- 16 luglio 2024, 11:47

«Situazione fuori controllo». Fiore porta il caso-rifiuti in Consiglio comunale

L’esponente del gruppo misto ha presentato un’interrogazione attraverso la quale chiede cosa farà Agesp «per eliminare la vista di sacchi non ritirati e ridurre l’abbandono nei cestini e nelle zone boschive» e se, nel frattempo, «non sia il caso ripristinare il periodo di tolleranza e la raccolta settimanale» del sacco azzurro

«Situazione fuori controllo». Fiore porta il caso-rifiuti in Consiglio comunale

A “scaldare” ulteriormente le afose giornate dell’estate bustocca è il caso dei sacchi dei rifiuti lasciati sotto le colonne dei portici o sui marciapiedi e non raccolti in quanto esposti in maniera non corretta.
Sui gruppi social della città praticamente non si parla d’altro, tra chi contesta l’introduzione della tariffa puntuale e chi se la prende con i cittadini che non rispettano le regole.

Il caso, ora, verrà affrontato anche in Consiglio comunale. L’esponente del gruppo misto Emanuele Fiore, infatti, ha presentato un’interrogazione attraverso la quale chiede cosa farà Agesp («Quale soluzione intende adottare per eliminare la vista di sacchi non ritirati e ridurre l’abbandono nei cestini e nelle zone boschive») e se, nel frattempo, «non sia il caso ripristinare il periodo di tolleranza e la raccolta settimanale» dell’indifferenziato. Che, da qualche tempo, viene ritirato ogni quindici giorni.

La situazione secondo Fiore

Nel testo dell’interrogazione, Fiore ricorda che dopo la sperimentazione nel quartiere di Sant’Edoardo, la raccolta puntuale è stata estesa a tutta la città in seguito a incontri informativi alla presenza dei dirigenti di Agesp molto partecipati durante i quali «si sono evidenziate da una parte pesanti critiche sul provvedimento e dall'altra la mancanza di informazioni precise sul calcolo della tariffa: in particolare i cittadini temono un aumento della tassa». Per il consigliere comunale, «ciò ha comportato un aumento considerevole di abbandono dei rifiuti presso i cestini pubblici ubicati nei vari punti della città che ha costretto Agesp a numerosi interventi estemporanei/a chiamata».

Fiore scrive che «dal mese di luglio, ossia da quando Agesp ha comunicato la fine del periodo di “tolleranza” in cui venivano raccolti anche i sacchi non conformi, la situazione è praticamente fuori controllo. Sui social e sulla stampa locale, non passa giorno che non vengano documentati sacchi non ritirati in quanto non conformi creando sporcizia e senso di disordine e abbandono soprattutto nelle zone pedonali del centro cittadino». Inoltre, «alcuni cittadini lamentano la difficoltà di conferimento del rifiuto indifferenziato presso il centro multi-raccolta essendo anche lì attiva la raccolta puntuale».

Fiore precisa che i conferimenti errati «non sono affatto giustificabili ed anzi andrebbero sanzionati», ma aggiunge che non sono «ancora arrivati i necessari chiarimenti» relativi «all’impatto del “sacco blu” sulla parte variabile della tariffa». E ricorda che «nella campagna elettorale delle ultime amministrative, il sindaco dichiarava, a proposito della gestione rifiuti, che “Busto non si ridurrà come Roma”». Citando anche la posizione del primo cittadino Andrea Cassani, che si è detto contrario alla tariffa puntuale in quanto «ci esporrebbe in modo importante all’abbandono ulteriore di rifiuti» (leggi qui).

Le richieste

Alla luce di tutto ciò, l’esponente del gruppo misto pone al sindaco Emanuele Antonelli una serie di domande. Innanzitutto chiede «se Agesp si stia adoperando per individuare, oltre ai documenti già pubblicati sul sito internet, nuove campagne di informazione per arrivare a tutti i cittadini, ad esempio con incontri, volantini, manifesti informativi, sportelli appositi, ecc. in modo da fornire adeguati chiarimenti sia in merito alla corretta raccolta differenziata sia all’entità dell’eventuale risparmio/maggior costo derivante dalle nuove regole».

Fiore domanda pure «quale soluzione intenda adottare Agesp per eliminare la vista di sacchi non ritirati perché non conformi e ridurre l’abbandono degli stessi nei cestini e nelle zone boschive per evitare che Busto non si riduca davvero come Roma» e «se, nell’attesa di trovare adeguate soluzioni, non sia il caso ripristinare il periodo di tolleranza e la raccolta settimanale». Si domanda infine «quali siano le percentuali di recupero dei rifiuti tessili e quale sia il destino di questo tipo di rifiuti».

R.C.

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