Eventi - 13 settembre 2024, 15:04

Un tuffo nella storia nell'Alto Varesotto: Maccagno è Imperiale e fa festa anche con Cannobio

La manifestazione che coinvolgerà tutto il paese è in programma il dal 27 al 29 settembre in un borgo che grazie al suo patrimonio culturale è stato riconosciuto recentemente come uno "dei più belli d'Italia"

L'edizione 2021 di Maccagno Imperiale

L'edizione 2021 di Maccagno Imperiale

Dal 27 al 29 settembre a Maccagno con Pino e Veddasca si terrà la manifestazione di rievocazione storica di Maccagno Imperiale, con la collaborazione del Comune di Cannobio. Un evento che coinvolgerà tutto il paese.

IL PROGRAMMA:

VENERDÌ 27 SETTEMBRE

Ore 16.00: Preparazione biscotti dell’Imperatore con bambini scuola materna/elementare (c/o Parco delle Feste)

SABATO 28 SETTEMBRE

Ore 10.00: Visita guidata Maccagno Imperiale Ore 11.30: Aperitivo con i conti Mandelli presso Palazzo Mandelli. Cannobio: Ore 15.30: Visita guidata a cura di Federico Crimi, "Cannobio medievale": percorso sul lungolago a Nord, castello, centro storico, cortili, santuario, San Vittore con affresco di G. Battista da Legnano, fino a palazzo Parasi. Ore 16.30: “La corte di Maccagno nel contesto religioso ed economico della Pieve di Cannobio dal XI al XIV secolo d.C.” con Giancarlo Andenna, professore emerito di Storia Medievale all’Università Cattolica di Milano e Accademico dei Lincei, Socio Nazionale. La conferenza si terrà a Palazzo Parasi. Ore 17.30: Aperitivo medievale presso Palazzo Parasi Orari battello per e da Cannobio: andata ore 15:05 - ritorno ore 18:30 Palazzo Parasi, Via A. Giovanola - 28822 Cannobio 

DOMENICA 29 SETTEMBRE

Ore 10.00: Visita guidata Maccagno Imperiale con Federico Crimi ed Elisabetta Cornolò Ore 10.30: Apertura laboratori banchi artigianali, accampamento militare (giardino di Villa Albertina) Ore 11.30: Aperitivo con i conti Mandelli presso Palazzo Mandelli Ore 12.30: Pranzo medievale nel centro storico Ore 15.00: Sbarco dell’imperatore + corteo c/o piazza Roma Ore 16.00: Sbandieratori + danze medievali c/o campetto oratorio.

LE LETTERE DEI SINDACI 

«Con grande orgoglio celebriamo oggi la storia millenaria di Maccagno Imperiale, un borgo che, grazie alle sue radici profonde e al suo patrimonio culturale, è stato recentemente riconosciuto come uno dei "Borghi più belli d'Italia" - afferma il sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca Ivan Vargiu - questo prestigioso riconoscimento rappresenta non solo un tributo alla bellezza paesaggistica del borgo, ma anche alla sua ricca eredità storica e culturale, strettamente legata al Lago Maggiore e al rapporto con la vicina Cannobio. Nel Medioevo, Maccagno e Cannobio erano uniti dalle acque del lago e da condizioni amministrative comuni, trovandosi entrambi in una posizione di libertà rispetto al potere del Ducato di Milano. Fu proprio grazie alla leggenda dell'imperatore Ottone I e al decisivo ruolo della famiglia Mandelli che si consolidarono i legami tra questi due borghi. Oggi, proprio come in passato, Maccagno Inferiore e Cannobio trovano nel lago un elemento di connessione, sia simbolico che reale, che auspichiamo possa rinvigorire un nuovo sodalizio tra le due comunità. Con uno sguardo al futuro, Maccagno si propone come meta ideale per un turismo di qualità, capace di offrire ai visitatori l'incredibile fascino del suo paesaggio lacustre, unito a un’esperienza storica e culturale unica. Grazie ai nuovi progetti infrastrutturali, il borgo si apre a nuove opportunità di sviluppo turistico, garantendo una valorizzazione sostenibile delle sue bellezze naturali e del suo patrimonio storico. La manifestazione "Maccagno Imperiale" è quindi un’occasione speciale per celebrare non solo il passato glorioso di questo borgo, ma anche il suo luminoso futuro, che mira a far risplendere Maccagno come un gioiello del Lago Maggiore, capace di accogliere chiunque voglia scoprire le sue meraviglie». 

