Politica - 29 luglio 2024, 16:22

Astuti e Casati (Pd): «Costretti a scendere in piazza per ottenere il ripristino dei tagli, che rivendichiamo»

«Quello che è successo in Lombardia, a causa delle politiche di welfare della Regione, è indegno, soprattutto alla luce delle decisioni prese in seguito dalla Giunta, che ci poteva arrivare prima e da sola». Questo il commento di Samuele Astuti e Davide Casati, consiglieri regionali del Pd, di fronte alla nuova delibera di Giunta contenente l’aggiornamento della programmazione regionale del Fondo non autosufficienza

Samuele Astuti

Samuele Astuti

“Era necessario costringerci a fare le barricate? E obbligare persone con grave disabilità e le loro famiglie a scendere in piazza? Quello che è successo in Lombardia, a causa delle politiche di welfare della Regione, è indegno, soprattutto alla luce delle decisioni prese in seguito dalla Giunta, l’ultima quella di stamani, che ci poteva arrivare prima e da sola”, è il commento di Samuele Astuti e Davide Casati, consiglieri regionali del Pd, di fronte alla nuova delibera di Giunta contenente l’aggiornamento della programmazione regionale del Fondo non autosufficienza, che prevede un’integrazione con risorse proprie, da 8,5 milioni di euro, per eliminare le liste d’attesa sulla Misura B1 e per azzerare il taglio al sussidio monetario per il 2024.

“Ci hanno costretti a fare ostruzionismo in Aula e hanno obbligato le famiglie a manifestare sotto al Pirellone: vergognoso e non necessario. Siamo fieri di aver costretto la Giunta a cambiare linea, ma rimane scandaloso come è stato gestito un tema così delicato per le persone fragili”, insistono i dem.

“A questo punto, è il terzo passo indietro della Giunta Fontana e del centrodestra che di fatto riconoscono quanto noi dicevamo dal 28 dicembre. Per questo rivendichiamo gli stanziamenti fatti nei primi 7 mesi dell’anno e chiediamo che queste misure siano strutturali anche per il 2025-2026.

Se non avessimo insistito fino allo sfinimento, sostenendo e appoggiando sempre le persone con disabilità, le loro famiglie, le loro associazioni, da Palazzo Lombardia non si sarebbero certo mossi dalle inaccettabili posizioni di tagli a un comparto che dovrebbe essere il primo a essere sostenuto”, concludono Astuti e Casati.

Redazione


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