Ciclismo - 08 ottobre 2024, 16:30

Varese abbraccia Oldani: «Vai avanti». Lui dice: «Siamo in cima alla salita e non ci tiriamo indietro»

Il patron della Binda e la giornata più dura della Tre Valli, sospesa per una decisione dei corridori: «Di fronte alla sicurezza ci fermiamo, pur con un dolore al cuore. Grazie ai volontari e alle donne che sono rimasti impassibili a prendersi secchiate d'acqua». Il presidente della Camera di Commercio Vitiello: «Non è il finale a decidere quattro giorni di grande ciclismo»

Renzo Oldani sul balcone della Camera di Commercio dopo la 103ª  Tre Valli sospesa dai corridori

Renzo Oldani sul balcone della Camera di Commercio dopo la 103ª Tre Valli sospesa dai corridori

Forse Renzo Oldani non ha mai ricevuto così tanti incoraggiamenti come oggi quando, all'improvviso, si è trovato a pedalare in salita quando sembrava che la 103ª Tre Valli Varesine fosse in discesa, con il numero 1 al mondo Pogacar e i migliori ciclisti internazionali al via: tra i tantissimi che lo fermano dopo la decisione dei corridori di fermarsi («Non mollare, Renzo, perché se ti fermi tu è finita» gli dice abbracciandolo il giornalista varesino di Sky Francesco Pierantozzi) c'è Mauro Vitiello, presidente della Camera di Commercio che sa sempre dosare le parole giuste. «Il ciclismo permette di non fermarsi al finale per giudicare quello che c'è dentro, e dietro, alla Tre Valli come le migliaia di persone arrivate sulle strade negli ultimi quattro giorni» dice Vitiello con grande franchezza.

Chiediamo al patron della Binda di "chiudere" con il sole di quel suo carismatico sorriso mai così tirato una giornata di pioggia torrenziale che ha portato via persino la sua e nostra corsa. «Il ciclismo è fatto di salite e discese e oggi, improvvisamente, ci troviamo a pedalare su un "muro" - dice Renzo accanto al figlio Lorenzo, il suo angelo custode - Lo spirito del ciclismo mi chiede di ringraziare le ragazze, che non si sono fermate e sono arrivate sul traguardo e tutti i volontari della Binda assieme a coloro che si sono presi secchiate d'acqua per permettere lo svolgimento delle gare. E non si sono mossi di un millimetro».

Oldani parla dal balcone della Camera di Commercio dopo aver annunciato tra le lacrime sul traguardo la sospensione della Tre Valli (leggi QUI) e aver spiegato come «una delle corse più sicure al mondo presente nell'International Olympic Committee (Ioc)» - non potesse non fermarsi di fronte alle ragioni di sicurezza che hanno portato i corridori a decidere lo stop: «Non posso sottrarmi dal dire che la sicurezza è la nostra priorità, anche se oggi ho un dolore al cuore - dice - Mi tengo stretto l'abbraccio di Pogacar all'arrivo e la sua promessa: "Ci sarò il prossimo anno". Questa speranza mi dà la forza di andare avanti. Siamo in cima alla salita e non ci tiriamo indietro: è il momento di soffrire e lo stiamo facendo. A un certo punto sono caduti cento metri di transenne sotto la furia dell'acqua: mi sono fermato con mio figlio a raccoglierle insieme ad alcuni volontari, sperando che non arrivasse il gruppo».

Ecco l'Oldani che conosciamo, pura essenza del vero spirito del ciclismo. Quello spirito che oggi lui di sicuro non ha tradito.


A.C.

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