L'ospedale unico di Busto e Gallarate è ormai un progetto avviato, ma ci sono altre importanti partite da giocare per la Valle Olona: tipo, come far sì che le case di comunità siano raggiungibili dai fragili. Su questo e altri impegni il territorio può fare fronte comune. Anche fuori dalla sanità, ad esempio sull'uso razionale ed efficace del personale: ma lì deve far sentire la sua attenzione il legislatore.
Sanità e fragili
Il sindaco di Gorla Maggiore Pietro Zappamiglio interviene così nel dibattito su un concreto coinvolgimento della Valle nelle politiche di Asst Valle Olona. Asst che non sente distante, anzi, sottolinea. «Il confronto deve avvenire anche all'interno dell'azienda di valle - sottolinea - Il suo rafforzamento può essere un elemento utile. Molti servizi non possono essere svolti, se non lo si fa insieme. Si fa il confronto con il capofila, che poi porta avanti le proprie idee».
Per quanto riguarda l'ospedale unico, «è stato deciso tutto dal legislatore, c'è stato un finanziamento dalla Regione». Ormai la Valle ha poco da fare, dire: «Poteva starci dieci anni fa, ma adesso... Invece per le case di comunità, la localizzazione è stata scelta dalla politica, non dai sindaci. Ad esempio, non mette i miei cittadini in condizioni favorevoli, perché la più vicina è a Fagnano piuttosto che a Castellanza. Bisogna capire come far accedere ad alcuni servizi le persone più fragili, anziane o che non hanno possibilità di spostarsi».
Gorla Maggiore ha tremato con i pensionamenti importanti sul fronte dei medici di base, ma è riuscita con un'azione di sinergia a mantenere un'adeguata copertura ai cittadini. Con un riferimento, anche di spazi, preciso e a questo proposito lezione altrettanto importante è il punto prelievi: «Una bella esperienza - rimarca ancora il sindaco - che nasce dall'incontro di noi come Comune, la Lilt per il volontariato e l'Asst Valle Olona che a questo punto diventa un collettore e ci consente di fare questo servizio. Sì, per questi piccoli servizi conta ancora il territorio».
Personale e Comuni
E sul fronte del personale, sempre più insufficiente per i Comuni, quanto ci si può e si deve unire? «C'è un'esigenza evidente - rileva Pietro Zappamiglio - Il legislatore dovrebbe mettere risorse e anche imporre tempi. Sono convinto che sotto i 15mila abitanti ciascuno debba mantenere la propria dignità territoriale, ma non ci siano le condizioni per tutti i servizi. Non è economico, né vantaggioso che tre Comuni da 5mila abitanti abbiano ciascuno un ufficio tecnico con un responsabile. Servono competenze trasversale. È interessante incentivare - osserva ancora - l'aggregazione di servizi, per cui il cittadino va a Gorla Minore per una risposta, a Gorla Maggiore per il servizio rifiuti o a Marnate per l'Imu, con uno sportello. Poi per un'impellenza ci si sposta».
Ciò va tuttavia accompagnato «da un percorso legislativo ed economico», che incentivi lungo questa strada con ricadute anche sul bilancio.