Busto Arsizio - 12 luglio 2024, 10:00

Sudore e sogni: le esperienze dei campioni in piazza a Busto

Riccardo Colombo, Riccardo Maino e Daniele Crosta hanno portato al pubblico le loro storie di calcio, ginnastica e scherma, dall'infanzia all'agonismo. Nei loro racconti, una medaglia olimpica, le notti insonni, la paura... di niente

Sudore e sogni: le esperienze dei campioni in piazza a Busto

Ieri sera in piazza Santa Maria, per l’evento Busto Arsizio Sport, Riccardo Colombo, Riccardo Maino e Daniele Crosta hanno raccontato le loro esperienze sportive.

Daniele Crosta, medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Sidney, ha raccontato: «Lo sport all’inizio è un gioco, poi man mano diventa più serio, stressante, fino ad arrivare a un impegno così faticoso da un punto di vista mentale... Non è sempre una gioia lo sport ad alto livello. In adolescenza mi sono allenato molto poco, ho giocato tantissimo. Quella dimensione di gioco mi ha aiutato».

Sulla convocazione per le Olimpiadi del 2000 ha detto: «Andare ai Giochi nella scherma, in Italia, è già vincere, è più difficile essere convocati che portare a casa un trofeo. La cosa più bella è stata quando mi hanno consegnato il materiale. Quando sei nel ritiro collegiale capisci che ce l’hai fatta. Poi l’esperienza olimpica, almeno per me, è stata controversa: la cerimonia di apertura qualcosa di indescrivibile e alla finale tra terzo e quarto posto c’è stato un attimo di esultanza, poi botta la di stanchezza».

Riccardo Colombo, allenatore della Pro Patria ed ex giocatore, ha raccontato quel sogno che tutti i bambini che giocano vorrebbero raggiungere, da Cairate alla serie A, passando per la Pro Patria. Poi la carriera da allenatore: «La cosa che cambia di più è che da allenatore non dormi mai, dormi solo la notte dopo la partita. Da giocatore era il contrario».

Un altro Richi era presente sul palco, Maino, fresco di medaglia d’oro conquistata a marzo ai Mondiali in Turchia. Ha trovato da poco l’indipendenza andando a vivere da solo e affrontando anche questa sfida nel migliore dei modi: «Non ho paura di niente, metto la mano sul fuoco che io ce la farò, come ce l’ho sempre fatta, anche in questa cosa. All’inizio è stato difficile abituarmi a stare da solo, però alla fine non ho paura di niente io».

Poi spazio alle domande dal pubblico, in cui erano presenti anche i consiglieri Albani e Orsi. Proprio il primo, che conosce Daniele dalle scuole, ha voluto chiedergli quanto sono state importanti le persone che ha incontrato sul suo cammino e, il campione olimpico, ha risposto riferendosi all’ambiente che ha trovato nella Pro Patria Scherma: «Per diventare campioni serve un ambiente fatto di persone con il cuore. Io sono arrivato a quel risultato grazie a una società unica, che aveva scelto un giovane maestro Toran che, con sua moglie, sono stati in grado di creare una piccola grande famiglia. Io devo molto alle persone che ho incontrato».

La giocatrice di volley Benedetta Sartori, ha invece rivolto la sua domanda a mister Colombo: «Come hai risposto e superato le critiche?». L’allenatore trigrotto: «Non si possono ignorare e non è una cosa facile da gestire, bisogna essere bravi».

Michela Scandroglio

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