Salute - 01 agosto 2024, 16:07

Continua l'emergenza infermieri in provincia di Varese e nel Comasco: per 306 posti si presentano al concorso solo 93 canditati

«Carenza drammatica - dichiara Daniele Ballabio della Uil Fpl - Governo e Regione Lombardia sono latitanti. Carichi di lavoro troppo elevati e stipendi non adeguati, questo caso nella zona di Varese e Como è solo la punta dell’iceberg dello stato di salute, è il caso di dirlo, della sanità in Lombardia»

(foto d'archivio)

(foto d'archivio)

Dura presa di posizione da parte della UILFPL della Lombardia sul tema della carenza di infermieri. Un aspetto che è drammatico durante l’anno e che adesso, con le ferie estive diventa ingovernabile. E davanti a tutto questo, Uil Fpl sottolinea che Governo e Regione continuano a snobbare la professione infermieristica non riconoscendogli competenze e trattamento economico.

E il risultato è sotto gli occhi di tutti. Il concorso aggregato per 306 posti di infermiere tra ATS Insubria 6 posti, 100 per ASST Sette Laghi, 100 per ASST Lariana e 100 per ASST Valle Olona ha visto iscriversi 150 candidati e solo 93 presentarsi al concorso. E il motivo è palese: carichi di lavoro troppo elevati in relazione a stipendi non adeguati. E questo caso nella zona di Varese e Como è solo la punta dell’iceberg dello stato di salute, è il caso di dirlo, della sanità in Lombardia. 

«Davanti a questi risultati ci prende rabbia, amarezza e sconforto – sottolinea in  una nota il segretario Generale UILFPL Lombardia Daniele Ballabio – perché nel frattempo l'Assessore Bertolaso va in America del sud a cercare professionisti. Di contro il Governo ha inserito, nella manovra di bilancio 2024 la cifra “monstre” di 1,5 miliardi per il personale del comparto sanità e una mancetta per il personale dei pronto soccorso. Mi viene da dire davvero bontà loro, specie quando lo stesso Ministro Zangrillo ammette che solo per coprire l'inflazione ci vorrebbero 31 di miliardi per rinnovare i contratti 2023/2024 della pubblica amministrazione. Mi pare davvero che le istituzioni che dovrebbero investire su un settore cruciale per il paese siano le prime che continuano a non ascoltare anche se poi alle conferenze stampa evidenziano che sono i primi a tenerci al a fare quelli che a parole ci tengono al servizio sanitario pubblico. E tutto questo senza nemmeno il confronto con chi davvero rappresenta le lavoratrici e i lavoratori. Mi sento davvero di aggiungere che se questo è lo stato dell’arte attuale chissà cosa possa poi accadere con l’autonomia differenziata. Perché appare sempre più chiara la volontà di cancellare il servizio sanitario pubblico. Come UIL FPL siamo pronti a tutto per poter far capire che si deve investire su un settore non solo strategico ma vitale per il nostro paese». 

C.S.

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