Gallarate - 24 agosto 2024, 15:10

A Gallarate si riaccendono le luci sul “ring verde” di via Curtatone. Incontro tra Comitato e Comune

Giovedì, su invito della Prefettura, si è tenuto un colloquio tra attivisti e amministrazione sul futuro del boschetto tra Cajello e Cascinetta. Questa mattina conferenza stampa degli ambientalisti, che hanno ribadito la richiesta di attendere il 15 ottobre prima di riprendere col taglio degli alberi

Le immagini della conferenza stampa e, sotto, del cantiere, con i rifiuti raccolti dagli attivisti nel bosco

Le immagini della conferenza stampa e, sotto, del cantiere, con i rifiuti raccolti dagli attivisti nel bosco

Questa mattina, sabato 24 agosto, il Comitato Salviamo gli alberi di Gallarate ha organizzato una conferenza stampa aperta alla cittadinanza per aggiornare l’opinione pubblica riguardo l’evoluzione delle proteste sull’area verde della zona di di via Curtatone al confine tra i quartieri Cajello e Cascinetta. A parlare sono Laura e Olivia Pastorelli, Filiberto Zago, Mario Macaluso ed Elisa Giaccherello.

L’appuntamento di questa mattina arriva due giorno dopo l’incontro tenutosi giovedì scorso tra il Comitato cittadino di Gallarate e l'amministrazione comunale per discutere del futuro del bosco locale, “minacciato” dal progetto per la realizzazione delle nuove scuole. L'incontro, richiesto dalla Prefettura, ha visto la partecipazione di rappresentanti del Comitato, cittadini e tecnici e rappresentanti dell'amministrazione, tra cui il vicesindaco Rocco Longobardi, l’assessore al Territorio Sandro Rech.

Il contesto dell'incontro

L'incontro è stato di natura interlocutoria e ha evidenziato una forte divergenza di vedute tra le parti. Il Comitato ha chiesto la sospensione del taglio degli alberi fino al 15 ottobre, periodo ritenuto cruciale per la riproduzione della fauna locale. Durante questo periodo, il Comitato propone di sviluppare un piano di salvaguardia della fauna selvatica, ma ha chiarito che la competenza tecnica per la stesura di tale piano dovrebbe essere in capo all'amministrazione comunale e ai suoi esperti. L’amministrazione, dicono gli ambientalisti, ha mostrato riluttanza a fermare i lavori, indicando preoccupazioni riguardo ai costi e alle possibili penali derivanti da un rinvio dei lavori.

Le proposte del Comitato e le richieste dell’amministrazione

Il Comitato ha proposto la creazione di un tavolo di coordinamento tra il Comitato stesso, l'amministrazione e i tecnici dedicati alla fauna selvatica. Ha inoltre insistito sulla data del 15 ottobre come termine ultimo per la sospensione dei lavori, sottolineando che questa data è supportata da ragioni scientifiche e regolamentari, in linea con le normative forestali regionali.

Gli ambientalisti hanno detto che l'amministrazione comunale ha richiesto che il Comitato illustrasse un piano concreto per la salvaguardia e la delocalizzazione della fauna. In risposta, il Comitato ha dichiarato di non avere le competenze per elaborare un piano simile e ha ribadito che tale responsabilità spetta all'amministrazione e ai suoi esperti. Sono stati richiesti dal Comune i contatti degli esperti del Comitato per ulteriori discussioni, ma il Comitato ha rifiutato, affermando che gli esperti dovrebbero poter accedere liberamente all'area interessata, senza limitazioni imposte dagli orari d'ufficio o dalla presenza di funzionari comunali.

Critiche e controversie

Nel corso dell'incontro alcuni attivisti hanno criticato aspramente l'amministrazione per la gestione del progetto, lamentato la mancanza di trasparenza e partecipazione pubblica, sottolineando come il Comune non abbia organizzato adeguate assemblee di quartiere per discutere del progetto "Grow29", che prevede la costruzione di un nuovo polo scolastico al posto del bosco.

Macaluso ha evidenziato l’importanza storica e sociale del sito per i quartieri di Gallarate mentre Giaccherello ha sottolineato come la proposta dell’amministrazione comunale sia in controtendenza rispetto alle attuali politiche di rigenerazione urbana e decarbonizzazione.

Le prossime azioni

Il Comitato ha annunciato che continuerà il presidio nell’area e ha pianificato una manifestazione interregionale per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla questione. Sono oltre 5.300 le firme raccolte finora a sostegno della causa. Nei prossimi giorni, il Comitato attende una risposta definitiva dall'amministrazione sulla sospensione dei lavori fino al 15 ottobre.

Insomma una situazione tutt’altro che risolta per la quale l’incontro del 22 agosto ha evidenziato le profonde divergenze tra il Comitato cittadino e l'amministrazione comunale. Mentre il Comitato continua a lottare per la conservazione del bosco e la tutela della fauna, l'amministrazione si mostra determinata a portare avanti il progetto di abbattimento e riconversione. I prossimi giorni saranno cruciali per determinare il futuro dell’area e la possibilità di un compromesso tra le parti.

Alice Mometti

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