Varese - 16 ottobre 2024, 13:53

Udienza per stalking Limido-Manfrinati: Lavinia racconta anni di violenza psicologica e minacce

Seconda udienza del processo che vede imputato per stalking l’uomo che lo scorso maggio uccise il papà della ex moglie. Prima dell’omicidio l’unica misura cautelare adottata era stata il divieto di avvicinamento, misura che si è rivelata insufficiente

Lavinia Limido sentita stamattina al Tribunale di Varese

Lavinia Limido sentita stamattina al Tribunale di Varese

Si è tenuta oggi la seconda udienza del processo per stalking che vede imputato Marco Manfrinati, ex marito di Lavinia Limido. Durante l'udienza, Lavinia ha testimoniato, raccontando anni di minacce e comportamenti molesti da parte dell’imputato. L'udienza ha gettato nuova luce sulle dinamiche della loro relazione che hanno portato Lavinia a fuggire di casa con il figlio per rifugiarsi presso la famiglia d’origine.

Secondo la testimonianza di Lavinia Limido, Manfrinati era accecato da gelosia e invidia, e questo ha portato Lavinia a lasciare la casa coniugale di Busto Arsizio e trovare riparo dai suoi familiari a Varese.

La madre di Lavinia, Marta Criscuolo, aveva già testimoniato nella prima udienza descrivendo minacce, danneggiamenti e continui atti di persecuzione, dichiarando che la fuga della figlia aveva salvato la vita al nipote.

Un dettaglio inquietante è emerso all'inizio dell'udienza: una cartolina inviata da Manfrinati dal carcere di Busto Arsizio alla famiglia Limido-Criscuolo. La cartolina, spedita il 10 settembre, riportava il messaggio: «Sentitissime condoglianze per la dipartita di quel brav’uomo... Ora sarà certamente tra gli angioletti». Il riferimento era chiaramente rivolto a Fabio Limido, padre di Lavinia, ucciso durante l'aggressione avvenuta in via Menotti a Varese lo scorso maggio.

Il processo per stalking è separato dalle indagini sull’aggressione del 6 maggio, in cui Manfrinati ha sfregiato Lavinia Limido e ucciso suo padre Fabio. L’aggressione è avvenuta fuori dal posto di lavoro di Lavinia, quando suo padre è intervenuto per proteggerla, venendo colpito a morte con ventuno coltellate. Manfrinati è attualmente in carcere, accusato di omicidio volontario aggravato e tentato omicidio premeditato.

Nel corso dell’udienza, la difesa di Manfrinati, guidata dall’avvocato Fabrizio Busignani, ha concentrato le proprie domande su tre temi principali: le circostanze che hanno impedito all’imputato di trascorrere il Natale 2022 con il figlio, la costituzione del Fondo Patrimoniale tra Manfrinati e Lavinia Limido, e la cessione delle quote da parte di Lavinia tra giugno e ottobre del 2023. Una difesa puntigliosa, che ha chiesto dettagli precisi su eventi accaduti in date specifiche, mettendo sotto pressione la testimone. Durante questo interrogatorio, Lavinia è apparsa visibilmente annebbiata, faticando a rispondere con chiarezza alle domande sugli aspetti legati ai messaggi tra lei e Manfrinati.

Nonostante le ripetute denunce presentate dalla famiglia Limido-Criscuolo, prima dell’omicidio l’unica misura cautelare adottata era stata il divieto di avvicinamento, misura che si è rivelata insufficiente. La difesa ha anche prodotto due provvedimenti di archiviazione: uno relativo a un procedimento per sottrazione di minore a carico di Lavinia Limido, e un altro riguardante l'accusa di maltrattamenti in famiglia contro Manfrinati.

La prossima udienza del processo per stalking è fissata per il 13 novembre, con nuove testimonianze attese che potrebbero ulteriormente chiarire le dinamiche delle accuse.

Alice Mometti

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