Scrivere che fa (quasi) tutto lui sarebbe ingeneroso, anche perché - tra le altre cose - è il siluro di Schina che vale i tre punti. Ma se nel momento in cui verghiamo queste righe c’è un’Acinque Ice Arena tutta in piedi ad applaudire i suoi Mastini e a riassaporare il sapore fragrante, pieno, rotondo della vittoria, beh… tanto lo si deve al numero 55.
Che di nome fa Alessio. E di cognome Piroso.
Segna (una tripletta) mena, vince: un po’ un “mangia, prega, ama”, ma più da "Pizzo"...
In via Albani Varese-Pergine finisce 5-4: in sessanta minuti vizi e virtù di una squadra ancora lontana dalla perfezione, ma sicuramente vogliosa di riportare il sorriso sulla bocca dei propri tifosi (curva in “semisciopero” e striscione “Rispetto per i tifosi e la città, onorate la nostra maglia” srotolato nel primo periodo: i Ragazzi della Nord lamentano il mancato saluto dopo il match perso contro l’Alleghe…). E allora si va di sentimento e di fiato (più che di tecnica e di ordine), caratteristiche fondanti di Piroso.
Il quale, nel primo drittel, ribalta il vantaggio esterno di Cmunt, con un pareggio immediato e la rete del 3-1 (prima il 2-1 con il bel tiro di Crivellari), poi ci mette la zampa (anzi la stecca) pure sul 4-2 a inizio secondo periodo. Non contento, qualche minuto dopo, va negli spogliatoi, si mette i guantoni chiodati e torna per darne un sacco e una sporta a Monteleone, reo di un fallo gravissimo ai danni di Raimondi.
Dalla scazzottata ne esce peggio il giocatore del Pergine, con un labbro spaccato ma soprattutto con una penalità partita derivante dal fallo precedente, mentre il 55 viene punito per fighting 5 minuti.
Scritto tutto questo, grazie… Schina. Il suo missile terra-aria, in decollo quando sul cronometro dell’ultima frazione mancano poco più di 8 minuti, risolve gioco, partita e incontro, e soprattutto le amnesie e le paure di una squadra - il Varese - che si era fatta raggiungere e che poteva presagire un altro sabato grigio o nero. Invece no, nonostante la sofferenza finale, con il Pergine che toglie il portiere e con 6 giocatori di movimento schiaccia i padroni di casa. Inutilmente.
Boccata d’ossigeno, dopo gli stop di settimana scorsa e quello precedente di Aosta. I Mastini raggiungono lo stesso Pergine a quota 17 in classifica, aspettando - domenica - di sfidare l’Appiano.
LA CRONACA DI MAX AIROLDI
Nel remake della scorsa finale per il titolo, Varese e Pergine si presentano in pista con grande voglia e alla ricerca di conferme. Il vantaggio perginese arriva dopo 4 minuti, grazie a Cmunt che capitalizza con “lieve ritardo” l’inerzia del powerplay biancorosso. Ma trascorrono 60” e Piroso pareggia scaricando in porta un magnifico assist di Raimondi. Dopo altri 30” è Crivellari che dalla linea blu beffa Steiner con una conclusione centrale che sorprende l’estremo difensore. Il tris è nell’aria ed è opera ancora una volta di Piroso, con un gol in fotocopia al suo iniziale ma questa volta realizzato in superiorità dopo un’azione elaborata e stilisticamente piacevole. I Mastini provano ad allungare il vantaggio, ma Steiner lo impedisce. Prima della sirena, un disco malamente perso dietro porta manda Honcharenko davanti a Perla che nulla può.
Riparte forte il Varese, in powerplay dopo 30” la rete di Piroso è la sua terza della serata e la quarta per i gialloneri. Il Pergine pare non avere la forza di reagire, sebbene la sgroppate di Meneghini siano costantemente una spina nel fianco per la formazione di casa. Monteleone carica duro Raimondi e subisce penalità partita. Prima della fine, i Mastini non trovano la quinta marcatura, mentre il Pergine trova invece la rete che rimette le Linci in scia, con Andreotti che riprende un suo stesso tiro verso Perla, dopo il rebound.
Terzo tempo a fasi alternate. Mastini che rallentano leggermente nel ritmo, Pergine che lo aumenta, soprattutto dopo aver raggiunto il pareggio con Meneghini. Poteva essere la doccia fredda per i gialloneri, i quali però danno fondo a tutte le loro energie per vincere l’incontro.
E’ Schina a bucare il portiere avversario con una botta dalla distanza sulla quale Steiner nulla può. Perla evita la beffa nel finale e il muro giallonero tiene anche quando il Pergine schiera l’uomo di movimento in più.
IL TABELLINO
Varese-Pergine 5-4 (3-2, 1-1, 1-1)
Reti: 3’51” Cmunt (Vignoli) 0-1, 4’57” Piroso (Raimondi, E. Mazzacane) 1-1, 5’28” Crivellari (Perino, Makinen) 2-1, 7’39” Piroso (Vanetti, Kuronen) in sup. 3-1, 18’46” Honcharenko 3-2; 20’33” Piroso (Vanetti, M. Borghi) in sup. 4-2, 29’44” Andreotti (Masotti) in sup. 4-3; 49’14” Meneghini (Honcharenko, Vignoli) 4-4, 51’58” Schina (Vanetti) 5-4.
Varese: Perla (F. Matonti); Makinen, Crivellari; Schina, Fanelli; M. Matonti, E. Mazzacane; Ghiglione, Kuronen, Franchini; Perino, Vanetti, M. Borghi; Raimondi, P. Borghi, Piroso; Tilaro, Allevato, Fornasetti. All. Glavic.
Pergine: Steiner (Zanella); Monteleone, Giacomozzi; Al. Ambrosi, Marcazzan; Voronin, Vignoli; Marano, Andreotti, Meneghini; Honcharenko, Cmunt, Bitetto; Foccoli, Covi, Flessati; Lacedelli, Masotti. All. Ambrosi.
Arbitri L. Boverio-Lottaroli (Brenna-Magliano)
Note - Penalità Va 9', Pe 35' (penalità partita a Monteleone). Tiri Va 41, Pe 29. Spettatori: 1.029.
RISULTATI E CLASSIFICA
Undicesima giornata
Caldaro-Valpellice 3-0, Varese-Pergine 5-4, Como-Appiano 4-6, Aosta-Fiemme 7-3, Feltre-Dobbiaco 4-3, Alleghe-Bressanone 5-1. Riposo: Fassa
Classifica
Caldaro* 30. Feltre, Aosta 25. Appiano* 18. Varese*, Valpellice*, Pergine* 17. Alleghe** 15. Fassa** 9. Fiemme* 5. Bressanone* 4. Como* 0. *una gara in meno **due in meno
Dodicesima giornata
Domenica 3 novembre: Dobbiaco-Valpellice (18), Appiano-Varese (18), Bressanone-Aosta (18), Fiemme-Alleghe (18.30), Como-Fassa (18.45), Pergine-Caldaro (18.45). Riposo: Feltre