Torna l'appuntamento con la rubrica dedicata alla storia, agli aneddoti, alle leggende e al patrimonio storico e culturale di Varese e del Varesotto in collaborazione con l'associazione La Varese Nascosta. Ogni sabato pubblichiamo un contributo per conoscere meglio il territorio che ci circonda.
Oggi riscopriamo insieme la Rocca di Orino.
LA ROCCA PRESA D'ASSEDIO DAI FANTASMI: ORINO
Nel bosco di Orino, un piccolo borgo in provincia di Varese, sorge, su uno sperone roccioso, una fortezza avvolta da un alone di mistero e leggenda. Conosciuta anche come Rocca di Arian, viene nominata per la prima volta all'interno di un documento del 1176, nonostante sia sicuramente più antica.
Attorno alla Rocca sono fiorite molte leggende probabilmente anche in virtù della natura magica del luogo immerso nella natura, chiuso dalle alture e dai boschi eppure dotato di punti strategici da cui poter controllare il circondario.
Nei pressi della rocca si trovava, fino a poco tempo fa, un antico castagno nei pressi della Chiesetta, di fianco al quale in molti affermano di aver visto il fantasma di una donna. Si tratta di Ada, moglie bella ma infedele del nobile Marchione. La coppia visse qui verso la prima metà del '500, epoca in cui la rocca fu militarmente occupata dalle truppe lanzichenecche svizzere (di cui Marchione faceva parte).
Ada non era mai riuscita ad accettare il matrimonio combinatole dalla famiglia, tanto che iniziò ad avere relazioni clandestine, protetta nel suo segreto dal fratello Francesco. Quando, però, Marchione se ne accorse, la sua vendetta fu tremenda: fece rinchiudere i due fratelli in due celle separate all'interno della torre della rocca. Ada venne uccisa, gettata in una botola irta di punte affilate, mentre Francesco morì di fame e di stenti, dimenticato da tutti, dal momento che nel medesimo periodo Marchione fu ucciso a seguito di una sommossa dei lanzichenecchi di Melegnano.
Anche il fantasma di Francesco, comunque, pare aggirarsi nottetempo tra le mura della rocca ed il bosco circostante, foriero di cattive notizie e sventura.
E' anche noto che nel IV secolo gli Ariani si fossero rifugiati Dentro le mura della Rocca per sfuggire dalle ire del vescovo di Milano S. Ambrogio, e qui vi rimasero fino all’arrivo dei soldati milanesi. La leggenda racconta però che gli eretici scapparono a gambe levate da questo posto per l’improvvisa apparizione di San Lorenzo avvolto nelle fiamme. Gli abitanti del posto per onorare il santo costruirono poco distante dal luogo dell’apparizione la chiesa di San Lorenzo, davanti a cui c’è un tiglio monumentale che si stima avere due secoli di vita.
Nei pressi della Rocca, un tempo molto lontano, esisteva una mulattiera che collegava la località in questione con Castel Cabiaglio. La mulattiera era facilmente percorribile anche semplicemente disponendo della sola luce lunare. Lungo questo sentiero capitava che viandanti, contadini e cacciatori venissero sorpresi dall'imbrunire e si trovassero a passare proprio lungo il sentiero in questione, ove si trova la cosiddetta roccia nera. Si tratta di un posto particolarmente suggestivo e che stando a diverse testimonianze offerte da persone di diversa estrazione sociale nel corso degli ultimi tre secoli in particolare, sarebbe al centro di alcuni fenomeni apparentemente di natura paranormale.
Pare che nei pressi della roccia nera, impropriamente definita un meteorite, sia possibile udire strani rumori, scalpiccii, voci, anche in pieno giorno. Tuttavia pare che i fenomeni più inquietanti siano stati registrati all'imbrunire, tenuto conto di alcune testimonianze, secondo le quali nei pressi della roccia nera e lungo le sue pareti sono state avvistate strane sagome di forma umana, luminescenti e visi umani completamente deformi.
Vi è anche chi ha asserito di esser stato inseguito da un grosso animale, spuntato silenziosamente all'improvviso dal bosco circostante, descritto come un orso. Al termine dell'inseguimento della durata di alcuni secondi lo strano animale svanirebbe nel nulla, come assorbito dall'aria. A tal proposito sarebbe possibile provare a trovare un aggancio storico a questa tradizione e testimonianze. Infatti a Orino, soprattutto nel corso degli anni '40-'50 del secolo scorso era diffusa la voce secondo la quale sotto la roccia erano stati sepolti uno stregone pagano e il suo orso ammaestrato uccisi entrambi dai soldati di S. Ambrogio all'epoca delle battaglie antiariane di cui vi abbiamo parlato prima.
Denominato anche “Sasso nero”, a causa del suo colore molto scuro, il masso è composto da carbonato di calcio contenente minuscoli granuli di ferro, che apparendo come piccole schegge dorate, gli conferiscono un’aurea dalle sembianze misteriose, tale da potergli attribuire anche il denominazione di “Sass de Luna” e di “Meteorite”.
Nel corso del 2022 il comune di Orino ha posizionato lungo le vie del paese, sulle pareti delle case, delle piastrelle di ceramica che recano con sé degli indovinelli in dialetto. E' ill “sentiero degli indovinelli” che da Orino porta alla Rocca.
Il percorso si snoda tra fitti boschi di faggi e castagni, è ben segnalato e con pochissimo dislivello. Il tempo di andata fino alla Rocca è di circa trenta minuti. Il percorso parte dalla piazza principale di Orino, seguendo il sentiero contrassegnato con il segnavia n. 302, in direzione Forte di Orino.
I sentieri del Parco Campo dei Fiori sono sempre ben segnalati e ci permettono di procedere senza esitazioni.
da La Varese Nascosta (FONTI: vareseguida.com & touristainitalia.com)