Territorio - 15 novembre 2024, 14:28

FOTO. È a Induno l'agriturismo del futuro: dall'orto alle suite, qui ogni cosa è comandata dal cellulare

Luca Ricci, 27 anni e una passione per la terra e l'agricoltura, ha vinto lo scorso settembre l’Oscar Green di Coldiretti per i sistemi avanzati di domotica utilizzati nella gestione della struttura, prenotata da ogni parte del mondo: «L’algoritmo calcola il prezzo della camera basandosi su diversi parametri tra i quali il clima al momento, il numero di richieste e la tipologia del locale, così come piloto da remoto le luci, le veneziane, il grado di temperatura delle stanze e perfino l’irrigazione dei miei campi». La sua azienda agricola produce frutta e verdura di stagione: «È il momento di verze, cavoli e broccoli. Con mia mamma facciamo anche confetture e conserve»

Luca Ricci con il cagnolone Buddy nel suo agriturismo Casale al Foino di Induno, dove è nato e cresciuto e dove possiede anche una fiorente azienda agricola

Luca Ricci con il cagnolone Buddy nel suo agriturismo Casale al Foino di Induno, dove è nato e cresciuto e dove possiede anche una fiorente azienda agricola

Siamo abituati a incontrare Luca Ricci il giovedì mattina, quando in piazza Giovine Italia “mette giù” il banco - o meglio l’attrezzatissimo furgone - di frutta e verdura al consueto mercato di Campagna Amica assieme ad altri produttori locali, assediato da fedelissimi clienti che aspettano le primizie dell’orto in primavera come in autunno. Affabile e garante di una sicura qualità dei prodotti, Luca, che ha soltanto 27 anni, è già un imprenditore impegnato su più fronti, e la vendita di mele, pere e cavoli è soltanto una delle sue molteplici attività, perché a Induno Olona, dove è nato e cresciuto, possiede una fiorente azienda agricola e uno splendido agriturismo, il Casale al Foino, dal nome della località, dove cipressi che sanno di Toscana si mescolano a gelsi, tigli e castagni e ogni cosa è perfettamente comandata dal suo cellulare, quasi come in un film di James Bond. 

Luca, infatti, ha vinto lo scorso settembre l’Oscar Green di Coldiretti nella categoria agriturismo, proprio per i sistemi avanzati di domotica utilizzati nella gestione della struttura. «Dal mio cellulare, grazie a una applicazione di intelligenza artificiale, posso gestire le prenotazioni e decidere il prezzo della camera, perché l’algoritmo lo calcola basandosi su diversi parametri tra i quali il clima al momento, il numero di richieste e la tipologia del locale. Le prenotazioni possono essere fatte o tramite Booking oppure direttamente al nostro sito www.agriturismocasalealfoino.it e le camere si dividono in standard, de luxe e junior suite e si differenziano per metratura, servizio offerto - la junior suite ha anche un piccolo giardinetto - e dimensione del bagno», spiega nella sala delle colazioni, dalle cui finestre si scorgono Sacro Monte e Campo dei Fiori.

«Questa speciale applicazione, che mi costa 300 euro al mese, risolve molti problemi. Posso anche pilotare da remoto le luci, le veneziane, il grado di temperatura delle camere e perfino l’irrigazione dei miei campi. Il sistema invia al cliente la scheda dei servizi, noi siamo presenti in sede dalle 17,30 alle 19, ma chi è interessato prenota online a dopo 24 riceve un codice che gli permette di entrare da noi e andare autonomamente alla sua camera».

Luca Ricci, dopo il diploma di perito agrario ha lavorato da dipendente per qualche tempo, ma il sogno era di costruire qualcosa di suo, così ha proseguito il lavoro che in parte aveva incominciato il nonno, agricoltore e produttore di latte come tuttora gli zii e la cugine, e in parte del padre Mario, che nonostante faccia il dentista ha da sempre la passione per la terra, tanto da acquistare nel 2009 la cascina oggi sede dell’agriturismo, magnificamente ristrutturata da Luca e aperta dal 2022, con 5 camere e un appartamento per un totale di 14 posti letto.

«L’azienda agricola è nata nel 2017, abbiamo frutta e verdura di stagione, un po’ di tutto, mele, pere, pesche, albicocche, susine ma anche piccoli frutti come mirtilli, fragole e lamponi, e poi meloni e angurie. Adesso è il momento delle verze, dei cavoli e dei broccoli, non sono un agricoltore biologico certificato ma non utilizzo trattamenti chimici. In più io e mia mamma Gabriella facciamo confetture e conserve e anche un po’ di miele, castagno, millefiori o tiglio, più che altro per le colazioni dell’agriturismo. Poi mi affido a produttori selezionati per ciò che non produco, come avocado o agrumi e per le noci, che arrivano dalla Sicilia».

Da Luca, che ha una sorella, Chiara, che si sta laureando e insegnerà alle medie, lavorano 5 o 6 persone, tra azienda agricola e agriturismo, ma il grosso dell’impegno è suo, si alza alle 4 del mattino e fino alle 20 c’è sempre qualcosa da fare, soprattutto nell’alta stagione, quando arrivano, da marzo ad ottobre, fino a 1.500 persone da ogni parte del mondo, Australia, Cina, Stati Uniti, Germania o Svizzera.

«Se il tempo tiene e l’estate e lunga come nel 2023, i clienti, quasi tutti turisti che poi girano la provincia andando sui laghi o al Sacro Monte, sono molto numerosi, e qui trovano silenzio e tranquillità. In alta stagione la camera standard per due persone costa 100 euro colazione compresa, la junior suite 140. Le nostre colazioni a buffet contano naturalmente sui nostri prodotti, dalle marmellate alle conserve al miele, alle brioches e alle torte». 

A confinare con la proprietà di Luca c’è quella dei Ferrarin, eredi di Arturo, cui è intitolata la via, autore di leggendari raid aerei tra cui quello Roma-Tokyo, e morto tragicamente nel 1941 a Guidonia mentre collaudava un velivolo sperimentale. «Quando il pilota era attivo, si era anche pensato di costruire una pista di decollo e atterraggio proprio dietro la villa Ferrarin, ancora di proprietà degli eredi», dice Luca, mentre ci mostra il tunnel dove ci sono le piantine di fragola incredibilmente fiorite a novembre, i terreni dove coltiva i pomodori e i meleti, e più in alto le arnie. Con tutto il lavoro che ha in azienda, Ricci trova anche il tempo per fare i mercati, il giovedì a Varese, il venerdì a Masnago e il sabato a San Cassano di Induno, a due passi da casa.

«I mercati mi hanno dato ossigeno quando sono partito con l’agriturismo, li faccio dal 2017 e non mi pesano. Però le preoccupazioni sono tante, nel mio lavoro ci sono parecchie variabili, e se con l’agriturismo posso anche staccare nei mesi invernali, con le coltivazioni ho sempre da fare e dipendo dal clima. Se dovessi tornare indietro, non so se rifarei tutto questo, la burocrazia poi mette sempre nuovi ostacoli».

In fondo Luca è un romantico, e mentre il suo cagnolone Buddy lo segue ovunque ci mostra, nel giardino del Foino, il primo trattore acquistato tanti anni fa da suo nonno, lì come un totem a tutela della memoria di chi ha chinato la schiena per primo verso la terra e ha trasmesso la passione e la competenza alle successive generazioni. Intorno, un magnifico roseto, che alle porte dell’inverno è ancora tutto in fiore, a testimoniare che la speranza è di chi la sa coltivare.

Mario Chiodetti

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