FlaviOlimpico - 28 luglio 2024, 16:46

FLAVIOLIMPICO - Paura e delirio a Parigi. Se doveva finire così, perché chiedere i Giochi?

IL DIARIO DI FLAVIO VANETTI DA PARIGI - Militari in assetto da guerra, linee della metropolitana chiuse "preventivamente", pubblico e giornalisti costretti a giri assurdi. Cari francesi, se avevate così paura, potevate anche lasciar perdere...

La Parigi delle Olimpiadi è blindata

La Parigi delle Olimpiadi è blindata

L'Italia ha cominciato la sua raccolta di medaglie, nella speranza che arrivi presto e finalmente anche il primo o i primi ori, magari dal fioretto femminile o da Ceccon (domani la finale) o, parlando da un punto di vista strettamente varesino, da parte di Nicolò Martinenghi (stasera in acqua per la finale dei 100 metri).

Ma questa edizione dei Giochi Olimpici continua a colpire anche per gli aspetti organizzativi e collaterali agli eventi sportivi: la costante sembra essere quella del timore di un attentato o comunque di un atto sconsiderato che possa turbare la normalità dei Giochi.

Si assiste quotidianamente a qualcosa anche di francamente esagerato: i posti di blocco sono tantissimi e vedono militari in assetto da battaglia come se si fosse al fronte anziché a un evento che dovrebbe essere il simbolo della pace e della tranquillità. Certo non si può mai stare tranquilli nel mondo di oggi, però percepisco anche un eccesso di zelo nell'affrontare tematiche di questo tipo che ovviamente si ripercuotano con dei danni sui fruitori delle Olimpiadi, quindi sul pubblico e anche su chi deve lavorare in questi Giochi, cioè noi giornalisti.

Ieri sera, tanto per dire, alla conclusione del primo vero giorno di gare, la linea 1 della metropolitana è stata chiusa senza un motivo apparente, senza una giustificazione, per esempio una manutenzione o un problema tecnico. Niente di tutto questo: semplice stop random pensato per scoraggiare i malintenzionati con lo spauracchio delle chiusure preventive.

Bene, ma nella pratica si è creato il caos: la folla biblica in uscita dal Grand Palais dove la scherma - grazie soprattutto alla Francia - sta attirando davvero tanto pubblico, ha dovuto inventarsi un itinerario alternativo.

E ancora: dentro allo stesso Palais noi giornalisti abbiamo scoperto di dover fare il giro dell’oca per arrivare alle nostre postazioni, invece di un breve camminatoio a fianco delle pedane seguito da un’altrettanto corta scalinata. Anche qui: motivi di sicurezza.

L’impressione è di essere sempre un po' in ostaggio di questi provvedimenti che a volte paiono veramente fuori luogo ed esagerati. Abbassare il livello di preoccupazione? Troppo tardi a questo punto. Mi rimane un’osservazione finale: se avevano così paura di organizzare questi Giochi, potevano anche evitare di chiederli… È evidente che chi si propone per le Olimpiadi nei tempi moderni va incontro a rischi e a situazioni che non si possono controllare, ma questo non deve essere fatto pagare poi a chi poi la Olimpiade deve viverla o lavorarci.

Flavio Vanetti

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