- 08 luglio 2024, 19:23

Max Pezzali, la colonna sonora della mia vita. E che brivido poter gridare: «Ci sono anch'io»

Nelle tre date milanesi quest'estate 169.034 spettatori. In autunno è prevista la serie tv “Hanno ucciso l’uomo ragno–La vera storia degli 883” e a gennaio altre date di Max Forever all’Unipol Forum di Assago: il fenomeno Max Pezzali da più di 30 anni sembra non avere confini continuando ad infiammare grandi e piccini

Max Pezzali, la colonna sonora della mia vita. E che brivido poter gridare: «Ci sono anch'io»

Le canzoni degli 883 prima e quelle di Max Pezzali poi sono una costante nella mia vita; è per questo che già da alcuni anni cercavo di prendere i biglietti per la data milanese del suo concerto ma, immancabilmente, erano sempre esauriti in un batter d’occhio. Anche per il tour negli stadi dell’estate 2024 (a grande richiesta, ne sono state inserite altre tre a dicembre  QUI e ora ulteriori a gennaio, ndr) nutrivo poche speranze nonostante fossi in lista d’attesa… e invece la sorpresa  è arrivata il giorno di Natale: si era liberato un posto (un doppio posto per disabile più accompagnatore) e mia sorella mi ha regalato il biglietto! Emozione a mille, il cuore incredulo che batteva forte e le lacrime che mi uscivano dagli occhi come lo zampillo di una fontana. Certo mancavano più di sei mesi, ma l’attesa mi avrebbe permesso di ripassare le canzoni, anche quelle più vecchie o quelle meno conosciute per arrivare preparata al concerto tanto desiderato.

Entrando allo stadio mi sembrava di essere una bambina felice alla sua festa di compleanno, tutte le ansie e le preoccupazioni sono passate in secondo piano e hanno lasciato il posto alla gioia di vedere dal vivo quel palco capeggiato in cima al suo ledwall dalla scritta in bianco “MAX FOREVER”. Dalla  mia postazione privilegiata, nel prato ma su un palco rialzato sotto la curva sud dei tifosi del Milan, ho potuto osservare al meglio lo stadio che si riempiva di persone dai 25 anni in su tutte accomunate da una nostalgia positiva per  quei  mitici anni ’90 che hanno vissuto in prima persona o di cui hanno tanto sentito raccontare. Max infatti abbraccia il consenso di molte generazioni grazie alla sua unicità, autenticità e umiltà; caratteristiche che traspaiono anche dalle sue parole: «Fare il mio primo tour negli stadi è un'emozione indescrivibile e lo è ancora di più farlo a 56 anni», indescrivibili come le emozioni che ha regalato ai presenti.

Poco dopo le 21 la canzone di Jovanotti Ciao mamma e la comparsa sul palco dei gonfiabili rappresentanti  l’arbre magique di Sei un mito, i cartelli di Nord sud ovest est, il pallone di La dura legge del gol, la radio di La radio a 1000 watt, la ragnatela di Hanno ucciso l’uomo ragno… hanno dato il via alla festa: lo stadio è diventato un enorme karaoke sotto le stelle che per quasi due ore e mezza ha  cantato a squarciagola con Pezzali in un unico coro. Ben presto sono stata risucchiata in questo vortice di grinta ed energia; mentre mi scatenavo sulle note delle prime canzoni un turbinio di ricordi si impossessava di me, un tuffo nel passato ripensando a episodi della mia infanzia e adolescenza accompagnati dai suoi brani.

Alle parole di Rotta x casa di Dio  la mia mente ha viaggiato nel tempo fino a metà degli anni ‘90 quando tornando dalla scuola elementare con la mia amica e sua mamma, in macchina  ascoltavamo e cantavamo la mitica cassetta rossa-bordeaux Nord Sud Ovest Est  degli 883. Così il giorno dopo ho mandato un messaggio alla mia amica con il video del ritornello cantato la sera prima e scrivendole che in quel momento avevo proprio pensato a lei.  Ecco un altro motivo del duraturo successo di Max, ha il potere con dei semplici accordi di riavvicinare persone che le scelte di vita e il tempo hanno fatto perdere di vista… e quando si riceve un messaggio di qualcuno che ti dice che gli sei venuto in mente e che ti regala un ricordo è qualcosa di unico, la magia di Max.

Verso metà serata sui tre ledwalls del palco è comparso l’annuncio Per una migliore esperienza si consiglia l’accensione del telefono durante la canzone”:  brividi e commozione quando migliaia di luci delle torce dei cellulari hanno illuminato un buio San Siro sulle note di Una canzone d’amore.

Ognuno interpreta i testi delle canzoni del cantante pavese in base al proprio trascorso personale dando più rilevanza all’uno o all’altro verso secondo il proprio vissuto, ecco che alle prime note di Gli anni  rivedo i volti dei miei compagni delle scuole medie e ripenso alla mitica 3°F.

Sul finire della serata Pezzali ha detto di voler ringraziare tutti i presenti con una canzone che non poteva che essere Grazie mille. Sui ledwalls è comparsa la parola “grazie” e un numero in rapida progressione che si è fermato a 57.281, tanti quanti gli spettatori allo stadio quella sera… sono felice e fiera di essere stata una dei 57.281 a cui ha detto, o meglio, ha cantato “grazie mille”.

 

L’ultima canzone Con un deca ha concluso la scia dei miei ricordi adolescenziali, le sere passate in centro con gli amici parlando del più e del meno ma con l’unico scopo di stare insieme. Questo concerto è stato terapeutico per me e, finalmente, ho potuto gridare“ci sono anche io”.

Valentina Bottini

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