Storie - 19 ottobre 2024, 00:00

L'esperienza di Claudio Colombo all'annuale conferenza sul lievitato più famoso del mondo

Il pasticcere di Barasso ci racconta la sua giornata a Monza, in occasione della Convention Mondiale del Panettone 2024, una giornata dedicata a storie ed esperienze dei pasticceri di tutto il mondo e, soprattutto, a sua maestà il panettone

Claudio Colombo (a destra) con alcuni colleghi partecipanti alla Convention Mondiale del Panettone 2024

Claudio Colombo (a destra) con alcuni colleghi partecipanti alla Convention Mondiale del Panettone 2024

Lunedì 14 ottobre è stato un giorno importante per Claudio Colombo, pasticcere e titolare della Pasticceria Colombo a Barasso. Presso l'Hotel de la Ville a Monza, infatti, ha incontrato colleghi pasticceri provenienti da tutto il mondo in occasione della Convention Mondiale del Panettone 2024 dedicata al tema Passato, presente e futuro del panettone italiano e sua tutela.

«Sono ormai cinque anni che partecipiamo a questa iniziativa, è sempre un'occasione per confrontarsi con altri professionisti. La giornata è iniziata con i saluti delle istituzioni, da Claudio Gatti, Presidente dell'Accademia dei Maestri del Lievito Madre e del Panettone Italiano, a ministri e assessori» per poi lasciare la parola ai pasticceri e alle loro esperienze.

«Molto interessante la storia di Angelo Musa, pasticcere di origini italiane ora in Francia, o di Roy Schwazer, americano che ha raccontato delle tantissime opportunità che offre il suo Paese. Per completare il panorama mondiale, abbiamo ascoltato anche pasticceri tedeschi, argentini, fino alla squadra di Taiwan. Tutti hanno raccontato la loro esperienza alla Coppa del Mondo a squadre e, soprattutto, dell'evoluzione del panettone nel loro paese a livello di consumi e qualità di produzione».

Non sono mancati gli interventi di Carlo Meo, tra i massimi esperti internazionali di comportamenti di acquisto e di concepting di retail esperienziale, il quale «ha spiegato quali sono le strategie per la "gestione" del panettone. Poi, l'imprenditore Marco Miglio ci ha raccontato come è riuscito a far arrivare il suo panettone fino alla Regina Elisabetta, hanno creato un movimento intorno a un'idea, con zero euro sono riusciti a farsi pubblicità nel mondo».

Dopo la pausa pranzo, il pomeriggio è stato dedicato a spiegazioni più tecniche «in merito alle tipologie di panettone tradizionale, salato e al cioccolato. Ho presentato il progetto che sto portando avanti con Manuel Scarpa e Massimo Carnio, insieme stiamo gestendo un percorso formativo dedicato ai giovani lievitisti, è una squadra che ci segue da tanto, per la formazione ci appoggiamo all'Accademia a Bologna. La convention - ha concluso il pasticcere di Barasso, ancora emozionato per l'esperienza appena vissuta e la possibilità di confrontarsi con i colleghi di tutto il mondo - è stata un grande momento di discussione per il futuro, la valorizzazione e la difesa del panettone. Mi ha lasciato sicuramente un grande entusiasmo e rafforzato l’idea sempre crescente dell’importanza dell’accademia».

Giulia Nicora

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