- 08 settembre 2024, 07:00

VIDEO. «Il pallone premio Nobel per la pace, straordinario catalizzatore di gioia e piacevolezza»

Serata finale, sabato 7 settembre, per SportivaMente, il nostro Festival dei libri sportivi. Primo capitolo dedicato a “In mezzo scorre il fiume - Sport e storie a Torino”. Sul palco gli autori Elena Miglietti e Mauro Berruto, con la capitana della Uyba Volley Busto Arsizio, Giuditta Lualdi. E il sogno parigino del volley femminile è stato motore della bella chiacchierata in piazza Vittorio Emanuele II

Mauro Berruto, Elena Miglietti, Marilena Lualdi e Giuditta Lualdi

Mauro Berruto, Elena Miglietti, Marilena Lualdi e Giuditta Lualdi

Serata finale, sabato 7 settembre, per SportivaMente, il nostro Festival dei libri sportivi organizzato dall’Associazione Culturale Territori in collaborazione con MoreNews Gruppo Editoriale e Associazione Culturale Cuadri, affiancati e supportati dal Comune di Busto Arsizio, Camera di Commercio di Varese-Varese Sport Commission e Concessionaria Renault Paglini.

Primo capitolo della serata dedicato a “In mezzo scorre il fiume - Sport e storie a Torino”.

Sul palco di piazza Vittorio Emanuele II Elena Miglietti, giornalista, scrittrice, speaker radiofonica e docente alla Scuola Holden di Torino, e Mauro Berruto, giornalista, ex ct della nazionale maschile italiana di pallavolo (bronzo ai Giochi Olimpici di Londra 2012) e poi direttore tecnico della nazionale italiana di tiro con l'arco, oltre che deputato della Repubblica Italiana e primo firmatario del provvedimento che ha inserito, ormai quasi un anno fa (era il 20 settembre 2023) lo sport in Costituzione, attraverso la modifica dell'articolo 33. E un nuovo comma che ha fatto storia: «La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme».

Con loro sul palco, la capitana della Uyba Volley Busto Arsizio, Giuditta Lualdi che, attraverso la sua associazione “Cuore Pieno”, sostiene l'attività sportiva attraverso il pagamento delle quote di iscrizione ai giovani di famiglie che altrimenti non potrebbero avvicinarsi allo sport.

Moderata dalla direttrice de ilBustese.it, Marilena Lualdi, la narrazione è inevitabilmente partita dall'oro olimpico di Parigi 2024 della nazionale di volley femminile. «È la medaglia di tutti – ha esordito Mauro Berruto – che corona un percorso, iniziato ben 32 anni fa, con la “generazione di fenomeni” (al maschile) all'olimpiade di Barcellona 92. È bello che sia stata proprio la pallavolo a suggellare questo sogno, uno sport dove passarsi la palla è obbligatorio per regolamento e che impone il gioco di squadra come una virtù imprescindibile».

Una nazionale femminile di volley, ha proseguito Berruto, «dove le differenze sono una ricchezza inesauribile».

Così entra in gioco la palla che, per l'autrice Elena Miglietti, si meriterebbe il «premio Nobel per la pace». «È uno straordinario catalizzatore di gioia e di piacevolezza. Ed io credo che intorno ad una palla molta della storia del nostro Paese si sia poi concretizzata».

«In assoluto lo sport ha due grandi caratteristiche: produce uno spettacolo e ispira le persone – ha aggiunto l'ex ct della nazionale maschile di pallavolo – Quindi i grandi campioni e le grandi campionesse hanno la responsabilità, attraverso il loro esempio, di orientare questo processo positivo».

Poi, entrando nelle pieghe del libro, tra le pagine di “In mezzo scorre il fiume” emergono tutte le sfaccettature dello sport, che è soprattutto inclusione. Come “l'Ecuavolley” per la comunità sudamericana della città, un modo di stare insieme e convivere («giocano partite con una rete altissima che terminano sempre con grandi abbuffate di cibo»). O la “Torino Melting-Pot” che pattinava sul cemento. Così come le bocciofile, «luoghi che tenevano insieme le persone».

E una lezione, che ci insegna il “caso” Pilato (la giovanissima ranista italiana arrivata quarta, per un solo centesimo, alle Olimpiadi di Parigi) e le sue parole mal interpretate (“Ci ho provato fino alla fine mi dispiace, ma queste sono lacrime di gioia, ve lo giuro, è il giorno più bello della mia vita”). Per Berruto: «Sono la più bella dimostrazione agonistica e intellettuale del motto di Pierre de Coubertin che dice anche “la cosa più importante nella vita è combattere bene”». «Se il risultato ci fa dimenticare il lavoro e tutto lo sforzo che si è fatto per raggiungere quell'obiettivo, allora siamo davvero un popolo in difficoltà» la chiosa di Elena Miglietti.

VIDEO

Alessio Murace

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A SETTEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
SU