Musica e voci, tante voci, a fare da sottofondo al lavoro estivo della Pallacanestro Varese. Terza mattinata di lavoro al Campus per i biancorossi, con tutti gli effettivi della prima squadra (ad eccezione di Alviti, atteso per domani, e Okeke per le note vicende) agli ordini di coach Mandole. Presenti anche gli aggregati Fall e Del Cadia, oltre ad alcuni dei giovani.
Ampio spazio al lavoro individuale in avvio di mattinata: ci si allena o in singolo o per reparto. Da una parte i lunghi, dall’altra le guardie, esercizi insieme per Brown e Gray, coppia di ali destinata a spartirai i minuti negli spot di 3 e 4 assieme a Davide Alviti.
C’è un ampio team anche di allenatori e assistenti. Tra chi dispensa consigli e passa il pallone c’è anche l’amministratore delegato in tenuta sportiva, Luis Scola.
Coach Mandole si aggira per il campo, saluta, osserva, parla e si confronta con tutti, a conferma del piglio e della loquacità già mostrata e della comodità dei suoi panni da head coach.
Spazio non indifferente a Marco Legovich, che guida a gran voce buona parte dell’allenamento di squadra, incentrato principalmente sui movimenti difensivi.
Difesa, rimbalzo, contropiede e tripla: il credo della Pallacanestro Varese degli ultimi due anni non sembra ovviamente essere cambiato.
Considerazioni su alcuni dei singoli: la dinamite nelle gambe di Akobundu-Ehiogu è già innescata, unita a un fisico longilineo che ricorda un Tariq Owens con un delle spalle leggermente più larghe, Hands è pimpante e a proprio agio con il pallone tra le mani, Librizzi non sembra avere problemi con la sua spalla operata e Justin Gray mostra un fisico, soprattutto nella parte alta del corpo, che si auspica potrà essere di grande aiuto nelle situazioni di mismatch che la squadra ha accusato la stagione scorsa.
E poi c’è Mannion, anzi, da stamattina capitan Mannion, che a fine allenamento si è prestato ai microfoni della stampa.
Soddisfazione per come sono andati i primi giorni di lavoro anche da parte di coach Herman Mandole, che sottolinea l’energia che la squadra sta già mettendo in campo. Confermata la vocazione che vuole una squadra più attenta e allenata in retroguardia.
Gabe Brown, l’altro cavallo di ritorno si dice «contento di essere tornato a Varese. Quello passato è stato un anno di alti e bassi, ma questa stagione sarà fantastica: abbiamo un buon team, un ottimo staff, dei bravissimi coach. Non vedo l'ora di giocare». E sul lavoro svolto in Summer League con i Miami Heat: «Il lavoro di quest'estate è stato molto utile per trovare la giusta chimica con il team, i coach, i giocatori. È stato bello, mi è servito a diventare più forte. Nel complesso è stata un'esperienza fantastica. Ho portato con me un po' della cultura degli Heat». Sugli obiettivi per la prossima stagione: «Vincere, vincere e basta. L'anno scorso è stata dura, ci sono stati molti alti e bassi. Quest'anno voglio essere costante nel mio modo di giocare, fare la mia parte come giocatore e vincere le partite».
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