Busto Arsizio - 18 giugno 2024, 12:20

Da Busto a San Siro storie di fans (e famiglia) con una certezza: «Vasco ha raccolto un popolo»

Tania Lardo con il papà Giuseppe, insieme a rivivere le stesse atmosfere ed emozioni esattamente come vent’anni fa. Ma anche Francesca ha portato suo padre e c'è poi la storia di Gabriella. Sara Tosi e quel primo concerto a 15 anni al Nautilus

Da Busto a San Siro storie di fans (e famiglia) con una certezza: «Vasco ha raccolto un popolo»

«Vasco unisce le generazioni, perché la sua è una musica che rappresenta te e le diverse generazioni. Le sue canzoni hanno valenze diverse per un ragazzo, un giovane o un adulto, ci portano in posti diversi, ma sempre da qualche parte, sempre vere. Le sue canzoni sono poesie, quando le ascolti sembrano scritte su misura per te, le interpreti sul tuo vissuto, come “Il piccolo principe”, parlano alle persone». Insomma le canzoni di Vasco hanno un valore universale, fanno riflettere, uniscono generazioni, figli e genitori si confrontano.

Sono diverse le storie che si intrecciano nei fans del nostro territorio, in questi giorni alla corte di Vasco Rossi a San Siro. Ma tutto avvolte da quel filo di esperienza senza tempo che le rende speciali. Ne raccontiamo alcune.

Padre e figlia

Così è stato per Tania Lardo di Olgiate, che è andata al concerto del cantante insieme al papà Giuseppe: lei 40 anni, lui 68. Esattamente come ventun anni fa, quando il 4 luglio 2003 il papà le aveva regalato in occasione dell’esame di maturità un biglietto per assistere al concerto di Vasco Rossi a San Siro. Un bel regalo di diploma che Tani, neo-ragioniera, aveva apprezzato moltissimo. Ieri si è ripetuto il rito: Tania con papà Giuseppe, uno accanto all’altra a cantare insieme a Vasco, a condividere le emozioni, a sognare su pianeti diversi diversi, ma pur sempre a sognare. “Alba chiara, Sally, Rewind” e tante altre: «Il papà è più bravo di me, più preparato – racconta Tania – Mi ha trasmesso questa passione per Vasco fin da quando avevo due anni.  Lo ascoltavamo in macchina, a casa, attraverso la radio. Mi sono subito appassionata. Una passione che nel corso degli anni è rimasta costante».

Tania le canzoni di Vasco le ha nel sangue, sanno comunicare valori forti: trasgressione, la voglia di farcela indipendentemente dai luoghi comuni, nonostante la sua vita “spericolata”. «Devo dire che trasmette dei valori importanti, in primis la voglia di vivere – confessa – Le canzoni, dicevo, sono poesie: quando le ascolti sembrano scritte su misura per te. Al concerto di Vasco ci devi essere, ti fa vibrare l’anima. Comunque in generale la passione per la musica italiana ci lega tanto, appassiona entrambi. Mi piace moltissimo “Alba chiara”, ma anche “Sally” mi rappresenta molto e “Rewind” mi riporta indietro con gli anni, quando affrontavo gli esami, con le mie ansie e paure: la ascoltavo sempre prima degli esami».

Come per l’esame di maturità che aveva affrontato vent’anni fa, ieri Tania e Giuseppe erano ancora insieme, a San Siro, a vivere le atmosfere di un concerto, in mezzo a migliaia di persone.

Puntuali alle 19.30 erano già sugli spalti, fortunatamente al coperto: il diluvio non ha impedito a padre e figlia di lasciarsi trasportare dalle note del loro cantante che alle 20.45 ha dato il là al concerto. Biglietto già in tasca da ottobre, ora Tania e Giuseppe si preparano insieme al prossimo appuntamento: quello con Zucchero il 4 luglio.

Da Busto per «portare mio papà al concerto di Vasco» 

Francesca Laiola, 18 anni, ha avuto un pensiero speciale per il suo papà fan di Vasco Rossi da sempre e che l’ha fatta crescere con le sue canzoni.

Ma non è stato semplice, ha dovuto cercare i biglietti all’ultimo, poi il giorno prima ne ha trovati due, sotto il palco: «Ero felicissima, era tanto tempo che volevo portare mio papà al concerto di Vasco, volevo farlo prima che fosse troppo tardi».

La fortuna è stata doppia: «La coppia che me li ha venduti era di Busto, sono stati gentilissimi con me, li ringrazio davvero tanto per aver contribuito a realizzare questo sogno». Il giorno dopo a San Siro, con il suo papà in quel prato a cantare le canzoni con cui è cresciuta sotto il diluvio: «Lo rifarei altre 1000 volte, è stato magico, con la testa mi sembra di essere ancora lì».  

Dopo 13 anni di nuovo a San Siro, sempre con sua sorella

Una passione che sua sorella Kamila le ha trasmesso, quella per Vasco Rossi, portando Gabriella Maranto nello stesso stadio di ieri sera, San Siro, esattamente 13 anni fa, nel giugno 2011.  

«Per me il concerto di Vasco rappresenta un po’ tutta la mia vita quasi come se fosse un cerchio», racconta Gabriella.

«Io sono stata cresciuta da mia sorella con le canzoni di Vasco, a palla in macchina, nelle cuffie del walkman, in ogni momento. Ed è una cosa che ci ha sempre accumunate, è la cosa che mi ha fatto pensare a lei in ogni momento», ha continuato.

«Appena ha avuto occasione mi ha portata a San Siro - nel giugno 2011 - e questo mi ha sempre ricordato un momento unico, che ieri sera abbiamo rivissuto con la mia nipotina più grande».

«Il concerto di Vasco è un momento in cui si sta insieme, si canta, di passione, di gioia, di famiglia. Un momento in cui capiamo che nella musica di Vasco, qualunque cosa accada, troveremo sempre noi, un rifugio, un momento per festeggiare: la carica che ti danno le sue canzoni, sono pochi i cantanti che riescono a dartela». 

«Il mio primo concerto di Vasco a 15 anni al Nautilus»

Sara Tosi, fan di Vasco da tutta la vita, tanto che «il mio primo concerto è stato quando avevo 15 anni, al Nautilus». 

Mercoledì sera c’è stata l’ennesima tappa a cui ha partecipato a San Siro, dove ha vissuto ancora una volta quel momento magico: «Lui ha uno splendido concetto di donna - spiega la dottoressa Tosi - Ha amato veramente ogni sua compagna e le racconta tutte sempre in chiave molto positiva». 

Persone da tutta Italia e di ogni età hanno partecipato alle date di San Siro: «Vasco ha raccolto un popolo e proprio per questo ha una valenza il suo messaggio». 

«Racconta la depressione, che si trasforma in resilienza: da una spinta grandissima a chiunque nella vita, ”non mollare” la vita vi stupirà in ogni modo, non arrendetevi».  Non manca la sua frase preferita: «”La vita è tutto un equilibrio sopra la follia”, secondo me questo racchiude tutto il concetto di vita».

Laura Vignati e Michela Scadroglio

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