Territorio - 07 ottobre 2024, 12:36

Ilma Plastica, il presidio organizzato da Vivere Gavirate: «Situazione che mette in difficoltà un territorio che già soffriva»

Una trentina di ormai ex dipendenti ha partecipato all’incontro fuori dai cancelli chiusi dell’azienda il cui fallimento ha lasciato improvvisamente senza lavoro centoquaranta dipendenti. Presenti anche le istituzioni. dal senatore Alessandro Alfieri ai consiglieri regionali Samuele Astuti e Giuseppe Licata

Ilma Plastica, il presidio organizzato da Vivere Gavirate: «Situazione che mette in difficoltà un territorio che già soffriva»

Una trentina di ormai ex dipendenti dell’Ilma Plastica hanno raccolto l’invito a partecipare all’incontro organizzato dalla lista Vivere Gavirate fuori dai cancelli chiusi dell’azienda di Oltrona al Lago dichiarata fallita lo scorso 19 settembre, lasciando improvvisamente senza lavoro circa centoquaranta dipendenti.

«Una situazione aziendale che rischia di mettere in difficoltà un territorio che già soffriva - afferma Gianni Lucchina del gruppo Vivere Gavirate, lista rappresentata anche dalla consigliera Beatrice Bisanti, presente sul posto - Siamo davanti ai cancelli per coinvolgere le istituzioni perché questa azienda possa riprendere una sua vocazione».

L’invito a partecipare al presidio di stamattina è stato raccolto anche dalle istituzioni: presenti, infatti, il senatore Alessandro Alfieri e i consiglieri regionali Samuele Astuti e Giuseppe Licata. Assieme a loro anche Noemi Cauzzo, avvocato del lavoro.

«È giusto venire fino a qui da Roma per capire concretamente alcune dinamiche e per essere più efficaci - le parole del senatore Alfieri - Registro un imbarbarimento nel settore del mondo delle imprese. Sono in contatto con i sindacati per capire come eventuali manifestazioni d’interesse possano diventare concrete. In prospettiva dobbiamo lavorare per modificare questo codice delle crisi e dei fallimenti».

L’imbarbarimento di cui parla il senatore Alfieri è riferito alle modalità di comunicazione della ditta con i dipendenti, licenziati semplicemente con un messaggio alla sera per il mattino successivo.

«È importante tenere l’attenzione alta, capire se ci sono alternative, e se sì quali sono - afferma il consigliere regionale Astuti - Qui si sono lasciate famiglie in difficoltà, c’è impegno e disponibilità da parte nostra».

«Siamo solidali in questo momento di difficoltà - aggiunge il suo collega Licata - ma servono azioni concrete su cui la politica si dovrà muovere. Sappiamo che dietro di voi ci sono figli, mogli o mariti: noi come istituzioni siamo a disposizione».

La dichiarazione di fallimento del Tribunale di Varese dello scorso 19 settembre, ha tolto l’opportunità di ricevere ammortizzatori sociali ai dipendenti, motivo per cui il Comune di Gavirate ha predisposto una serie di servizi sociali gratuiti (leggi QUI).

Nel frattempo, sono vive le voci, ancora però in cerca di conferma, per cui l’azienda possa essere venduta a un altro gruppo. Questo almeno per quel che riguarda l’ala della produzione, che rimane più attrattiva rispetto a quella della stampa, per cui nulla sembra poter salvare la situazione.

Lorenzo D'Angelo

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