Storie - 10 novembre 2024, 08:50

Quello sport che spezza le catene del diabete. Stefano Galante: «Per noi non ci sono limiti»

Permettere a ragazzi e adulti che soffrono della condizione di diabetico di avvicinarsi al mondo dello sport, anche quello più impegnativo: il progetto SportIncloosive coinvolge l'associazione Oxygen Triathlon e con oltre cento iscritti seguiti dall'allenatore varesino Stefano Galante, anch'egli diabetico, sta ottenendo risultati e seguito da applausi: «Con i giusti controlli e i giusti supporti superiamo qualunque barriera e ne usciamo più forti»

L'allenatore varesino Stefano Galante, il primo da sinistra in cima al collage, e alcuni dei ragazzi e degli adulti che superano ogni limite grazie allo sport e a Oxygen Triathlon

L'allenatore varesino Stefano Galante, il primo da sinistra in cima al collage, e alcuni dei ragazzi e degli adulti che superano ogni limite grazie allo sport e a Oxygen Triathlon

Aiutare i ragazzi e gli adulti con diabete di tipo 1 ad avvicinarsi al mondo dello sport, anche quello più intenso. E a capire che i limiti si possono superare

Questo l’obiettivo di SportIncloosive, progetto che coinvolge diversi professionisti e associazioni tra cui anche Oxygen Triathlon, la realtà varesina che vede Marco Mazzara come presidente e Stefano Galante come allenatore e coordinatore tecnico (oltre cento gli iscritti).

È proprio Stefano, diabetico dall’età di 19 anni in seguito a un morbillo («Ho fatto anche un periodo di ricovero in ospedale, poi ne sono uscito più forte di prima»), a spiegare i benefici dello sport in chi vive tale condizione: «Lo sport per i diabetici serve a livello metabolico per tenere controllato il livello di glucosio nel sangue e ad avere una vita più facile, perché ti permette di ridurre le dosi di insulina e di effettuare meno terapie. Per chi si avvicina a noi, supera le sue prime paure e capisce questi vantaggi, lo sport diventa una droga: più ne fai, più ne faresti».

In tanti si sono dimostrati già capaci di misurarsi con un cimento tra i più duri, il triathlon appunto, che altro non é che l’unione di corsa, bici e nuoto. Per fare qualche nome, si possono citare Nicola Cannatà, che ha già disputato 3 gare e si è battuto anche nella massacrante “Duomo-Stelvio”, una competizione di ben 230 chilometri e 3.400 metri di dislivello in bicicletta dal Duomo di Milano fino al celebre passo di montagna, ma anche Matteo Broggini, che ha corso una maratona in alta montagna, Edoardo Ghittori, 3° a Porlezza in un Triathlon Sprint, e Giada Rapone che ha compiuto a nuoto la traversata dello stretto di Messina.

«A chi ha il diabete bisogna far passare questo messaggio: non ci sono limiti - continua Galante - Controllandosi bene e con il giusto supporto si possono superare tutte le barriere».

L’Acinque Ice Arena di Varese ha accolto l’iniziativa mettendo a disposizione i suoi spazi a tariffe agevolate.

Andrea Confalonieri

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