Il Feltre ha Foltin, il Varese Rocco Perla. Una partita da semifinale playoff (non lo scriviamo a caso) finisce nell'unico modo possibile: all'overtime dopo una girandola di emozioni. Contava vincere, non convincere, per restare con le unghie e con i denti tra le prime quattro, in posizione final four di Coppa Italia. I Mastini, spalle al muro dopo la sconfitta di Torre Pellice e contro la squadra dei tre bomber del campionato, lo fanno: importa davvero come?
Se importa, dobbiamo dire che per più di un tempo e mezzo abbiamo visto il miglior Varese della stagione, soprattutto in difesa dove aveva concesso le briciole all'armata Korkiakoski-Kadlec-Foltin, raddoppiata, triplicata e anticipata costantemente. Poi, raggiunto il 2-0 con Franchini e Marcello Borghi, sbagliato anche un rigore procurato e fallito dallo stesso numero 23 giallonero, abbiamo invece rivisto, anche grazie alla forza avversaria, una squadra incapace di uscire dalle corde, asserragliata senza neppure la forza di liberare attorno a Rocco Perla, monumentale come due stagioni fa, totalmente in catarsi con un pubblico che lo adora. Il micidiale Jozef Foltin, con quel maledetto numero 77 che sogneremo chissà per quanto di avere dalla nostra parte, ci ha così rifatto vedere i sorci verdi della finale persa con il Pergine quando, insieme a Rudy Rigoni e ben più dei Buono, era stato l'uomo vincente e decisivo per eccellenza. Un-due-tre del killer Foltin ed eccoci sotto a cinque minuti dalla fine.
Lì è iniziata l'ennesima partita nella partita, l'effetto Palalbani e la Rosamunda hanno iniziato a riprendere per i capelli i gialloneri, capaci di scrivere un ennesimo thriller in puro stile Hitchcock, dove guardie e ladri giocano sul ghiaccio con il cuore dei quasi mille spettatori presenti. Perino si fa cacciare regalando la tripletta a Foltin ma, poi, non solo colpisce come un cobra nell'assedio finale al 58'19" per il 3-3, ma scarica il veleno anche nel gol vittoria all'overtime, assassino e salvatore grazie all'assist smarcante, ancor più decisivo, di capitan Vanetti. Tilaro rischia di imitarlo: prende una penalità assurda costringendo i suoi a subire in quattro fino al 60' e a inizio supplementare, ma poi rientra e conquista il fallo della superiorità numerica della vittoria, su cui Perino fucila in rete il 4-3.
In questo delirio di emozioni, conta davvero cosa c'è dentro e dietro questo folle 4-3? No: oggi contava solo vincere.
Secondo tempo da Oscar fatto di atroce, purissima sofferenza, in cui si gioca una partita infinita e quasi inenarrabile: il Varese "cazzuto" spinge fino al 2-0 grazie al mago Franchini, che appare davanti alla porta e insacca dopo che Ghiglione aveva spiazzato la difesa feltrina, e poi con il fantastico contropiede della locomotiva Makinen brava a consegnare una magnun a Marcello Borghi che la stappa sotto la nord. In mezzo ci sono il fenomenale Perla (una parata di gambale su Broch vale il prezzo del biglietto) e un rigore procurato e fallito sempre da Marcello Borghi, ma anche un rissone con pugni tra Piroso e De Giacinto e soprattutto gli arbitri, che riducono il Varese al lumicino per tutto il finale, con i gialloneri asserragliati davanti alla gabbia e incapaci di ripartire: Foltin la prima volta colpisce per l'1-2 e la seconda fallisce il 2-2, ma nel conto c'è anche il secondo legno di serata colpito da Korkiakoski con i padroni di casa alle corde, salvati dalla sirena.
Prima era stato un gran primo tempo, fatto di intensità, brividi e capovolgimenti da playoff, con la linea dei bomberoni anestetizzata dai Mastini. Poche le vere occasioni: prima è Perla ad essere miracoloso su Broch, poi Perino a non inquadrare la gabbia a tu per tu con Jodie Manfroi. Ci sono anche due penalità contro il Varese, fiscalissime se non inesistenti con i gialloneri che in quattro dimostrano una capacità di soffrire da grandi momenti, oltre ad andare a un passo dal vantaggio con Schina. Michael Mazzacane, piombato a terra dopo un contrasto e immobile per qualche istante, esce a braccia ma rientra dopo qualche minuto.
Il film poi sarebbe continuato, con ripetuti colpi al cuore giallonero, poi salvo ed esultante: lo stesso cuore che servirà giovedì ad Aosta.
Varese-Feltre 4-3 all'overtime (0-0, 2-1, 1-2, 1-0)
Reti: 20’39” Franchini (Ghiglione, Kuronen) 1-0, 31’32” Marcello Borghi (Makinen) in inf. 2-0, 37’03” Foltin (Korkiakoski, Lytvynov) in sup. 2-1; 41’54” Foltin (Kadlec) 2-2, 55’48” Foltin (Lytvynov, Koriakoski) in sup. 2-3, 58’19” Perino (Makinen) in sup. 3-3; 61'54" Perino (Vanetti, Makinen) in sup. 4-3
Varese Perla (Filippo Matonti); Makinen, Crivellari, Ghiglione, Kuronen, Franchini; Schina, Fanelli, Perino, Vanetti, Marcello Borghi; Marco Matonti, Erik Mazzacane, Piroso, Michael Mazzacane, Tilaro; Allevato, Pietro Borghi, Raimondi. Coach: Gaber Glavic
Feltre Manfroi (Bortoli); Voulfson, Gabri, Fantinel, Lorenzo Dall’Agnol, Matteo Dall’Agnol; Damin, De Giacinto, Da Forno, Broch, Longhini; Lytvynov, Atamanchuk, Foltin, Korkiakoski, Kadlec; Geronazzo. Coach: Martin Ekrt
Arbitri: Massimo De Col, Federico Rivis (Giorgio Brenna, Riccardo Pignatti)
Note - Tiri Va 39, Fe 38. Penalità Va 18', Fe 14'. Spettatori: circa 1.000.
Ottava giornata
Como-Alleghe 1-2, Bressanone-Fiemme 4-6, Varese-Feltre 4-3 all'overtime, Pergine-Fassa 5-3, Dobbiaco-Aosta 5-6 all'overtime (dal 5-0 del 43'35" alla vittoria del 61'02" con gol di Carmine Buono), Valpellice-Appiano 2-0 (Majul gol e assist). Riposo: Caldaro
Classifica
Caldaro* 21. Feltre 19. Aosta 16. Varese*, Pergine 14. Valpellice* 11. Dobbiaco 10. Fassa*, Alleghe** e Appiano* 9. Fiemme* 5. Bressanone* 4. Como* 0.
*una gara in meno **due in meno
Giovedì 24, nona giornata
Como-Valpellice (mercoledì 23, 20.30), Aosta-Varese (ore 20), Bressanone-Caldaro (20), Appiano-Fassa (20), Valdifiemme-Pergine (20.30), Feltre-Alleghe (20.30). Riposo: Dobbiaco
Sabato 26, decima giornata
Fassa-Aosta (18.30), Varese-Alleghe (18.30), Appiano-Bressanone (19.30), Caldaro-Feltre (19.30), Dobbiaco-Como (20), Valpellice-Valdifiemme (20.30). Riposo: Pergine.