Busto Arsizio - 06 settembre 2024, 09:35

Karate passione senza età. Il campione olimpico Busà conquista sportivi e fan di Busto

Emozioni nel racconto di una carriera ricca di vittorie. Ma emozioni ancora più forti quando una signora in prima fila rivela di avere iniziato a praticare il karate a 66 anni. E ancora, quando una karateka 80enne si fa autografare la maglietta, prima di un grande abbraccio. Una serata da ricordare a SportivaMente con il campione di Tokyo 2020 Luigi Busà

Karate passione senza età. Il campione olimpico Busà conquista sportivi e fan di Busto

Emozioni nel racconto di una carriera ricca di vittorie. Ma emozioni ancora più forti quando una signora in prima fila rivela di avere iniziato a praticare il karate a 66 anni. E ancora, quando una karateka 80enne si fa autografare la maglietta, prima di un grande abbraccio.

Tanta gente, appassionata e – le domande finali lo hanno fatto emergere – competente per l’incontro in biblioteca con Luigi Busà, ospite giovedì sera a SportivaMente, il festival dei libri sportivi in corso a Busto Arsizio (leggi qui).

Karateka classe ’87, specializzato nel kumite, capace di vincere tutto: campione italiano assoluto dal 2006 al 2018, otto titoli europei tra U21 e categoria seniores, tre titoli mondiali. E poi lo storico oro olimpico conquistato a Tokyo 2020.

Una carriera strepitosa, iniziata a tre anni e mezzo nella palestra di famiglia, ripercorsa durante il partecipatissimo incontro in biblioteca davanti a tanti karateki del territorio. Busà si è però soffermato anche su quello che lo sport gli ha dato fuori dal tatami: «Mi ha salvato la vita», ha detto, strappandolo da possibili cattive frequentazioni e aiutandolo ad affrontare le piccole e grandi sfide quotidiane.

«Voglio trasmettere l’importanza della pratica del karate, a prescindere dal diventare campione – spiega l’atleta –. È qualcosa che ti dà gioia ed equilibrio».
Oggi Luigi incontra tanti bambini e ragazzi in giro per l’Italia: «È stupendo, è l’emozione più grande. Con loro sono me stesso e mostro non medaglie e vittorie, ma le fragilità, spiegando che dobbiamo riuscire ad accettarle: anche queste ci serviranno per ottenere grandi obiettivi nella vita».

E tra gli obiettivi futuri, oltre a quello di migliorarsi ogni giorno, Busà ci rivela di voler diventare presidente del Coni. Una battuta? «Quando dicevo che volevo vincere le Olimpiadi mi prendevano per matto, e invece…».

Alla fine c’è spazio per una foto e qualche battuta con tutti. Con l’impegno a tornare a Busto Arsizio nell’ambito di SportivaMente per tenere una masterclass.
Questa sera il festival continua (leggi qui).

Redazione

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