Tanti giovani commossi, tutta una comunità che si è riunita nella chiesa di Sant'Ambrogio a Lonate Pozzolo per l'ultimo saluto a Simone Simeoli, vittima di un incidente stradale settimana scorsa mentre viaggiava sulla sua bici elettrica in via Ossola (LEGGI QUI).
I messaggi degli amici hanno preceduto la celebrazione, ribadendo un concetto espresso dal fratello Diego nei giorni scorsi (LEGGI QUI): la vita di Simone è stata spezzata su quella strada, ma la sua presenza si avvertirà sempre, come quella di un sole che continuerà a scaldare le esistenze dei suoi cari.
Perché sì: «Simone era il sole, da quando non c'è più, è diventato buio. Lui voleva di più, sapeva che scade per tutti il tempo... Ora te ne sei andato, ma non sei morto nel cuore e nella mente». E ancora: «È stato un privilegio poter far parte di questa prima parte della vita... A tuo padre, tua madre, tuo fratello, tutti, diciamo: la dimostrazione di che gioiello ieri è alle nostre spalle... tutte le persone che Simone è riuscito a raccogliere ancora una volta»
Poi il rito funebre e la lettura del Vangelo secondo Luca che ha tracciato la via delle riflessioni per il parroco don Giambattista Inzoli: «Ciò che è accaduto ci ha lasciato senza parole, ci ammutolisce». La morte ha interrotto la vita di Simone, «uno sconvolgimento a cui non si sa dare risposta». Ma seguendo il capitolo 12, quell'importanza dell'attesa e del farsi trovare pronti, e attingendo alla fede, emerge una domanda che è uno sguardo avanti. «Ora occorre chiedersi cosa dice a me tutto questo? C’è un messaggio?».
Ciascuno può fare qualcosa, nella sua vita, per ricordare Simone, per far vivere quella luce ancora, impegnandosi nella sicurezza o condividendo un sogno con lui.
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