Territorio - 16 luglio 2024, 07:16

Michele Mottalini, il "re" del miele di Brebbia: «Non siamo noi ad aver scelto questo mestiere ma le api ad avere scelto noi»

Lo storico apicoltore nipote di Domenico Porrini pioniere del settore in provincia di Varese e in Italia, racconta un lavoro che prima di tutto è una passione: «Questa è la peggior stagione degli ultimi 50 anni. "Salviamo le api" è diventato uno slogan vuoto, oggi sono solo gli apicoltori a nutrire amore nei confronti di questo eccezionale insetto di cui siamo custodi temporanei. Acquistate miele varesino, non quello falso cinese»

Michele Mottalini al lavoro con le sue api a Brebbia

Michele Mottalini al lavoro con le sue api a Brebbia

Le api popolano il nostro pianeta da milioni di anni e con il loro laborioso lavoro regalano all’uomo gocce preziose del nettare degli dei. Con Michele Mottalini, apicoltore di Brebbia, nipote di Domenico Porrini pioniere dell’apicoltura varesina e italiana, attivo sino alla metà degli Anni 90, facciamo il punto della situazione del settore in provincia di Varese e di un mestiere che è prima di tutto una passione. 

Michele Mottalini gestisce un azienda con 650 alveari in produzione, pratica nomadismo tra Lombardia e Piemonte in un raggio di 150 km. 

Come sta andando la produzione quest’anno?

Dopo un inverno mite, abbiamo avuto una primavera molto piovosa con un brusco ritorno del freddo nel mese di aprile che ha condizionato i raccolti primaverili di  Tarassico e Ciliegio. Poi le piogge del mese di maggio hanno quasi azzerato la produzione del miele di acacia con mancati raccolti nell’ordine del 90% e se a questo aggiungiamo i temporali del mese di giugno che hanno disturbato il lavoro delle api su castagno, tiglio e millefiori, possiamo tranquillamente affermare che questa è la peggior stagione degli ultimi 50 anni perché oltre alla beffa del mancato raccolto, gli apicoltori hanno dovuto intervenire con la nutrizione di soccorso per evitare la morte delle api con costi impossibili per ogni singola azienda.

Cosa si intende per nutrizione di soccorso?

Di solito la nutrizione viene fatta in primavera per stimolare lo sviluppo della colonia e in autunno per incrementare le scorte di miele se queste non sono sufficienti a garantire la sopravvivenza delle api durante l’inverno. Ultimamente però da quando è in atto il cambiamento climatico questi interventi dobbiamo farli quasi tutto l’anno. A volte ci sentiamo dei Don Chisciotte che combattono contro i mulini a vento. Tutti dicono che le api sono importanti, "salviamo le api" è uno slogan praticato da molti ma di fatto a salvare le api oggi sono solo gli apicoltori per l’amore che nutrono nei confronti di questo eccezionale insetto.

Quale rapporto si instaura tra un apicoltore e le sue api?

Per me fare l’apicoltore prima di essere un lavoro è un gioco, un divertimento, una passione e la passione ce la trasmettono le api ogni giorno; non siamo noi ad aver scelto questo mestiere ma sono le api ad aver scelto noi, che siamo custodi temporanei di questi insetti e per questo abbiamo l’obbligo di denunciare lo stato di crisi che stiamo vivendo.

Cosa fanno le istituzioni pubbliche per cercare di risolvere i problemi della vostra categoria?

Oggi il problema più grosso è quello di tenere vive le api e questo ha costi altissimi. Qualche piccolo segnale c’è stato in Provincia, ma abbiamo bisogno di interventi immediati e sostanziosi da parte di Regione e Ministero dell'Agricoltura, altrimenti molte aziende saranno costrette a chiudere. Questo significa perdere tradizioni, passione, cultura e conoscenza di un mestiere tramandato da famiglia a famiglia; inoltre si perderebbe il patrimonio apistico del nostro territorio". 

Il miele italiano e della provincia di Varese è un'eccellenza da salvare?

Da sempre Varese ha una tradizione storica per quanto riguarda l’apicoltura. Abbiamo un Consorzio di tutela del miele, una DOP del miele di acacia e un'associazione tra produttori apistici con circa 400 associati. Oltre al miele di acacia produciamo castagno, tiglio e millefiori. In Italia si producono più di 50 diverse qualità di miele quindi l’invito è quello di acquistare miele Varesino e miele Italiano.

Il miele artificiale è un ulteriore problema da affrontare per i nostri apicoltori? 

Nell’era dell’intelligenza artificiale i cinesi si sono portati avanti e da un po' di anni a questa parte si sono inventati il miele sintetico o falso miele. E’ un succedaneo del miele creato in laboratorio, ma di fatto è una truffa per il consumatore e un danno per i produttori, un furto della parola miele. Questo prodotto recentemente ha invaso i mercati di tutta Europa causando di fatto un crollo dei prezzi del miele all’ingrosso.

  

Claudio Ferretti

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