaurare un dialogo con i comuni affinché, «nel caso di situazioni di grave crisi occupazionale, sia destinata una parte delle risorse provenienti dai ristorni frontalieri a fondi e strumenti per la mitigazione delle crisi aziendali e a incentivi all’esodo per i lavoratori».
Il testo era all’ordine del giorno della seduta odierna dell'assise ma il proponente, dopo un confronto con le forze politiche (in particolare con i colleghi del territorio), ha optato per portarlo nella commissione che si occupa dei rapporti con la Svizzera. Una mozione analoga era stata respinta dal Consiglio varesino.
«Non si chiede ai Comuni di sostituirsi allo Stato – ha precisato in aula Monti – ma di dare modo ai sindaci che volessero impegnare queste risorse di non avere vincoli amministrativi e burocratici. Non volendo dare un messaggio che possa essere distorto (poiché deve essere chiaro che non si vuole imporre nulla o diminuire le risorse ristornate ai Comuni) è utile aprire un dibattito».
Così, «per poterne discutere con stakeholder, sindacati, rappresentanti dei sindaci e arrivare a un testo comune che dia uno strumento migliore agli amministratori, nella loro piena autonomia», Monti ha chiesto all’assise di poter portare la mozione in commissione. E l’aula del Consiglio regionale ha detto “sì” con voto unanime.