«L'amministrazione della Città di Cannobio è lieta di collaborare alla rievocazione storica “Maccagno Imperiale – La via dell'acqua e la Pieve di Cannobio”. Il nostro Lago Maggiore è sempre stato una via di comunicazione privilegiata e idealmente univa le due sponde. Come vedremo in questi appassionanti giorni riscopriremo punti in comune nei commerci e nelle abitudini e incontreremo idealmente persone che hanno lasciato un segno nelle nostre Comunità. Un viaggio nel passato alla ricerca delle nostre comune radici» dichiara Gianmaria Minazzi sindaco di Cannobio.

Il contesto

Maccagno Imperiale è una località del centro storico del comune di Maccagno con Pino e Veddasca in Lombardia, provincia di Varese, affacciato sul Lago Maggiore alla foce del fiume Giona e possiede una grande vocazione turistica. Il paese vanta una storia del tutto particolare, che ne ha fatto per quasi un millennio un’entità giuridica di natura quasi statale, insignita come città Imperiale da Ottone IV.

Perché una festa medievale a Maccagno

Un’antica leggenda racconta del salvataggio nel 962 d.C. da parte di alcuni maccagnesi di Ottone I imperatore del Sacro Romano Impero che, naufragò sulle acque del lago, venne bene accolto e ospitato con riverenza dalla popolazione. L’imperatore per riconoscenza verso il bel gesto, nominò Maccagno “Corte Regale “, lo affidò al governo di gentili e nobili signori e la rese indipendente da qualsiasi terra e giurisdizione. Da qui l’idea di portare a Maccagno una Rievocazione del Medioevo per scoprire e divulgare le nostre origini, per capire il presente attraverso la nostra storia. Quest’anno il focus sarà il rapporto sulla relazione tra Maccagno e la Pieve di Cannobio unite dalla via d’acqua che è il lago. Nel Medioevo le comunicazioni via acqua erano tecnicamente più facili e molto più sicure rispetto ai dissestati percorsi terrestri. Quest’anno indagheremo sui rapporti tra le località lacustri che avevano rapporti commerciali e istituzionali come è il caso tra Maccagno e la Pieve di Cannobio. 

Storia

Maccagno, oggi parte del comune di Maccagno con Pino e Veddasca, è l’unico borgo della sponda orientale del lago Maggiore a essere diviso in due parti dal fiume Giona e da un leggero dislivello. Questa particolarità geografica ha dato origine a due frazioni distinte: Maccagno Superiore, situato a nord, all'imbocco della Val Veddasca, e Maccagno Inferiore, a sud, protetto in un golfo naturale. Questa divisione ha influenzato profondamente la storia e il destino dei due centri, separandoli anche a livello politico e sociale. Maccagno Superiore ha seguito lo sviluppo storico comune a molti altri paesi della sponda orientale del lago Maggiore, sotto l’influenza di Milano e dei suoi successivi dominatori, come i francesi, gli spagnoli e gli austriaci.

Al contrario, Maccagno Inferiore, più isolato e defilato, attirò l’attenzione della potente famiglia milanese dei Mandelli, che intorno al 1210 ricevette dall’imperatore Ottone IV il piccolo feudo. Questo atto concesse a Maccagno Inferiore un prestigioso status di “feudo imperiale”, direttamente legato all’imperatore e indipendente dalle pressioni politiche locali. Grazie a questo titolo, Maccagno Inferiore godette di una significativa autonomia amministrativa, fiscale e giurisdizionale, mantenendo la possibilità di battere moneta e di gestire un mercato.

Questo status privilegiato, che garantiva anche una certa stabilità e pace, durò per secoli, nonostante il passaggio del feudo alla famiglia Borromeo nel 1692. Tuttavia, con l'arrivo di Napoleone, nel 1797, Maccagno Inferiore perse definitivamente la sua autonomia, venendo incorporato nel neonato Regno d’Italia. L’evento fu segnato da una cerimonia simbolica con l’innalzamento dell’albero della Libertà e l’esposizione del vessillo repubblicano sulla piazza a lago.

