La scintilla si accese durante il convegno a Villa Cagnola del Movimento per la Vita, intitolato “Voglio un movimento spericolato!”. Era settembre 2023 e alla due giorni intervenne l’arcivescovo Mario Delpini. «Disse che questo è il momento per parlare di aborto, tema urgente in generale e che gli è caro». Il ricordo è di Vittoria Criscuolo, presidente Mpv Varese e vicepresidente nazionale di ProLife Insieme, realtà che allora iniziò a prefigurarsi e che, definizione dal sito internet alla mano, si propone di mettere in rete «…associazioni, movimenti, singoli volontari con un obiettivo di carattere culturale e informativo legato ad un’unica tematica: l’aborto procurato».
Più nel dettaglio: «L’obiettivo del nostro comitato è duplice, di carattere culturale e di aggregazione dei pro-life in Italia: ci proponiamo di contribuire a ricostruire l’immagine del bimbo non nato, della donna, dell’uomo, della coppia, della famiglia, in una realtà che ha distrutto il nucleo fondante della società». Sul primo versante, quello culturale: «La nostra attività sarà prevalentemente di diffusione, sensibilizzazione, valorizzazione di messaggi e informazioni volti a contrastare l’aborto procurato, il problema vero e unico al quale vogliamo opporci, ma dal quale derivano tutti i mali. Il tono sarà sempre pacato, costruttivo, deciso ma rispettoso, mai polemico». Quanto all’aggregazione, ProLife Insieme cerca di intercettare «…le forze di chi opera nel campo del volontariato pro-life, di chi è attivo sul proprio territorio per la difesa del bimbo non nato, di tutti coloro che, pur senza far parte di associazioni, gruppi, movimenti, vogliono rappresentare il “ popolo della vita” […] Senza appartenenze partitiche, laici nel vero senso del termine, sotto l’ispirazione e la guida del Magistero della Chiesa cattolica ma aperti a tutti».
Fin qui la presentazione generale. «La partenza di ProLife Insieme – aggiunge la vicepresidente – deve molto all’incontro di Villa Cagnola e al nostro territorio. Nel direttivo figura, fra gli altri, il professor Enrico Tacchi, di Busto Arsizio. Non succede tutti i giorni che da qui nasca un’iniziativa di carattere nazionale. Ci sono adesioni, oltre che dalla Lombardia, da Veneto, Marche, Abruzzo, Lazio… Il nostro presidente è don Francesco Giordano, direttore di HLI - Human Life International, docente di Teologia alla Pontificia Università San Tommaso d'Aquino».
Nel concreto, che cosa ci si deve aspettare? «Un’azione culturale, nel solco delle parole pronunciate dall’arcivescovo. Bisogna parlare di aborto, che non è un diritto ma l’eliminazione di un bambino. Non colpevolizzando ma riaffermando dei valori. Serve uno stile nuovo per fare da collante al popolo pro life, uno stile che sia caratterizzato da fermezza, senza aggressività. Innanzitutto ci impegneremo nel promuovere articoli sui temi che ci stanno a cuore. Saranno scelti tenendo conto del loro spessore, la superficialità è proprio uno dei fenomeni che dobbiamo contrastare. Li segnaleremo, con cadenza settimanale, a quanti, anche testate giornalistiche, che si renderanno disponibili a riceverli, poi li pubblicheremo a nostra volta. Condividendo contenuti fondati e coraggiosi, il popolo Pro Life può trovare la coesione oggi richiesta».
Le prime uscite vanno da un’intervista al senatore Maurizio Gasparri sul reddito di maternità ad approfondimenti sui dati Istat relativi all’aborto. Principi, contatti e primi passi del sodalizio sono disponibili su www.prolifeinsieme.it.
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