Basket - 13 settembre 2024, 23:19

A Minorca la prima vittoria, ma l'allarme suona lo stesso: 17 rimbalzi offensivi concessi

Varese trova nella prima giornata del torneo Estrella - Ciudad de Maò il successo inaugurale del proprio campionato: padroni di casa battuti 84-71. I biancorossi la vincono con le triple (53% da 3) e un po' di difesa, senza Mannion è ancora Hands il leader (21 punti e partita totale per lui). Preoccupante la leggerezza sotto le plance, nonostante l'intimidazione di Kao (6 stoppate)

A Minorca la prima vittoria, ma l'allarme suona lo stesso: 17 rimbalzi offensivi concessi

Varese trova la prima vittoria del suo precampionato lontanissima da casa: nella prima giornata del torneo Estrella - Ciudad de Maò a Minorca, i biancorossi sconfiggono i padroni di casa, squadra che l’anno scorso si è classificata al 12° posto del campionato di seconda serie spagnola, 81-74.

Senza Mannion, l’Openjobmetis risolve solo nel finale una contesa rimasta quasi sempre sul filo dell’equilibrio (massimo vantaggio interno un +5, massimo vantaggio esterno +11), e lo fa grazie a una precisione sempre più conclamata nel tiro dall’arco, vera arma in più rispetto agli avversari: il tabellino finale rivela uno strabiliante 53% da 3 (17/32), gli occhi ricordano i dardi di Hands, Alviti e Brown, decisivi soprattutto nel secondo tempo (sotto la cronaca).

Da frenare gli entusiasmi: il successo va contestualizzato al valore dei contendenti e contiene pecche, dubbi e qualche preoccupazione. In generale la squadra di coach Herman Mandole va a sprazzi, andamento anche comprensibile a metà settembre, sia in attacco che in difesa. La manovra offensiva, alla quale per il momento manca quasi del tutto il gioco interno, tuttavia è quella che dà meno pensiero: per la seconda volta senza il proprio leader designato, Varese è ugualmente riuscita a trovare pericolosità ed equilibrio. A trascinarla Jaylen Hands (partita totale: 21 punti, 4/7 da 3, 8 rimbalzi e 5 assist), per metà gara forse troppo preoccupato del playmaking ma poi fluido e costante nel punire dai 6,75 m ogni minimo spazio lasciatogli dagli isolani. A poco a poco il suo esempio viene seguito anche da Alviti, 12 punti con 4 triple, che finalmente mostra il proprio talento balistico, e da Brown (16 punti e 4 bombe). Qualche sprazzo anche da Harris (11 punti), meno appariscente Gray (davanti, perché dietro si fa sentire), che si fa anche male alla spalla ma poi rientra. Piacevole, infine, il ritmo impresso da Librizzi, per una formazione che ancora non riesce a correre come vorrebbe: e la ragione non può essere che quella...

Già, i rimbalzi: 46 contro 36 il conto finale delle carambole per Minorca, ben 17 (un’enormità…) quelle offensive lasciate ai padroni di casa. Tremiamo al pensiero di quello che sarà l’impatto con il campionato se l’antifona resterà la stessa, e il problema potrà essere almeno parzialmente (ma solo parzialmente, temiamo...) risolto solamente se tutte le ali e tutti gli esterni daranno una mano a “Kao” (8 rimbalzi stasera). 

E la difesa? L’abnegazione sulla palla è in miglioramento e con essa la Openjobmetis ha costruito una parte del successo. Si confermano, invece, le amnesie di sistema sui giochi a due (troppo lo spazio lasciato per triple e penetrazioni) e rimane viva l'impressione di leggerezza sotto, dove l’intimidazione fornita del già citato Kao è abbondante e utile (6 stoppate…) ma anche unica.

Domani ci sarà il Real Madrid, contro la cui inaffrontabile baldanza sarà difficile trarre indicazioni utili. Sarà, quella contro gli storici rivali di tante Coppe dei Campioni di un tempo che non c’è più, solo un match da vivere, con orgoglio e gli occhi un poco lucidi. Si giocherà alle 19.30. 

Le parole di coach Herman Mandole:

«Non può essere sempre poco quello che facciamo. E’ vero, abbiamo ancora tanto lavoro da fare, dobbiamo migliorare molto nella lotta a rimbalzo, però nel secondo tempo abbiamo difeso come vogliamo e guardando con positività a quanto fatto possiamo dire che quello di oggi è stato un passo in avanti».

«Non mi è piaciuto come abbiamo giocato nel primo tempo, soprattutto in attacco dove non abbiamo corso ma anzi abbiamo rallentato e giocato con i 24 secondi. Noi dobbiamo giocare veloce, prendere tiri aperti e rapidi. Quando lo abbiamo fatto abbiamo segnato, la squadra deve giocare ad alto ritmo e non rallentando l’azione».

La cronaca

All’inizio si fanno vedere Gray e Harris con le loro triple, ma Varese non scappa mai perché concede troppi rimbalzi offensivi e apre troppo spesso l’area (10-11 al 4’). Minorca allora fa male con Figueras e le carambole del 2,12 Arteaga, chiudendo avanti la prima frazione (21-16). Nella seconda frazione si vede Alvita con 6 in fila (2 triple) e si apprezzano le accelerazioni di Librizzi (23-27), in un frangente in cui i biancorossi riescono a graffiare dietro. È un’illusione: i padroni di casa rientrano (11 rimbalzi offensivi in 20’ minuti per gli spagnoli) e sorpassano fino al 31-29, prima che i lampi di Hands, Harris e il primo squillo di Brown scrivano il 34-37 del 20’.

Nonostante proseguano le enormi difficoltà sotto il canestro amico a rimbalzo (Minorca prende 4-5 rimbalzi offensivi consecutivi all’inizio del 3° quarto), Varese vola al rientro in campo trascinata dall’ispirazione di Jaylen Hands: punto dopo punto, aiutato anche da Harris e da un caldo Alviti, l’americano costruisce vari massimi vantaggi biancorossi (42-50, 48-58 e il 52-63 del 29’), prima che altre pesanti disattenzioni difensive facciano rientrare gli avversari fino al 58-63 del 30’. Ci crede la squadra di casa: Figueras e Falk li portano addirittura avanti (66-63) quando il 4° periodo è appena iniziato. Librizzi pareggia da fuori, inaugurando una notevole scarica di triple dei prealpini: al festival partecipano più volte Brown e Hands, Harris ci mette il resto. Scappa via Varese: il 72-78 del 38’ è troppo per Minorca, che si accontenta di perdere 74-81.

Fabio Gandini


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