Dopo l’Unità d’Italia, Maccagno Inferiore fu accorpato amministrativamente a Maccagno Superiore, che divenne la sede comunale per via della sua maggiore estensione territoriale. La fusione dei due borghi sancì la fine delle differenze storiche tra le due parti, che ormai condividevano lo stesso destino. Tuttavia, il piccolo feudo di Maccagno Inferiore dovette affrontare per secoli le pressioni dei potenti vicini, in particolare Milano e la Svizzera, oltre a vari dominatori. Per preservare il proprio status, i Mandelli non esitarono a creare falsi privilegi imperiali, tentando di retrodatare l'origine del feudo al 962, facendo risalire la concessione a Ottone I di Sassonia.

Secondo una leggenda abilmente costruita, Ottone sarebbe naufragato davanti a Maccagno Inferiore, salvato dagli abitanti e, in segno di gratitudine, avrebbe concesso loro il feudo. Questa narrazione, alimentata dalla famiglia Mandelli nel Seicento, sopravvisse per secoli grazie a falsi documenti e racconti tramandati nel tempo. Anche se smascherata nel 1970 grazie a studi storici, la leggenda continuò a vivere nel folklore locale. Dal 1962, infatti, Maccagno Inferiore celebra ogni anno lo “sbarco dell’imperatore” Ottone I con una suggestiva sfilata in maschera che coinvolge l'intera comunità, mantenendo viva la memoria storica e leggendaria del borgo.

Fabius Tita – Le macchine sensibili

Dall’unione di più “rottami significanti” con Fabius Tita nasce la macchina sensibile, simbolica pace nascente nella lotta da tempo aperta tra la natura e la macchina. Gli uomini attraverso rottami significanti, pezzi di macchine da loro stessi usati, rivivono in forma di opere d’arte. Le opere del Maestro Fabius Tita saranno esposte durante la Maccagno Imperiale il 28 e 29 Settembre a Maccagno con Pino e Veddasca nei cortili del Castello Mandelli. Le Macchine Sensibili di Fabius Tita nascono dall’unione di più “rottami significanti”. Con le opere di Fabius nasce la macchina sensibile, simbolica pace nascente nella lotta da tempo aperta tra la natura e la macchina. Le armature medievali attraverso i rottami di Fabius Tita, rivivono in forma di opere d’arte, emblemi di una macchina umana.

In mostra i “cappelli di Fabius” o “Elmi”, realizzati per proteggersi dalla nefasta trasformazione sociale avvenuta nell’ultimo trentennio. Il cappello di Tita è soprattutto una corona Imperiale che sott’intende il merito, la distinzione, la rappresentazione del vero eroe che si configura e si manifesta come ricordo degli antichi abitanti del borgo di Maccagno e la loro eroica impresa per salvare dai fluttui impazziti del lago degli sconosciuti naufraghi, senza sapere che uno di loro era l’imperatore Ottone Primo di Sassonia. Tita ne fa omaggio con le sue opere che saranno esposte al Castello Mandelli di Maccagno per i giorni dell’evento e in seguito al Micro Museo della Gioconda a Cadero.

Coinvolgimento di tutto il paese

L’evento di Maccagno Imperiale non è solamente una classica manifestazione limitata ai festeggiamenti per le vie del paese a cui si potrà assistere, ma prevede un coinvolgimento dei maccagnesi su più livelli. Prima di tutto troviamo i bambini che impareranno le ricetta segreta dei “biscotti dell’imperatore”, entrando a far parte di questa tradizione culinaria. Molte persone parteciperanno alle danze medievali, a seguito di due serate dedicate all’apprendimento e alla storia di questi balli, il 4 e il 18 settembre, frequentate non solo dai maccagnesi ma anche da chi viene da più lontano.

Un altro momento di coinvolgimento è quello dello sbarco e della processione, durante il quale giovani e adulti del nostro paese figureranno nei personaggi dell’imperatore, dell’imperatrice e della loro corte. Infine, anche le attività di Maccagno si uniranno ai festeggiamenti: alcuni ristoranti prepareranno dei menù o dei piatti tipici del periodo del Medioevo, cercando di riportare nel nostro paese l’atmosfera che si respirava qualche secolo fa. 

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A SETTEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
SU