Busto Arsizio - 18 ottobre 2024, 19:23

«Il vecchio sistema di allerta serve per le emergenze più gravi. Per gli altri casi, meglio il messaggio su WhatsApp»

Dopo il caso di una cittadina di Busto e l’intervento di Rogora, il consigliere delegato Gorletta spiega che l’Alert system con la chiamata registrata, utilizzata durante l’emergenza Covid, può ancora essere utilizzato ma viene riservato a situazioni di urgenti o di grande rischio

«Il vecchio sistema di allerta serve per le emergenze più gravi. Per gli altri casi, meglio il messaggio su WhatsApp»

Dopo il caso della donna multata perché guidava a Busto Arsizio una macchina Euro 2 in un momento in cui non era consentito farlo (leggi qui), il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Massimo Rogora – riprendendo l’appello della cittadina per una maggiore comunicazione – è intervenuto ricordando con “nostalgia” il sistema di allerta utilizzato prima dei messaggi di WhatsApp, ossia l’Alert system (la “telefonata del sindaco”), introdotto quando lui era assessore durante l’emergenza Covid (leggi qui).

Alex Gorletta, consigliere delegato all’innovazione e da qualche tempo anche alla viabilità, chiarisce che «l’Alert System è un sistema di allerta pubblica concepito per comunicare tempestivamente alla popolazione situazioni di grave emergenza, come terremoti, maremoti, incidenti nucleari, disastri idrogeologici o pandemia. La sua funzione è quella di informare rapidamente e in modo massivo la popolazione residente in una determinata area, consentendo di attivare tempestivamente le misure di autoprotezione.

La natura è quella quindi di inviare messaggi brevi e diretti, finalizzati a fornire indicazioni chiare e immediate sulla situazione di emergenza in corso e, utilizzarlo per comunicazioni di routine o meno urgenti, potrebbe generare confusione e ridurre l'efficacia del sistema in caso di reale emergenza, in quanto ricevere "frequenti messaggi di allerta", soprattutto per comunicazioni di minore importanza, potrebbe ridurre la percezione del rischio reale compromettendo la capacità di reagire in modo adeguato in caso di vera emergenza».

Per il caso in questione, insomma, meglio un messaggio via WhatsApp (leggi qui), effettivamente inviato dopo le rimostranze della cittadina.
«Sono ben felice e auspico che l'Alert System non venga mai utilizzato – prosegue Gorletta – poiché ciò significherebbe che non si sono verificate situazioni di emergenza, anche se è ovvio che lo stesso sia sempre pronto a funzionare in caso di necessità e sempre in costante aggiornamento dal nostro corpo di Polizia locale». Il sistema di messaggistica istantanea Whatsapp, appunto, è invece «indubbiamente uno strumento di comunicazione più flessibile, molto diffuso e versatile, che può essere utilizzato per inviare messaggi di vario tipo, anche di carattere informativo.

Se da una parte è vero che non tutti i cittadini, soprattutto le persone anziane, lo utilizzino, è altresì verosimile che avrebbero difficoltà a usare l'applicazione Alert System, ed è per questo che la comunicazione istituzionale passa da molti più canali informativi (tutti i social network più diffusi, il sito internet istituzionale, le notizie sui giornali locali digitali e stampati e il volantinaggio cartaceo) e continueremo a lavorare affinché arrivi sempre a più persone possibili».

Nel frattempo il servizio BA Informa ha superato i 5.500 utenti in meno di un anno dalla sua attivazione. «Numeri in costante crescita mensile – osserva il consigliere – e che hanno già di gran lunga superato quelli dei download dell'app Alert System, nonostante la stessa fosse adottata in tempi di pandemia e fosse necessaria per ricevere comunicazioni sul tema. È fondamentale che ogni strumento di comunicazione venga utilizzato in modo appropriato e coerente con la sua funzione. L’Alert System è uno strumento prezioso per la protezione civile, ma non può essere utilizzato per scopi diversi».

Redazione

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